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Caro diario, sono io, Robert Hanson

Martin Sheen
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Il seguente articolo contiene spoiler su Grace and Frankie.

Caro diario, sono io, Robert Hanson.
Oggi è stata una giornata normale, o almeno credo. Gli ultimi mesi sono abbastanza confusi e offuscati, ma da quel che dice questo diario è un pensiero comune ormai.

Da quando ho iniziato a scrivere giornalmente mi sento diverso; non mi sono mai sentito a mio agio a parlare delle mie emozioni e farlo su carta sembra ancora più stupido. D’altro canto, l’alternativa sarebbe quella di iniziare a dimenticare le cose importanti e non ne ho alcuna intenzione.

Stamattina mi sono svegliato con quella dannata maschera per l’apnea notturna, mi dà fastidio e mi fa sembrare un buffone quando la indosso. Non mi sento a mio agio e di prima mattina ho il volto completamente intorpidito. Me la sono levata e, dopo un lungo respiro, ho guardato di fianco a me e ho trovato il motivo per cui avrei dovuto scrivere anche oggi.

Io amo Sol Bergstein

Anzi, dovrei dire: io ti amo, Sol Bergstein. Perché anche se non alzo lo sguardo riesco a sentire il tuo respiro dietro l’angolo e l’ultima volta che ho cambiato penna per controllare se funzionasse ho scorto il tuo viso prima che ti nascondessi. Non so se è una cosa che fai ogni giorno, in qualche pagina precedente ho accennato al fatto, ma dal mio cuore sento che non è un evento così raro.

Grace and Frankie

Io sono innamorato di te anche per questo modo di fare rispettoso, ma curioso. Oggi ho rovistato un po’ in giro per casa mentre eri occupato con Carl e ho ritrovato una piccola scatola che avevo nascosto. Non credo tu ne sappia qualcosa, ma mi ero fatto spiegare da Mallory come scattare delle fotografie con quegli aggeggi tecnologici a tua insaputa. La foto qui sopra credo sia di un po’ di tempo fa, anche se devo dire che i nostri anni ce li portiamo bene anche adesso.

Credo avessi quella stessa faccia stamattina, a metà tra lo stupito e il curioso di come un uomo come te stesse condividendo il letto con uno come me. Sono basso, ho un po’ di pancia per la quale dici sempre che dovrei dimagrire, anche se ultimamente sembri più permissivo sotto quell’aspetto. Un po’ sento che tu stia evitando di ammonirmi, forse perché avevo ragione io, forse perché ti faccio un po’ pena.

Sono diventato vecchio e rimbambito, quel cocciuto bastardo che amavi tanto ha perso un po’ di grinta. Scusa se mi perdo in discorsi, ma questa cosa dello scrivere non è mai facile. Torniamo a prima: io ancora mi ritengo fortunato che tu mi abbia scelto come tuo amore. Sei un uomo meraviglioso e mai nella mia vita avrei sognato di meritare cotanto affetto, anche perché mi fa ancora strano riceverlo.

Il problema non sei tu, non sei mai stato tu

Sei un uomo meraviglioso e non te lo dico abbastanza, o almeno così credo. Ma anche quando mi sveglio e ti faccio un complimento come prima cosa la mattina, sento che avrei potuto dire qualcosa di più o dirla qualche minuto prima. Però ho ritrovato una cosa per te e spero l’apprezzerai.

Sol, io ti amo per quello che sei e per quello che io sono con te
Da questo giorno in avanti scelgo liberamente e gioiosamente di unire la mia vita con la tua
D’ovunque andrai io ti seguirò
Quello che affronterai lo affronterò anch’io
Mi prenderò cura di te se dovessi ammalarti
Ti conforterò quando ti sentirai triste
Mi immergerò nella tua felicità
Sarò tuo completamente e per sempre
Io scelgo te come mio compagno di vita e non donerò più me stesso a nessun’altro

Ignora la foto, volevo registrare le mie promesse almeno una volta e non sono uscito proprio bene nello scatto. Mi fa quasi sorridere pensare che fossi io a dovermi promettere a te e a nessun’altro, come se questo fosse mai stato in dubbio. Non ho avuto occhi che per te da quando ci siamo baciati in quell’ascensore e, seppur nei miei ricordi in quel bacio sembri più anziano di vent’anni fa, sei sempre stato l’utopia della mia vita.

Che strana la vita, vero? Sarei dovuto esser stato io, secondo quelle promesse, ad essermi dovuto prendere cura di te. Ci avrei provato, Sol, ci avrei provato con tutto me stesso. Ma francamente preferisco le cose siano andate in questa maniera: ho avuto così tanta paura quando il dottore ti ha diagnosticato il cancro, non avrei mai potuto permettere che fossi tu il primo ad andartene.

Se leggerai questo diario quando io non ci sarò più, voglio che tu sappia che sei stata la miglior cosa che mi sia capitata in tutta la vita.

Hai reso coraggioso un uomo timoroso e hai dato fortuna a un uomo miserabile. Mi dispiace di averti dato così tanto dolore, ma sei più forte di me e riuscirai a gestire il tutto come hai sempre gestito la nostra relazione: con cuore e testa, ma soprattutto cuore.

Se, invece, leggerai questo diario oggi stesso appena lo metterò sul comodino, evita di guardarmi con gli occhi lucidi a cena e quando chiederò la seconda porzione di dolce prova a dirmi di no almeno un paio di volte. Anche perché io quel dolce lo voglio davvero, ma non posso mangiare con il magone per la tua tristezza o per il fatto che le nostre dinamiche siano più leggere di prima. Non devi cambiare per farmi stare meglio, perché io sono stato bene quando ho vissuto con il vero Sol Bergstein.

Hai messo gioia nelle mie giornate e anche se non ricordo benissimo tutte queste foto, mi basta guardare la mia buffa faccia per vedere come mi sentissi e mi basta guardare te per capire meglio come mi senta ora. Vorrei vivere ricordi con te anche solo per dimenticarli, anche solo per regalarteli e non sapere di averli mai vissuti. Non sono mai stato la persona importante tra noi due, ma tu mi hai fatto sentire come la persona importante per te. Anche quando indosso quella maschera e mi dici che sono bellissimo, mi chiedo cosa ci vedi in quella maschera e cosa ci vedi in me.

Anche quando tra tutti quei talentuosissimi avvocati con cui facevamo udienza, hai scelto di sposare quello più strambo e particolare. Di una cosa son sicuro però.

Non potevi aspettarti tutto questo.

Grace And Frankie

Non avevi messo in conto a cosa sarei potuto andare incontro, ai miei vuoti di memoria e ai salti mortali che avresti dovuto fare per me. Di questo mi scuso profondamente, anche se so che non le accetterai mai. Mi scuso perché meriteresti il mondo e io non so se posso dartelo, ma soprattutto non ricordo quanto ti abbia dato. Vorrei ricordare di più perché sei qualcosa che una persona normale non dimentica eppure non sempre riesco a mettere il cervello a posto e mi confondo.

Questa cosa mi dà ai nervi perché non è giusto. Non è quel che vorrei fare e mi sento impotente davanti a questa situazione. Non ricordo bene cosa ti piaccia a letto o per pranzo. Mi confondo perché vorrei farti regali ma devo chiamare Frankie e chiederle di darmi una mano. Mi sento male quando ti dico qualcosa e i tuoi occhi si spengono poco poco, perché realizzo che ho di nuovo mischiato i ricordi e avevi sperato non accadesse più.

Posso fare poco, Sol, amore mio. Posso dirti che nonostante il bypass, il mio cuore funziona perfettamente e meglio del mio cervello. E per quante volte un evento possa sfuggirmi di mente, tu non sparirai mai dal mio cuore. Ogni volta che ti guardo mi sento bene, poi abbasso lo sguardo, siamo mano nella mano e mi sento anche meglio. Quando ti bacio mi fai sentire vivo e mi sembra di avere vent’anni, ancora con le farfalle nello stomaco che si mischiano al pranzo ancora da digerire. Ma quello che mi sorprende più di ogni altra cosa è che so che tu provi le stesse cose per me e non potrei mai dimenticare il nostro amore.

Anche perché tra cervello e cuore, tu mi hai insegnato a far vincere il secondo. Grazie Sol.

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