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Mauro Repetto, alias Matteo Oscar Giuggoli, i una scena da brividi di Hanno Ucciso L'Uomo Ragno

La prima volta di non me la menare in radio – 1×05

Silvia, Mauro e Max mentre ascoltano Non me la menare in una scena della quinta puntata di Hanno Ucciso L'Uomo Ragno
Credits: Sky

C’è un momento esatto che capita nella vita di tutti noi. Quando stiamo per raggiungere un traguardo, quando stiamo per realizzare la nostra ambizione, succede una cosa. Una voce dentro di noi dice che siamo sulla strada giusta, che non è stato tutto sprecato, che i frutti si cominciano finalmente a vedere. Questo è quel che è successo nella quinta puntata di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno quando Max e Silvia ascoltano Non me la Menare in radio. Non si fa in tempo neanche a rifletterci sopra che subito corrono da Mauro per svegliarlo.

Per dirgli che quella cosa per cui sono corsi a Milano è vera. Per dirgli che il secondo passo era stato fatto, e che non importava che cosa fino a quel momento fosse andato storto: perché era tutto vero. Erano in radio. Erano gli 883 anche al di fuori delle mura della tavernetta, al di fuori delle parole di Cecchetto. Erano gli 883 per tutti.

Il primo passo era stato compiuto, e non bisognava fare altro che festeggiare quella prima vittoria, credendo finalmente in qualcosa di più grande. Nella realizzazione di un sogno che si realizza anche dopo un anno di assenza, locali che gli chiedevano di abbassare il volume della musica, una maturità presa con il minimo e la diffidenza da parte di chi gli stava vicino, e li vedeva sempre come due ragazzi di provincia destinati a fallire. Ma poi la luce è arrivata, e la rivalsa degli 883 è cominciata. Proprio qui, in questa scena.

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