Può esistere qualcosa a metà tra una favola e un incubo? Sì, e Happy! ne è la dimostrazione. La Serie Tv rappresenta una novità sotto molti punti di vista e stupisce sempre di più a ogni episodio. In effetti arrivare preparati alla visione di Happy! è davvero difficile, perché l’impatto visivo ed emotivo della Serie di Grant Morrison (anche autore del fumetto da cui è tratta) e Brian Taylor è davvero dirompente. Happy! è un po’ favola di Natale e un po’ freddo asfalto di New York, ed è in grado di suscitare un gran numero di emozioni nello spettatore, ma tra queste di sicuro non c’è l’indifferenza. Ecco secondo noi di Hall of Series com’è Happy!.
Happy! è la storia di un rapimento, avvenuto pochi giorni prima di Natale ai danni di una bambina, la piccola Hailey. L’amico immaginario di Hailey, Happy!, nel tentativo di salvarla si rivolgerà all’unico in grado di farlo, Nick Sax, padre della bambina con la quale, però, non ha mai avuto alcun contatto. A rapire Hailey, un pazzo vestito da Babbo Natale, del quale gli angoli più reconditi e bui della mente verranno illuminati uno a uno nel corso della Serie Tv. La Serie Tv e il fumetto fanno parte del genere Hard Boied (qui l’articolo nel quale viene spiegato attentamente) e come gia accennato è a metà tra una favola e un incubo.
Di favola, in Happy! c’è l’incredibile ruolo che l’immaginazione e un pizzico di magia giocano nell’intreccio degli eventi, fortemente influenzati dal piccolo magico unicorno blu, l’amico immaginario meno immaginario del mondo, che si fa eroe per aiutare la sua amica umana. Mentre l’incubo che la Serie televisiva targata Sy Fy porta alla luce è la proiezione delle nostre paure che prendono forma nei villain grotteschi e crudeli rappresentati.
Già, perché il male, in questa Serie Tv che strizza l’occhio al fantasy, è presentato su diversi livelli, uno più disturbante dell’altro, come a voler creare una piramide del marcio nella quale rinvenire tutti gli atteggiamenti che corrodono la nostra società dall’interno. Questa piramide del male oltre a diventare più creepy a ogni livello, diventa anche più grottesca e surreale, mentre ciò che dovrebbe essere frutto di fantasia si fa sempre più reale, come Happy! l’unicorno blu.
La fantasia si fa realtà in Happy! e costringe lo spettatore a toccare di nuovo con mano, magari dopo tanti anni, quel lato innocente e fantasioso dell’infanzia.
Il piccolo unicorno blu Happy! non può non suscitare uno smodato senso di tenerezza ed è, inoltre, riuscito nell’impresa di dare un nuovo significato al proverbiale “fine che giustifica i mezzi“. Dalla sua decisione di chiedere aiuto a Nick Sax per ritrovare e salvare la sua piccola umana nel pilot, Happy! si renderà sempre più protagonista di una serie di scelte coraggiose, solo per salvare Hailey, la bambina che non ha mai smesso di credere in lui. Il piccolo Happy!, così facendo, sottolinea quanto il bene e il male non possano essere termini assoluti e vivano di contestualizzazioni. Per quanto sia buffo da pensare, il piccolo unicorno blu si dimostrerà più reale e maturo di Nick Sax nel corso degli otto episodi di questa prima stagione, uscita lo scorso dicembre ma recentemente adottata da Netflix.
Di episodio in episodio, la Serie Televisiva Happy! vi costringerà a tenere gli occhi aperti di fronte alle paure più ancestrali e a tornare un po’ bambini, in attesa di essere salvati dai mostri che infestano le nostre società e che da piccoli mai ci saremmo immaginati di dover fronteggiare. Da i falsi miti della televisione all’avidità. Tutte le perversioni di questo mondo corrotto tornano a deluderci quando ci troviamo a guardarle con gli occhi di un bambino, o di un amico immaginario come per la maggior parte del tempo in questa Serie Televisiva. Happy! trascina chi la guarda in un vortice di tenerezza e rabbia. Sì, rabbia.
Perché la dissonanza tra l’innocenza di Hailey e del suo unicorno blu rispetto all’efferatezza della realtà che li circonda, comporta un forte impatto emotivo. A ciò contribuisce l’attento utilizzo delle più classiche e famose canzoni di Natale come colonne sonore della Serie Tv.
Canzoni spesso rivisitate in chiave drammatica per conferire all’intero prodotto un effetto più noir. Esattamente come per le musiche, l’intento di Happy! sembra essere quello di mostrare come anche qualcosa di familiare e rassicurante (come un Babbo Natale o una strofa di Feliz Navidad) possano essere distorte e terrificanti, costringendoci a riabbracciare il lato magico della vita per cercarvi rifugio e consolazione.
Il pericolo nelle cose più comuni e la salvezza nelle cose meno probabili.
Un unicorno blu con le ali e un ex poliziotto alcolizzato del resto sono una coppia quantomeno improbabile, ma funzionano alla grande e insieme creano la cosa più simile a un padre, per Hailey. Grazie anche a una forte componente umoristica in grado di spezzare la tensione e sottolineare gli aspetti più grotteschi della Serie, Happy! è sicuramente un prodotto godibile e ben fatto che riesce a non disperdere l’attenzione dello spettatore. Nel finale della prima stagione, la Serie Tv lascia la porta aperta a diversi spunti accattivanti per il seguito, annunciato lo scorso 29 gennaio, di questa avventura da vivere tutta d’un fiato.