ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulla seconda stagione di Halo e sugli episodi precedenti
Una delle uscite più attese di questo inizio di 2024 era senza ombra di dubbio quella della seconda stagione di Halo. La serie tv adatta l’omonimo franchise videoludico (una tendenza che negli ultimi anni sta andando molto) e ha fatto il suo esordio nel 2022, per tornare con la seconda stagione proprio all’inizio di quest’anno. Le aspettative erano molte, specialmente per capire come questo nuovo capitolo si sarebbe sviluppato. La serie tv di Halo, coi suoi primi episodi, aveva lasciato intravedere ottime potenzialità, giustificando anche talune debolezze. Questa seconda stagione era chiamata a trasformare in certezze, quindi, tutte quelle buone possibilità.
Ora che abbiamo potuto assistere a tutti gli otto episodi di questo nuovo capitolo, possiamo tirare le somme. Al di là dei giudizi di merito, era interessante capire se con questa seconda stagione Halo fosse riuscita a compiere l’atteso salto di qualità. La risposta per noi è molto articolata, come vedremo presto, e rinvia a giudizio la serie di Paramount+, che ha in parte fallito il suo banco di prova.
Le prospettive della prima stagione
Il primo capitolo di questo adattamento era stato tanto interessante, quanto incompiuto. Halo ha dovuto, ancora prima di cominciare la sua corsa, affrontare diverse grane, tra cui le polemiche per lo sviluppo di una storia collaterale alla timeline dei videogiochi (a tal proposito, vi proponiamo la recensione di un’altra attesissimo adattamento videoludico: Fallout). Quella che vediamo nella serie di Paramount+ (potete scoprire cinque serie che si nascondono molto bene nella piattaforma) è la cosiddetta “Silver Timeline“, una linea narrativa propria della serie, inedita e lontana dai videogiochi.
Superate queste prime perplessità, la produzione ha iniziato a riscontrare i primi pareri favorevoli, legati specialmente al potenziale narrativo del racconto. La prima stagione ha il pregio di porre le basi di una storia dall’ampio respiro, introducendo il mondo di Halo e dei suoi personaggi. Un’operazione delicata, non libera da scivoloni. Eppure, il disegno complessivo, al termine del primo capitolo, lasciava ben sperare. L’incompiutezza che ha chiuso la stagione d’esordio della serie tv Halo è stata accompagnata anche da enormi potenzialità narrative, che giustificavano alcuni coni d’ombra. Insomma, le prospettive di ciò che s’intravedeva facevano ben sperare per il futuro, bisognava solo che questa seconda stagione tramutasse quell’incompiutezza in espressione di queste potenzialità.
La risposta della seconda stagione di Halo
La seconda stagione di Halo ha dato le risposte che ci aspettavamo? In fin dei conti, solo in parte. Il primo atto ha, come detto, introdotto l’universo narrativo, il conflitto tra gli umani e i Covenant, il ruolo dell’anello e le sue potenzialità. La prima parte della seconda stagione ha dato un’ottima risposta alla struttura allestita nella prima. Il nuovo misterioso attacco dei Covenant apre la narrazione, arricchita dalle novità relative a molti dei personaggi principali e soprattutto a Master Chief, avvolto dalle sue difficoltà e caduto piano piano in disgrazie.
La prima metà della seconda stagione di Halo è un continuo crescendo fino all’episodio quattro, Reach, il migliore di questo capitolo e forse dell’intera serie. Qui assistiamo alla drammatica caduta di Reach, alla concretizzazione della minaccia aliena e delle paure di Chief. Questo episodio costituisce l’apice della tensione narrativa costruita dalla stagione precedente, una sorta di punto di non ritorno nel conflitto. Sembra poter essere la chiave di volta dell’intera serie tv, il momento della consacrazione di Halo. Ma proprio qui qualcosa finisce per incepparsi.
La grande occasione fallita
Eccoci, qui possiamo individuare il momento in cui Halo ha fallito il proprio banco di prova. Dopo una puntata come Reach, è impossibile presentare due episodi deboli come quelli che abbiamo visto. Quel culmine narrativo è stato seguito da due puntate piatte e confuse, che hanno contratto traumaticamente la tensione narrativa. Soprattutto la quinta puntata, Aleria, è fin troppo evanescente. Riflessiva allo sfinimento, tenta di dare un po’ di aria al racconto, ma finisce per strozzarlo. Nel finale del sesto episodio Halo riprende la sua marcia, con le ultime due puntate che rimettono in piedi la macchina narrativa. Ormai però troppo depotenziata.
L’epilogo, soprattutto la puntata finale, è estremamente frenetico. Qui succede di tutto, dalla scoperta della nuova civiltà alla dispersione del Flood, fino all’approdo su Halo. Un’infinità di elementi presentati in rapida successione, che finiscono però per stordire lo spettatore. L’interesse torna a salire in queste due puntate finali, ma non ci sono le tempistiche giuste per tutte queste novità e soprattutto si paga lo scotto di due puntate che hanno bruciato il momento perfetto per il salto di qualità.
Halo tra presente e futuro
Uno dei vantaggi del rilascio settimanale è proprio questa possibilità di soffermarsi sulle singole puntate, comprendendone la portata e l’impatto. Nel caso della seconda stagione di Halo, è facile individuare il punto critico in quella quinta puntata, spartiacque purtroppo decisivo in questo caso. Il finale così frenetico, poi, dissemina moltissimi spunti per una terza stagione, che però al momento è incerta. Siamo, dunque, nuovamente al punto di partenza, con un grande abisso davanti.
In questa seconda stagione, Halo ha replicato, di fatto, i risultati della prima. La serie tv di Paramount+ ha mostrato moltissime potenzialità, ma ha mancato ancora una volta il salto di qualità. Se alla fine del primo atto questa condizione, però, era accettabile, ora inizia a essere un problema. Il presente si è fatto ora più incerto e il futuro meno luminoso. Con risultati simili a quelli della precedente stagione, le prospettive ora però sembrano molto differenti.
Un ordigno inceppato
Per usare una metafora militare molto cara alla serie tv, Halo sembra una bomba costantemente in procinto di esplodere, ma che puntualmente rimane inceppata. Col tempo, crediamo sempre meno che questo ordigno possa scoppiare e perdiamo quel brivido ardenalinico. In questa seconda stagione, almeno nella prima parte, siamo continuamente di fronte alla sensazione di essere davanti a una svolta, poi questa non arriva mai. Una percezione che si recupera anche nel finale, filtrata dal rimbambimento di tutte le informazioni gettateci contro dal racconto.
A ogni livello si dipana questa sensazione. Su quello narrativo in primis, ma anche su quello dello sviluppo dei personaggi, ben caratterizzati ma avvolti da una sensazione di irrimediabile mistero. Tutto sembra tanto interessante quanto incompiuto in Halo, oggi come dopo la fine della prima stagione.
Halo rinviata a giudizio
Torniamo, dunque, alla domanda di partenza, di cui abbiamo anticipato la risposta nell’introduzione. A nostro modo di vedere, purtroppo Halo non ha compiuto l’atteso salto di qualità in questa seconda stagione. Quel dominante senso d’incompiutezza pesa troppo, rischia di diventare un macigno a questo punto. Non siamo davanti a una bocciatura, anzi. Halo rimane un prodotto di buon livello, ma non ottimo, pur avendone le potenzialità per esserlo. Sta qui il cortocircuito. È il più classico dei “bravo ma non si applica” in salsa seriale.
A questo punto, non c’è che sperare in un rinnovo per una terza stagione. Una cancellazione dissiperebbe tutte le potenzialità intraviste, e sarebbe un peccato. Un nuovo capitolo darebbe un’altra chance alla serie tv di Paramount+ di consacrarsi definitivamente. Il giudizio è rinviato perché la seconda stagione di Halo si chiude con le stesse sensazioni della prima. Se vogliamo accontentarci di un buon livello medio, allora i risultati sono in linea. Chi scrive però crede davvero che Halo abbia tutte le carte in regola per affermarsi definitivamente. Da qui quel senso di delusione. Attendiamo il rinvio a giudizio però, confidando che i buoni risultati di Halo convincano a Paramount+ a impegnarsi per raggiungere l’eccellenza. Nel frattempo, vi lasciamo con una classifica delle migliori serie tv presenti su Paramount+.