“Ma non l’hai già visto cento volte Harry Potter?”
Cento? Anche trecento (o 394, come risponderebbe ogni fan di Harry Potter), ma non importa. Ogni volta che riprendo la serie di otto film dall’inizio, è come tornare a casa: ed è proprio questa la magia delle Saghe cinematografiche. Ti fanno sentire in famiglia, tra personaggi che hai avuto modo di conoscere per bene nel corso di vari film e di cui ormai sai le battute a memoria, e posti in cui, rewatch dopo rewatch, ti orienteresti a occhi chiusi, anche senza la Mappa del Malandrino. Sono una sorta di comfort zone nella quale cercare rifugio quando ci si sente giù, ma anche un mondo in cui (ri)addentrarsi semplicemente per il gusto di farlo. Non c’è mai rischio di annoiarsi, perché ogni volta la visione assume una sfumature diversa e speciale e c’è sempre una certa soddisfazione nello scoprire dettagli nuovi o trarre un nuovo significato da un monologo. Certo, non tutti sperimentano queste sensazioni con le stesse saghe. Ognuno ha i propri film del cuore e sceglie quali riguardarsi. Nel mio caso, ci sono 5 saghe in particolare che proprio non posso fare a meno di rivedere ogni anno, cascasse il mondo. Sono porte verso mondi magici e fantastici, anche se non sempre idilliaci. Diciamo che non in tutti ci vivrei, ecco… Ma di cosa sto parlando? Prendete una bacchetta magia, preparatevi per la seconda (o anche terza) colazione e non spaventatevi se vi dovesse capitare di entrare in un armadio. Si parte.
1) Harry Potter
“Dopo tutto questo tempo? Sempre.” Se ripenso ai film che ho conosciuto nel periodo delle elementari, magari alcuni mi sembrano infantili oppure più brutti di quel che avevo pensato all’epoca, perciò non perdo tempo per un rewatch. Ma tutto questo non vale con Harry Potter: gli 8 capitoli cinematografici della Saga – e i 7 film fa cui sono tratti – sono stati i capisaldi della mia crescita, e immagino valga per moltissime persone. La formula magica, in questo caso, è stata senz’altro la durata della Saga: 8 film usciti in più di altrettanti anni per forza di cose hanno occupato un lasso importante della vita di ogni fan. In più, con i protagonisti che crescono e maturano film dopo film, si è trattato di un viaggio in parallelo partito durante l’infanzia e sfociato nell’adolescenza.
Proprio per questo motivo, si è creato un legame del tutto diverso da quello creatosi tra me e qualsiasi altra Saga. Anche se non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere, Hogwarts è decisamente un ottimo posto in cui scappare quando c’è una giornata storta o si riceve una brutta notizia. Ma non solo: il mondo creato da J.K. Rowling è un caleidoscopio di dettagli, approfondimenti psicologici, oggetti stravaganti, creature fantastiche e tanti altri elementi che compongono una miscela inarrestabile. Infilarmi tra le pieghe di questa storia diventa ogni volta un’esperienza unica e speciale, da cui imparo qualcosa di nuovo. No, proprio non potrei non fare almeno una maratona all’anno (e, da buona lettrice, lo stesso vale per la rilettura).
2) Il Signore degli Anelli
Per scoprire la trilogia cinematografica tratta dall’opera di J.R.R. Tolkien ci ho messo più tempo, perché da piccola ero convinta che non mi sarebbe piaciuta. Ma non importa: uno stregone non arriva mai né in anticipo, né in ritardo. Arriva esattamente quando intende farlo. E così, quando finalmente mi sono decisa, la Terra di Mezzo è diventata una seconda casa. Sono partita con Frodo, Sam, Merry e Pipino (fermandomi di certo per la seconda colazione), per poi incontrare un certo Grampasso e scoprirne solo in seguito la vera identità. La sosta a Gran Burrone è stata gradita, anche se dopo, ahimé, il viaggio è proseguito per tratte ben più oscure.
Il grande valore di questa saga cinematografica mi ha impigliata come una rete dalla quale non ho nemmeno cercato di scappare. Trasformare in film un libro così corposo come Il Signore degli Anelli non era di certo compito facile, ma il risultato è stato incredibile. 30 candidature agli Oscar – in totale per la trilogia – e ben 17 vittorie non sono state un caso. Per non parlare dell’efficace e coinvolgente colonna sonora, in grado di suscitare emozioni ogni volta. E vogliamo parlare del monologo di Aragorn e di quello di Sam? Anche solo per loro vale la pena di riguardarsi la Saga tutti gli anni, e forse anche più volte l’anno. L’unica discriminante può essere la durata dei film, difficile infilarli in giornate frenetiche. Eppure ci sono eroi che hanno provato a fare la maratona di un giorno. Proviamo anche noi?
3) Le Cronache di Narnia
Devo la scoperta dell’esistenza de Le Cronache di Narnia a mia nonna, che mi regalò un libro con le immagini del film. Scattò subito la curiosità e pregai mia mamma di comprarmi il DVD. Non sapevo di aver così segnato il mio destino, così come non sapevo che un viaggio strabiliante avrebbe avuto il suo inizio da un armadio. Il Leone, la Strega e l’Armadio, Il Principe Caspian e Il Viaggio del Veliero sono tratti dagli omonimi libri di C.S. Lewis (tra l’altro amico di Tolkien) e ne restituiscono la stessa atmosfera, approfondendo la psicologia dei personaggi e rendendo i dialoghi ancor più accattivanti. Ecco perché questa Saga cinematografica ha dell’incredibile, almeno per quanto mi riguarda: è uno di quei miseri e pochi casi in cui preferisco il film al libro.
Anche in questo caso, fiore all’occhiello è una strepitosa colonna sonora che riascolterei all’infinito. E, anche se “le cose non avvengono mai due volte allo stesso modo“, almeno una volta all’anno mi prende la voglia di riguardare Narnia. Non hanno scandito la mia crescita come nel caso di Harry Potter, ma di sicuro questi film mi hanno trasmesso valori importanti, come quelli del coraggio e della speranza, oltre a farmi vivere avventure coinvolgenti accanto ai fratelli Pevensie. Inoltre, è ormai qualche anno che Netflix ha acquisito i diritti dell’opera per produrre nuovi film e serie tv. Si tratta di progetti che sembrano dover vedere la luce tra circa un millennio (un po’ come il tempo che è passato a Narnia tra il primo e il secondo film), però, quando arriverà il momento, sarà interessante capire che si aggiungerà materiale al rewatch annuale o se varrà la pena di resuscitare Jadis e farle pietrificare i produttori.
4) Lo Hobbit
E che fai, dopo una pausa a Narnia non ci torni nella Terra di Mezzo? La trilogia cinematografica diretta da Peter Jackson non ha riscontrato il favore di tutto il pubblico, in particolare ha suscitato perplessità da parte dei lettori. Io ho letto il libro, però ho apprezzato lo stesso la serie di film che ci ha fatto ritrovare personaggi vecchi e conoscerne nuovi, portandoci indietro di svariati anni rispetto al tempo de Il Signore degli Anelli. C’è meno epicità, in parte c’è meno qualità, e le tinte più vivaci rendono Lo Hobbit quasi fiabesco, si respira un’aria diversa da quella dell’altra trilogia. Ma da un lato è proprio questo il fattore positivo: si torna in un mondo già conosciuto, ma in un’altra salsa.
Molti spettatori si sono scagliati con la scelta di introdurre personaggi inesistenti nell’opera originale, tra cui Tauriel. Anche in questo caso mi ritrovo controcorrente, perché è una figura che riesce ad avere una sua coerenza e sopperisce alla mancanza di personaggi femminili attivi e ben coinvolti nell’azione che contraddistingue il libro. Ma differenze con l’originale a parte, la canzone dei nani all’inizio del primo film vale tutti i rewatch di questo mondo, non pensate?
5) Hunger Games
Ecco, sì, è proprio a questo che mi riferivo con non in tutti ci vivrei. Con Hunger Games non siamo in un mondo fantastico che, seppur messo a rischio dalle forze del male riesce ad avere le sue zone di tranquillità e felicità. Con Hunger Games siamo in un mondo infernale. Eppure, seguire le orme di Katniss mi ha sempre trasmesso tanta forza e voglia di ribellione, tant’è che nel periodo della maturità a scuola – paragonato dalla me adolescente alla carneficina degli Hunger Games – presi Katniss come modello di riferimento per tenere duro, concentrarmi e raggiungere il mio obiettivo.
Il fascino di Hunger Games sta proprio nel suo orrore, ci mostra una realtà che sembra molto lontana ma i cui presupposti potrebbero benissimo avere radici nel mondo che conosciamo. Una storia dura e spietata, che però punta i riflettori sul coraggio, la voglia di sovvertire l’ordine e il tentativo di non lasciarsi schiacciare dalle circostanze, con un monito importante “resta viva“. Un rewatch di questa saga non è mai facile, i fazzoletti devono sempre essere a portata di mano e lo stomaco potrà stringersi in una morsa più e più volte, però ne vale davvero la pena. Ah, e sono Team Gale. Non lanciatemi i pomodori.
LEGGI ANCHE – Harry Potter Return to Hogwarts, la Recensione