Sono i primi anni duemila, sei un bambino, è pomeriggio e ti sintonizzi su Italia 1. Sai già che potrai fare una scorpacciata di cartoni animati e trascorrere un tranquillo pomeriggio con la tv accesa mentre stai facendo i compiti. All’improvviso senti la voce di Cristina D’Avena cantare “Ham Ham Ham Hamtaro Ham Ham” e capisci che sta per iniziare Hamtaro, uno di quei programmi che ha conquistato il cuore di innumerevoli spettatori di tutte le età nel corso dei suoi 296 episodi. Un’avventura lunga cinque stagioni, anche se in Italia Mediaset ne mandò in onda solo tre, lasciando le ultime due alla rete Hiro. Quest’ultima, in seguito, lanciò anche i quattro film cinematografici nel 2010. Ma facciamo un passo indietro per capire chi è Hamtaro e come ha fatto questa serie a entrare nelle grazie dei piccoli telespettatori, che in quel momento erano tutti desiderosi di avere un diario segreto e un criceto in casa.
Conosciuta in Italia con il titolo Hamtaro: Piccoli criceti, grandi avventure, la serie animata è di produzione giapponese (lì è nota come Tottoko Hamutaro) e venne trasmessa per la prima volta nel 2000 (da noi due anni più tardi). Il cartone è basato su un manga, ma è stato l’adattamento animato che ha avuto grande successo tra il pubblico, diventando in poco tempo un fenomeno culturale. Hamtaro vive con la sua padrona Laura e passa la maggior parte del suo tempo esplorando il giardino e i dintorni con i suoi fidi compagni, gli “Ham-Ham”. Ogni episodio presenta una nuova sfida in cui i personaggi lavorano insieme per risolvere problemi, aiutare altri animali o, semplicemente, divertirsi insieme. Il nucleo fondante della serie è l’amicizia, e ogni puntata segue le avventure dei personaggi mentre si aiutano reciprocamente, promuovendo valori come la collaborazione e il prendersi cura degli altri. La trama è abbastanza semplice, soprattutto vista ora, con gli occhi di un adulto.
La serie Hamtaro è ambientata in un mondo in miniatura in cui i criceti vivono in piccole case e si riuniscono nella club house per pianificare le loro missioni. Il giardino di Laura, l’ambientazione naturale che aggiunge un tocco di magia alla storia, è popolato da vari animali come uccelli, scoiattoli e farfalle e i suoi dintorni sono rappresentati come un luogo ricco di possibilità. C’è un senso di meraviglia nell’esplorare questo microcosmo attraverso gli occhi di Hamtaro e degli Ham-Ham. In questa ambientazione si muovono criceti con personalità differenti dal resto del gruppo. C’è la dolce e romantica cricetina francese Bijou, il leader della combriccola Boss, l’energica e vivace Penelope o il goloso Ghiotto. La forza di questa serie risiede nella dinamica tra i personaggi e nella loro capacità di lavorare insieme per superare le sfide. I piccoli telespettatori hanno imparato lezioni sull’importanza dell’amicizia, della lealtà, della cooperazione e sull’aiutare gli altri. Ogni episodio ha sottolineato il valore dell’inclusione e della gentilezza, messaggi e valori che sono rimasti con il pubblico nel corso degli anni. E non solo, perché anche il tema dell’amore viene esplorato, da quello fraterno alle prime cotte, passando per quello provato dalla padroncina per il suo animale domestico. Proprio quest’ultimo rapporto, per capire l’apporto della serie, portò al boom di vendite dei criceti come animali domestici.
Uno dei motivi per cui Hamtaro è così ben riuscito è la cura nei dettagli dell’animazione e soprattutto l’orecchiabilità della colonna sonora. Infatti, meritano una particolare attenzione le melodie e le allegre musiche di sottofondo che contribuiscono a creare l’atmosfera incantevole di Hamtaro, aggiungendo un elemento emozionale che completa l’esperienza di visione. La colonna sonora è stata composta da Toshihiko Sahashi ed è diventata un elemento importante della serie. In Italia sono ben tre le sigle di apertura, tutte cantate da Cristina D’Avena, messe in musica da Giorgio Vanni e Max Longhi con testi di Alessandra Valeri Manera. “Hamtaro piccoli criceti, grandi avventure” è stata usata nella prima stagione; “Hamtaro Ham Ham Friends” nella seconda; mentre nelle ultime “Hamtaro”. Inoltre, il cartone ha introdotto sette canzoni specifiche per gli Ham-Ham, ognuna delle quali rifletteva la personalità del personaggio. In Italia, nella seconda stagione sono state usate come sigla di chiusura di ogni episodio. Ad esempio, la canzone di Bijou, ” Piccola Bijou” era elegante e romantica, mentre la canzone di Ghiotto, “Il suo nome è Ghiotto” era giocosa e spensierata. Queste canzoni hanno contribuito a definire i personaggi e a rendere la serie ancora più coinvolgente per gli spettatori.
Nonostante siano passati molti anni dalla trasmissione originale di Hamtaro, e la sua apparente semplicità, il personaggio e la serie continuano ad avere un impatto duraturo. Hamtaro è rimasto nel cuore dei fan anche per uno degli aspetti di maggior successo che è stato il design. Il suo manto arancione, i rotondi occhi grandi e scintillanti e le guance paffute lo rendono immediatamente riconoscibile. Il protagonista è stato creato per essere una figura che attraesse sia i bambini che gli adulti, ed è sicuramente riuscito in questo intento. La sua espressione tenera e i suoi gesti affettuosi lo hanno reso la personificazione della dolcezza. Anche il suo atteggiamento giocoso e curioso lo rende estremamente carismatico, soprattutto nell’essere determinato nel risolvere i problemi. Dunque, era facile per lo spettatore affezionarsi e in più la semplicità del suo aspetto ha contribuito a renderlo un’icona senza tempo, che continua ad essere amata anche dopo molti anni dalla fine della serie. Inoltre, il merchandising di Hamtaro è stato estremamente popolare, con pupazzi, action figure e altro ancora che hanno reso possibile portare a casa un pezzetto di questo mondo affascinante. Gli spettatori hanno potuto tenere gli Ham-Ham accanto a sé come amici di peluche, creando un legame tangibile con i personaggi.
Ed è proprio questa popolarità e i gadget che hanno riportato il criceto agli onori della cronaca, questa volta politica. Infatti, nell’estate del 2020, quella caratterizzata dal Covid-19, Hamtaro è diventato il simbolo di una protesta politica del movimento Gioventù Libera in Thailandia.
Le strade di Bangkok erano inondate dai peluche e da manifestanti con grandi orecchie da criceto che intonavano, con parole diverse, la sigla per protestare contro il governo nazionale. La casa di produzione del cartone in quel momento non commentò l’accaduto, ma l’episodio testimoniò l’importanza nell’immaginario collettivo giovanile di Hamtaro, simbolo indelebile di una cultura pop.
Proprio questo ultimo fatto testimonia come Hamtaro: piccoli criceti, grandi avventure è molto più di una serie animata per bambini. È un viaggio nell’incantevole mondo dell’amicizia e dell’avventura. Hamtaro è diventato un’icona e ha catturato i cuori di spettatori di tutte le età. Non importa quanti anni siano passati dalla prima volta in cui si è incontrato Hamtaro e gli Ham-Ham; il loro impatto sull’infanzia dello spettatore rimarrà sempre. Hamtaro è una testimonianza del fatto che le storie incentrate sull’amicizia hanno un valore eterno nella cultura popolare.