Una storia di musica, amicizia e amore non corrisposto: ecco chi è la Silvia di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno, interpretata da Ludovica Barbarito
In generale, nel mondo del pop italiano anni 90, si è diffusa una figura enigmatica che ha alimentato l’immaginario collettivo: la ragazza irraggiungibile. Per gli 883, questa musa ispiratrice prende il nome di Silvia, la “Regina del Celebrità”. E ora, grazie alla serie Hanno ucciso l’Uomo Ragno in onda su Sky e NOW, questa leggendaria figura prende vita attraverso l’interpretazione della talentosa Ludovica Barbarito.
Nata a Ravenna nel 2002, Ludovica Barbarito è una vera rivelazione. Fresca di diploma all‘Accademia TAM, ha fatto il suo debutto teatrale ne L’opera da tre soldi di Cristiano Caldiron. Ma è con la serie di Sydney Sibilia che la sua carriera decolla, portandola a vestire i panni di Silvia, l’oggetto del desiderio del giovane Max Pezzali. “Sono stati i mesi più belli della mia vita” confessa Ludovica a Vogue parlando delle riprese di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno.
L’esperienza sul set
L’attrice ha descritto l’esperienza sul set come la realizzazione di un sogno. Il suo personaggio, Silvia, è descritto come “una ragazza matura e profonda”, in cerca della propria identità in un contesto provinciale degli anni ’90 che sembra starle stretto. Curiosamente, la vita imita l’arte: la madre di Ludovica, cresciuta a Novara, frequentava il Celebrità nello stesso periodo dei giovani 883.
“Mi ha sempre convinto di essere lei la vera Regina del Celebrità, anche se ora ho qualche dubbio. Ma non diteglielo!”
La serie, diretta da Sydney Sibilia (noto per Smetto quando voglio e Mixed by Erry), non si limita a raccontare la storia degli 883. Questa amplia infatti lo sguardo per catturare lo spirito di un’intera generazione, con le sue speranze, paure e ambizioni. Al centro della narrazione, due ragazzi “sfigati” di Pavia che, armati solo del loro talento musicale, diventano l’emblema di un’epoca.
Con Elia Nuzzolo nei panni di Max Pezzali e l’energico Mauro Repetto al suo fianco, Hanno ucciso l’Uomo Ragno è un viaggio nostalgico e emozionante nel cuore degli anni ’90 italiani. E i primi due episodi ce ne hanno dato la conferma, come spieghiamo nella nostra recensione. Intanto, vi lasciamo con tutto ciò che c’è di vero nella serie e cosa è stato invece romanzato.