12) Fiorello è il cameo di Hanno ucciso l’uomo ragno che non ci aspettavamo
Chi avrebbe mai immaginato di veder comparire sullo schermo un Fiorello in erba, circondato da modelle e sigarette da spegnere. Questo aneddoto storico è sicuramente uno dei più apprezzati della serie, vista la celebrità acquisita dallo showman negli anni a venire. Vederlo pronto a tenere in ordine quella casa artistica e dare consigli ai due neo-cantanti non è cosa da poco! Così come assistere alle sue telefonate di lavoro sull’invenzione di quello comunemente conosciuto da noi come Karaoke e che lui in prima persona si preparava a sperimentare.
13) La scena del rospo allucinogeno
Caro Mauro, allora, va bene tutto, ma proprio con una sostanza stupefacente dovevi comprarti un appuntamento con Gozzard!? E tu caro Max, come hai potuto pensare che la via più semplice fosse quella di catturare un rospo all’argine!? Ridiamo e rimaniamo a bocca spalancata se ripensiamo all’irriverente coraggio di due pischelli con il loro trasportino per gatti ribattezzato per rospi. Menomale che alla fine è bene quel che finisce bene! Il rospo lo hanno fatto tornare a casa e attraverso quello strampalato artista, hanno dato inizio ad una delle migliori collaborazioni di sempre.
14) Cisco e la sua ossessione per “le tipe”
Quanto può essere macchietta un personaggio come Cisco! Semplice, dalle poche pretese, a tratti stralunato e in fissa con le ragazze. E menomale, vista la giovane età! Tuttavia delicato è anche affrontare il tema della sua amicizia con Max. Infatti, Cisco è l’amico di sempre, quello di vecchia data, che dove lo lasci lo trovi. E anche se non vi siete mai dimostrati troppo affetto, nonostante poi gli interessi in comune cambino e si intraprendano strade diverse, è sempre una certezza. Ciò nonostante, lo sappiamo bene in cosa lo deluda continuamente Max! Ma di appartarsi occasionalmente con le tipe lui non ne vuole proprio sapere. Sta sempre a pensare a quella strana musica e a scorrazzare in giro con Repetto! Il Jolly Blue però è riuscito a renderglielo famoso il suo Max e di questo non poteva che esserne felice.
15) La curiosità sulla Croce Rossa
Interessante e tanto apprezzabile è la scelta di Max di iniziare il servizio civile alla Croce Rossa. Anche se quella era la sua via di fuga dal militare e dal negozio di fiori dei suoi! Tuttavia, con grande sorpresa, lo vedremo tanto coinvolto e appassionato nelle missioni quotidiane di aiuto verso i concittadini. Non a caso, vista la sua totale dedizione, gli verrà proposto un contratto vero dopo il servizio civile, ma essendo impegnato con la musica, continuerà addirittura come volontario per non abbandonare i suoi colleghi. Grande Max, ci voleva Hanno Ucciso L’Uomo Ragno per renderti l’onore che meriti.
16) Le scarse capacità di guida di Max
Anche questo è un ilare siparietto che vede un ragazzo maggiorenne italiano, stranamente un po’ impacciato alla guida. Lasciategli infatti il suo adorato Ciao e smettetela di pretendere da lui geometrici parcheggi e lunghe ore di guida. Sarà Cisco a farlo esercitare con la sua iconica Panda prima di prendere il largo verso Milano con il furgoncino dei suoi che, come sappiamo, non avrà un bel destino.
17) Il sarcasmo di Max in Hanno Ucciso L’Uomo Ragno
Nessuno direbbe che da quella bocca timida escano fuori alcune delle battute più esilaranti dello show. Max riesce infatti a mantenere grande serietà nell’approccio agli eventi mentre manifesta con pungente sarcasmo tutto il suo disappunto del caso. Pensiamo a quando inveirà contro i suoi genitori per farlo andare in giro con un furgone che porta il suo cognome nella portiera! O quando ricorda a Mauro che, in realtà, si conoscono soltanto da un giorno e non sono affatto gli amici di sempre. Ancora, quando intrattiene la commissione d’esame con quell’esuberante aneddoto su Ungaretti e, infine, quando convince Mauro a fare a modo loro sul palco di quel maledetto Cantagiro. Grande Max, sai nascondere bene il tuo lato oscuro!
18) La passione per il punk
Quante ore passava in quel negozio di dischi Max, e quante ore sognava a occhi aperti di vedere dal vivo i suoi cantanti punk preferiti, invece di stare attento in classe. Ebbene sì, questa è forse la prima svolta della sua biografia che nessuno si sarebbe aspettato. Va bene i vestiti di colore scuro, la pelle chiara e il capello corvino, però non ci saremmo mai immaginati che avesse queste tendenze musicali. A questo proposito sorge spontaneo un dubbio: come mai non ha traportato nella sua musica il suo genere del cuore? La risposta precisa non possiamo saperla. Possiamo però intuire che fare del punk in Italia non sarebbe stato facile! E, in fondo, la bramosia che lui condivideva con Mauro verteva verso un urlo di ribellione e denuncia verso tutto ciò che più li infastidiva. La chiameremmo oggi denuncia sociale, quella che il genere rap dovrebbe ritornare a fare.
19) Pavia è la terza star di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno
Tutto è nato lì. Dal desiderio di andarsene e scoprire il mondo reale. Pavia infatti è stata per loro il cavallo di troia per sfondare nel panorama musicale del momento, nonostante la prima bocciatura da parte di Cecchetto. Era il luogo con 106 farmacie e soltanto due discoteche dove Max trascorreva tutte le estati mentre gli altri andavano in vacanza! Ma, con i famosi dieci euro in tasca, dov’è che andava? Grazie a Mauro è però riuscito a ricreare nella sua tavernetta l’universo che sognava, creandosi il trampolino di lancio verso la Big City e il successo. Se però incontri l’amore nella città in cui sei cresciuto, chissà perché iniziano a mancarti proprio quelle strade e quell’argine… quando sei lontano.
20) Non me la menare!
Si può davvero declamare che questa è stata la canzone della rivalsa per gli 883, nonché la prima inserita nell’album che adesso aveva tutte le carte in regola per venire lanciato. Come diceva loro Cecchetto, infatti, ciò che aveva colpito esperti e pubblico era il fatto di essere “incazzati” e questo brano è un vero monito per tenere lontani gli sbattimenti. Che poi, nel contemporaneo, siamo abituati ad un altro genere di rabbia nelle canzoni. Infatti la loro era comunque fresca, grintosa e super viva. Nata grazie allo sfogo di Silvia dopo aver lasciato il suo ex, che gliela menava non poco, Max ha portato la sua amata sui primi palchi. Pertanto, quando siamo davvero esausti, indossiamo un occhiale da sole scuro e di tutta pancia asseriamo un deciso “Non me la menare!”.
21) L’ambiguità di Silvia
Ancora, in Hanno Ucciso L’Uomo Ragno, il personaggio di Silvia non è stato ben identificato dai fan. C’è chi all’inizio non la sopporta perché se la crede un po’ troppo, chi invece apprezza la sua risolutezza e ovviamente il forte fascino. Metà greca e metà italiana, la nostra Silvia immaginaria si prende un po’ gioco di Max, all’inizio, cascando tra l’altro nella trappola di prendersi il più popolare della scuola per fidanzato. Soltanto quando capiamo la sua vera natura, fatta di poche pretese, semplicità e perspicacia, riusciamo a vedere il suo animo oltre le apparenze. Anche sul finale, nonostante la sua intenzione di partire a Dublino sembrasse abbastanza premeditata, facendola però quasi ricadere sulla nuova carriera del fidanzato, apprezziamo maturità con cui ha affrontato la cosa. Un po’ più di trasparenza l’avremmo accettata di più certo. Però, in fin dei conti, a Silvia ci siamo affezionati.