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Caro diario, sono io, Enid

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È da tanto che non ti scrivo ma sai, nelle ultime settimane ne sono successe di tutti i colori, anche più di quelli con cui ho riempito i miei capelli e la mia camera. Anzi, rettifico, la mia metà della camera. La tranquillità della mia vita in stanza singola è infatti stata felicemente interrotta dall’arrivo di una certa Wednesday Addams alla Nevermore, spedita qui dopo aver riempito di piranha la piscina in cui nuotavano i bulli di suo fratello. Ovviamente non c’è stato bisogno che lei me lo raccontasse: sapevo già tutto ben prima che arrivasse, sai che non mi sfugge proprio niente. Wednesday non parla molto, non esprime alcun tipo di emozione e veste sempre di nero, il colore che predomina nella sua metà della stanza. E come se non bastasse la nostra doppia è praticamente diventata una tripla dato che con lei è arrivato anche Mano. Hai capito bene, è letteralmente una mano senza corpo ricucita in più punti, sai che per noi reietti queste cose sono il pane quotidiano. Mano è estremamente piacevole e passiamo un sacco di tempo insieme spettegolando, facendoci le unghie e scambiandoci consigli sull’idratazione della pelle. È davvero loquace, soprattutto se consideri il fatto che non ha la bocca.

Enid Sinclair (640×366)

Da quando Wednesday ha messo piede alla Nevermore sono successe talmente tante cose che quasi non riesco a ricordarle tutte.

Mi sembra giusto partire da quella più complessa, un mostro ha cominciato a creare scompiglio a Jericho uccidendo un bel po’ di persone. Capire chi o cosa fosse non è stato per niente facile e per tanto tempo tutti abbiamo sospettato di Xavier, che però c’entrava meno di zero. In realtà il mostro altri non era che Tyler Galpin, il figlio dello sceriffo: colui che sembrava il più normale tra i normali è in realtà un Hyde, controllato – questo sì che ha dell’assurdo – dalla professoressa Thornhill. Ma tieniti forte, perché ho un altro scoop di un certo spessore per te: la professoressa Thornhill non esiste e il suo vero nome è Laurel Gates, discendente di quel folle padre pellegrino di Joseph Crackstone e ultima erede di una famiglia vissuta con l’unico obiettivo di far fuori i reietti dal mondo. Ma figurati se noi ci facciamo mettere i piedi in testa da quei pazzi scatenati dei normali.

Noi studenti della Nevermore – lupi mannari, gorgoni, vampiri, sirene e reietti di ogni sorta – abbiamo unito le forze e siamo riusciti a ricacciare Crackstone nell’inferno da cui era uscito. Wednesday è stata fondamentale nel capire come stessero davvero le cose e nel risolvere la situazione, ma anche io ci ho messo del mio. Perché, ed eccoci alla notizia del giorno, mi sono finalmente trasformata in un lupo! Non immagini che sensazione assurda sia stata ululare e cacciare fuori non solo gli artigli ma un corpo da lupo mannaro vero e proprio. Un corpo che ho usato, senza nemmeno avere il tempo di rendermene conto, per combattere contro Tyler/Hyde. E mi sono anche fatta valere!

Eppure sai, la trasformazione non è stata per niente come me l’aspettavo.

Trasformarmi era tutto ciò che ho sempre desiderato e che tutti hanno sempre desiderato per me, prima fra tutti mia madre. Mi sono sempre sentita un lupo a metà e sono sempre stata a qualche passo di distanza dal resto di un branco di cui non mi sono mai sentita all’altezza. Ho sofferto tanto della mia condizione, di questa incompletezza che mi faceva sentire una reietta tra i reietti. Ma l’arrivo di Wednesday è riuscito a cambiare la mia prospettiva. Wednesday non è solo la migliore amica che non avevo mai avuto, ma anche un esempio che mi ricorda ogni giorno quanto essere unici e considerati diversi possa essere un dono, un punto di forza. La solitudine è sua compagna di vita da sempre e non se ne fa un problema, non è alla costante ricerca di qualcosa o qualcuno che la completi. Lei si completa da sola. E da quando è arrivata nella mia vita ho capito che non ho bisogno di un branco per essere completa anch’io.

È Enid Sinclair l’unica persona che può completare Enid Sinclair.

Wednesday
Wednesday (640×360)

La trasformazione era un processo necessario per me, ma non per i motivi che credevo. Non ne avevo bisogno per poter essere accettata dal mio branco o da mia madre, né per essere finalmente vista e percepita come i miei simili. Ne avevo bisogno perché essere un lupo mannaro è la mia natura, è parte di me, è ciò che sono. E adesso sono completa non perché ho una migliore amica, un fidanzato, un branco o l’approvazione sociale, ma solo perché ho finalmente fatto pace con la mia essenza.

Se tutto ciò è successo lo devo in gran parte a Wednesday e al suo modo di fare inquietante. Un modo di fare che però, durante il suo periodo dalla Nevermore, in qualche modo si è in parte addolcito, e anche di questo posso prendermi qualche merito. Dopo la battaglia mi ha addirittura abbracciato, pensa un po’. E per quanto mi dispiaccia la delusione che Tyler le ha procurato (ti giuro che non avrei mai pensato si rivelasse in questo modo) sono in parte anche felice che sia riuscita ad aprire il suo cuore. Alla persona sbagliata, certo, ma questo può capitare. Adesso almeno sa che provare dei sentimenti non ci incatena né rende deboli, ma anzi può renderci più felici. E poi, fattelo dire da una che di scoop se ne intende, sono sicura che avrà la sua rivincita in amore. Magari con un ragazzo un po’ tenebroso capace di farle suonare le sue melodie cacciandola fuori da un dipinto.