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Lettera di Annalise Keating a Saul Goodman

Saul Goodman
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Philadelphia 2016
Caro Avv. Saul Goodman,

Mi presento, sono l’avvocato Annalise Keating, docente di diritto penale presso la Middleton University di Philadelphia. Si starà di sicuro chiedendo il motivo per il quale abbia ricevuto questa lettera e chi diavolo io sia, quindi l’accontenterò subito. Non sono solita scrivere lettere, o meglio, non questo tipo di lettere, perché di altro genere ne scrivo eccome: sia per mandare in carcere chiunque io debba – e voglia – sia per salvarne altri. Dunque, lei non mi conosce affatto e potrei essere chiunque ai suoi occhi, ma mi creda, sono l’avvocato migliore che possa mai incontrare. Ho attirato almeno un po’ la sua attenzione adesso? Si starà chiedendo ancora, a questo punto, perché l’avvocato migliore del mondo le abbia scritto una lettera e si stia rivolgendo proprio a lei; perché le serve il suo aiuto? Perché da sola non riesce a mandare i cattivoni in prigione? Nulla di tutto ciò, signor Goodman. Solamente, sa, mi sono ritrovata a pensare sulla figura dell’avvocato. Ciò che noi, come professionisti, facciamo per il prossimo è davvero abbastanza? O c’è molto di più dietro questa nostra missione? Di recente mi hanno privato della mia libertà e, come lei di certo ben sa, quando ci si ritrova in queste situazioni si ha veramente molto tempo per pensare, e così è quello che ho fatto: mi sono messa a pensare, a leggere, a documentarmi. E Indovini un po’ cosa mi è passato per le mani, nel mentre? Articoli, documenti proprio su di lei, mio caro collega Saul Goodman, oppure dovrei dire Jimmy McGill? Come posso chiamarla? Non fa affatto differenza, o forse sì? E mentre leggevo, mentre mi incuriosivo con tale passione sulla sua vita, mi sono ritrovata a pensare che, in fondo, qualcuno di interessante oltre a me, in questo nostro ambiente fatto di canaglie incapaci, forse c’è. Sì, parlo proprio di lei signor Goodman, mi sono interessata particolarmente alle vicende che hanno accompagnato la sua vita e la trovo per certi versi una persona combattiva, contro se stesso e contro gli altri. Chi combatte, per me vince sempre, anche se alla fine perde.

Annalise Keating
Annalise Keating (640×360)

C’è un filo sottile che lega le nostre idee, quella convinzione che l’avvocatura sia qualcosa di più del semplice risolvere una scaramuccia tra vicini di casa, o salvare il di dietro a un povero disgraziato che si è cacciato in un grosso guaio. C’è qualcosa che ci permette di andare oltre, di usarla come un’arma tagliente, quasi mortale, al nostro servizio e non più al servizio di qualcuno . Quell’ adrenalina io la comprendo molto bene e so che può rapire la ragione e portarla in meandri da cui è difficile tirarla fuori. Per lei è stato così, signor Goodman, quella voglia le ha annientato la ragione.
Inoltre, ho letto che anche lei ha amato, ha amato una donna che le ha rubato il cuore ma che, purtroppo, non è riuscita a salvarla né ad acquietare l’istinto selvaggio del suo cuore. Anche a me è successo. L’amore mi ha fatta sprofondare ancora di più nelle viscere dell’ignoto, da cui ancora non sono riuscita a uscire completamente.

Saul Goodman
Saul Goodman (640×360)

Dopo tutto ciò che le ho raccontato mi ritrovo infine a pensare a quanto sarebbe stimolante e indiscutibilmente eccitante sfidarmi in tribunale con lei, in un processo di cui parlerebbe davvero tutta l’America. Ci pensa? Riesce a vederlo? Saul Goodman contro Annalise Keating, sarebbe una gran bella sfida! Certo, in fondo non mi conosce affatto e potrei anche essere un’emerita pazza che sta scrivendo uno schifo di lettera. Ma sono quasi certa che non sia così, che lei stia leggendo tra le righe e che abbia trovato l’uno nell’altra un complice, in qualche modo. So benissimo che né adesso né mai sarà possibile ritrovarci in quell’ Aula, ma sarebbe stato di gran lunga uno dei processi migliori d’ America. Ovviamente Lei avrebbe perso, mio caro collega, ma se la sarebbe giocata alla grande, ne sono certa.

Le auguro di star bene, signor Goodman, di godersi come meglio può ciò che adesso ha. Chissà, forse un giorno verrò a farle visita per chiederle se ha ricevuto questa lettera e se l’ha trovata di suo gradimento. Fino ad allora, le auguro ogni bene.
In fede, Avv. Annalise Keating.

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