22) Il potere dei sogni è la luce di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno
Qui abbiamo già parlato di Lello e la sua storia. Tuttavia, la vera forza trainante di questa storia sono proprio i sogni, quelli che teniamo nel cassetto e quelli che non sapevamo neanche di avere. Max e Mauro ne condividevano uno, ognuno con le proprie attitudini e tendenze, ma entrambi decisi a volerlo realizzare. Sarà dura, come ogni cosa a cui si tiene tanto, ma si sa, la vista dopo la salita è sempre meravigliosa! La serie ci insegna a non arrenderci mai, a puntare anche tutto su un desiderio che custodiamo nel cuore, perché è esattamente quello che ci rende vivi.
Tutto il resto fa da contorno, anche gli applausi e la fama. Infatti è il semplice fatto di averla spuntata, di poter godere del bello dopo tanti sacrifici e scivoloni, a fare la differenza. Quindi vi ringraziamo ragazzi per quello che ci avete insegnato dopo soli 8 episodi. Ne faremo tesoro cercando di prendere esempio da voi, i nostri eroi.
23) I genitori di Max
Sono solo io che ad un certo punto a perdere ogni tacca di tolleranza nei confronti dei genitori dell’incompreso Max?! Okay il divario generazionale e la mentalità retrograda, però avrebbero potuto gioire un po’ di più per il talento riscoperto del figlio! E non mi riferisco al momento in cui per il punk era stato bocciato, ma ai successivi traguardi raggiunti.
Anche dopo essere andati su Italia 1, entrambi non gli hanno dimostrato chissà quale fierezza o entusiasmo. Soltanto quando, dall’oggi al domani, il figlio ha preso due vestiti e si è trasferito per un po’ a Milano con Mauro per lavorare all’album, la mamma ha sentito la sua mancanza e ha capito che qualcosa di concreto stava accadendo al ragazzo. Al padre, invece, importava soltanto del suo furgone e in fondo il desiderio che Max in futuro potesse prendere le redini del negozio di fiori non lo aveva mai abbandonato.
24) Che fine ha fatto la ragazza della discoteca?
Ebbene sì, signori, Cisco ha potuto mettere a tacere il suo tormento almeno per una sera! Dopo la “rottura” con Mauro e la sparizione di Silvia, Max ha ceduto alle salde abitudini del vecchio amico. Così, a una serata in una delle due discoteche di Pavia, i due amici non hanno perso tempo a fiondarsi su due ragazze in pista. Tra un gin tonic e l’altro, ecco che magicamente Max finisce sotto casa di una delle due, un’universitaria fuori sede non avrà problemi a farlo salire su. Di effusioni ne abbiamo viste, però altro non sappiamo, d’altronde Max è molto riservato su queste cose! Tuttavia, a parte le domande allusive sulla sua nottata da parte di Silvia tempo dopo, non abbiamo più avuto notizie di quella ragazza. Chissà, magari ha sofferto tanto per il ghosting di Max. Mentre lui aveva la testa da tutt’altra parte.
25) Pier Paolo Peroni ha sfondato con gli 883
Iconico è l’episodio in cui, nel parcheggio della casa discografica di Cecchetto, Max e Mauro fanno un agguato a Pier Paolo facendogli sentire la nuova canzone dell’album. Se fosse stato un altro produttore li avrebbe sicuramente scoraggiati, ma lui non perderà tempo a dirigersi con loro verso la tavernetta a partorire insieme idee geniali. Come il migliore dei portafortuna, la sua presenza porterà i ragazzi a mettere su Hanno Ucciso L’Uomo Ragno, dando così il nome all’album che Cecchetto pretendeva.
E come dimenticare la scena in cui, mentre divorava il suo toast in macchina, li minaccerà bonariamente di doverci riuscire poiché quel disco sarebbe stato anche per lui il suo vero esordio da producer. E anche durante il successo, starà sempre ad un passo da loro, pronto a spronarli, a correggerli e a farli diventare grandi con la sua sincera ruvidità. Un mental coach, diremmo oggi, ma Pier Paolo è stato per loro sicuramente qualcosa di più.
26) L’anticipazione del Festivalbar
È impossibile che i veri fan si siano fatti sfuggire uno scorcio dalla patina ancora più vintage in cui Max e Mauro entrano in un grande palco per esibirsi. Beh, qualcosa ci lascia intendere che il tanto agognato obiettivo di Mauro si stava realizzando e il futuro avrà per loro un solo nome: Festivalbar! Nessun altro riferimento è tuttavia presente nel resto di questa prima stagione. Ma visto che la seconda è già in work in progress (qui tutto ciò che c’è da sapere sul suo arrivo), l’intuito ci fa dire che questa anticipazione volesse preparare il terreno. Stringiamo i denti, quindi, che a questi piace giocare con la nostra trepidazione!
27) Mauro Repetto “il ballerino”
Quanto ha sofferto il povero Mauro per quell’intervista e quelle a seguire che lo descrivevano come il dance man del duo! Io però non mi sarei così tanto pianto addosso nel sapere che le mie stravaganti ed estrose coreografie venissero immortalate su tutti i Media mentre i ragazzi facevano a gara per replicarle. Senza di lui le esibizioni non sarebbero state le stesse, infatti. Max forniva la sua inconfondibile voce, però era anche e soprattutto la performance e la scrittura condivisa a distinguere il duo nello scenario del momento. Quindi, alla freddezza con cui Mauro chiederà a Max “ma io che faccio se non canto?”, siamo tutti rimasti un po’ di stucco e incapaci di rispondere a dovere. Sarà Max che, nonostante la sua indole introversa, gli ricorderà che lui non avrebbe calcato nessun palco senza la sua presenza. E questo, noi non possiamo che sottoscriverlo.
28) Chi è stato il reale amore adolescenziale di Max?
Beh, questa domanda sorge spontanea dopo aver scoperto che Silvia poi non è così reale! Pertanto, qual è il vero nome del primo grande amore di Max e quale è il suo volto? Poche informazioni abbiamo vista l’atavica discrezione del buon Max, tuttavia immaginiamo avrà avuto fanciulle reali dalle quali si sarà lasciato inspirare. Detto questo, sappiamo per certo che in futuro si è sposato due volte, prima con Martina Marinucci da cui ha avuto anche un figlio e poi nel 2019 con Debora Pelamatti. Di sicuro, da ragazzo gran parte del suo cuore era occupato dalla musica e a suo modo… anche da Mauro! Sebbene spesso manifestasse un controverso rapporto con la sua eccessiva esuberanza.
29) La scelta del nome
Certo che il nome “I Pop” poteva pure risparmiarcelo Cecchetto! Però pure loro, potevano farcelo un piccolo pensiero su come dovessero presentarsi in Tv. Ma il cavallo si vede a lunga corsa e la loro umiltà non solo non li ha lasciati cadere nella trappola della mitomania sin da subito, ma soprattutto li ha portati a trovare un nome immortale. La 883 infatti era il modello base della Harley-Davidson, moto che i due ragazzi avrebbero tanto desiderato possedere, ma che di fatto diventa un’allegoria. Essendo la moto con la cilindrata più bassa di quel notevole marchio, voleva raccontare proprio la loro storia. Quella di due “inutili stronzi” che da una tavernetta di provincia sono entrati con prepotenza nelle case di tutti noi, allora come oggi.
30) Claudio Cecchetto
Lo abbiamo menzionato svariate volte tra questi disagi di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno. Tuttavia, si merita il penultimo punto di questo elenco! In quanto senza il direttore di Radio Deejay nonché grandioso Disc jockey degli anni ’90, non avremmo mai sentito nominare neanche una volta gli 883. Non per essere drastici, ma nonostante il suo cipiglio un po’ clownesco, la pungente ironia e l’intransigenza mascherata da blando perfezionismo, è stato per loro un magnanimo professionista.
Pertanto, diciamo che nella serie non è ben chiara l’immagine che gli autori hanno voluto dare di Claudio. Ciò che sappiamo è che sicuramente Max avrà dato loro delle dritte, avendolo vissuto sulla sua pelle. Per questo motivo pare che il produttore abbia accusato Pezzali di non essere stato abbastanza riconoscente nei suoi confronti. Qualità che, per lui, appartiene alle persone davvero intelligenti. Noi però in questi casi ci tiriamo fuori perché, come si dice, tra moglie e marito non mettere il dito!
+1) L’uscita di scena di Sandy Marton
Chi avrebbe mai potuto prevedere che due giovani cantanti pavesi alle prime armi avrebbero mangiato pasta col pesto insieme a Sandy Marton in persona! Sì proprio lui, dai folti capelli chiari e People from Ibiza sulla punta della lingua per scaldare cuori. Quanto è stato delicato e quasi commovente il suo discorso sullo spettacolare ma insidioso macro-cosmo degli artisti.
Non a caso, lui stesso lo stava abbandonando, perché la gente aveva capito che lui ad Ibiza non c’era neanche mai stato e non aveva nient’altro da offrire al suo pubblico. A quel punto consiglierà loro, con estrema trasparenza, di parlare solo di ciò che conoscevano bene nelle canzoni! Così facendo non sarebbero scaduti mai. Attraverso Sandy i due toccheranno con mano il vero game over di un artista. Quel fallimento quasi pacifico che ad un certo punto, come un fulmine a ciel sereno, arriva e brucia il prato radioso che all’inizio del percorso vedeva davanti a sé.