Ogni tanto abbiamo il bisogno di sederci sul divano e guardare una delle nostre amate serie tv comfort, mentre sorseggiamo una bevanda calda – o fredda, a seconda della stagione – e mangiamo cibi altrettanto confortanti. Ci rintaniamo in quelle oasi spensierate in mezzo a un mondo da cui, certe volte, è necessario staccare la spina, per rilassarsi e non pensare. Istintivamente clicchiamo play su sitcom e commedie alla Friends (ma potremmo citarne tantissime altre), su dramedy adolescenziali come Una mamma per amica e, in generale, su tutti quegli show che ci fanno sentire a casa. Tra i carichi da novanta, però, si insinuano spesso produzioni poco rinomate, ma non per questo meno meritevoli di essere viste. Come la sottovalutata Hart of Dixie.
Fin da subito veniamo catapultati in questa pittoresca cittadina immaginaria dell’Alabama chiamata Bluebell, piena di mille stravaganti tradizioni: c’è il Ringraziamento a tema pirata, le parate del Founder’s Day o il concorso di bellezza Miss Cinnamon Cider Pageant. Passeggiamo in quelle vie, sognando di mangiare un dolce al Butter Stick Bakery, di gustarsi una cena nel miglior ristorante del posto (Fancie’s), per poi fare tappa nel locale più frequentato, il Rammer Jammer. Ma ci accontenteremmo anche di assistere a quelle esilaranti riunioni comunali organizzate nei bar. D’altronde, questo è il fascino delle piccole cittadine, dove tutti conoscono ogni cosa dell’altro, dove ci si ritrova sempre nei soliti luoghi e che ci integrano al loro interno come fossimo parte di Bluebell da sempre.
Ecco perché la sensazione che abbiamo nel guardare Hart of Dixie è di essere in famiglia e non solo perché la cittadina è stata costruita sul vecchio set di Una mamma per amica.
Senza contare che Hart of Dixie ha un dettaglio che la distingue da moltissime altre città televisive ed è il fatto che non possiamo non amare il suo sindaco, Lavon Hayes. Solitamente questa figura è ricoperta da uomini anziani, spesso antipatici e più attenti al loro bene che a quello della comunità. Non Lavon. Non solo è un gran bel vedere, ma si impegna attivamente per rendere Bluebell un posto migliore. La sua gentilezza emerge sin dal pilot, in cui si schiera apertamente dalla parte di Zoe Hart, anche a costo di inimicarsi il consiglio cittadino, e le offre una casa quando ne ha più bisogno. Inoltre, chi non ha mai voluto fare colazione con lui? Noi ci stiamo già incamminando verso la sua casa sempre aperta a tutti.
Tra Zoe e Lavon nasce un’amicizia vera, pura, senza altri fini e che, a detta di molti, non dovrebbe esistere perché tra sessi opposti c’è sempre attrazione sessuale. Loro, prontamente, li smentiscono, dimostrando di essere una coppia di amici brillante e spiritosa. Hanno battute che conoscono solo loro, due sensi dell’umorismo che si completano a vicenda e, alla fine della giornata, sono sempre lì per l’altro.
Già da qui comprendiamo come lo show parta da situazioni e personaggi incasellati in cliché ben definiti, per evolverli genuinamente nel tempo e renderli qualcosa di più profondo e sfaccettato. A cominciare dalla protagonista.
Sì, possiamo tranquillamente ammetterlo: la stragrande maggioranza di chi ha iniziato Hart of Dixie l’ha fatto per Rachel Bilson, interprete in The O.C. dell’iconica Summer Roberts. Ed è perfetta nei panni di Zoe, mostrando il suo talento comico perché sa essere divertente e dolce, ma anche drammatico perché è seria quando necessario. Sarebbe semplicemente impossibile immaginare la serie senza di lei, cuore pulsante di Bluebell. Zoe è divertente, affascinante, stilosa e istruita. È contemporaneamente elegante e goffa, nevrotica e troppo indecisa. Certo, non è facile abituarsi a una vita così lontana dalla sua New York, soprattutto se il suo atteggiamento iniziale è scostante e di superiorità verso la campagna. Però, da personaggio frivolo e con poca empatia, riesce a instaurare relazioni profonde con persone che la osteggiavano, come Brick Breeland: quando si incontrano per la prima volta, lui non ha interesse a lavorare con lei e vorrebbe mandarla via, ma alla fine dello spettacolo il loro rapporto è così stretto che la rende una partner dello studio senza pensarci due volte.
La Zoe di Rachel Bilson, infatti, si mostra al massimo quando Hart of Dixie finisce, svolgendo contemporaneamente un ruolo cruciale nell’aiutare Wade Kinsella a uscire dalla nomea di cattivo ragazzo, a maturare nel tipo di uomo con ambizioni e obiettivi che una volta credeva fossero lontani dalla sua portata.
E che dire, appunto, di Zoe e Wade in Hart of Dixie?
Iniziano come l’avventura di una notte “che non accadrà mai più”, stringono una forte amicizia che poi si trasforma in amore, anche se in realtà quel sentimento era lì fin dal loro primo incontro. Quanto li abbiamo aspettati! Perché in principio sembravano incompatibili, così diversi da non avere niente in comune. La stessa Zoe è spaventata da ciò e glielo dice quando gli propone di uscire alla luce del sole. Una scena bellissima, che non necessita di tante parole, ma solo di essere ascoltata, perché tutti vorremo che il nostro partner si aprisse così sinceramente con noi. Anche se gli ostacoli sono molti, tra loro prevale la forza dell’amore, perché sono fatti per stare insieme e ce la faranno. E lui sarà un padre magnifico.
Stravolgere la sua vita ha permesso al personaggio di Rachel Bilson di arrivare nel luogo a cui era da sempre destinata, recuperando il tempo perso con quelle persone che rendono la sua vita più completa. E non parliamo solo di Wade o di Lavon, ma anche di George Tucker, molto più del semplice ragazzo conteso tra due donne o della punta di un triangolo amoroso. Proprio quest’ultimo, infatti, parla di tempismo, dell’essere compatibili, dell’impegno in amore. Un George che capirà di poter davvero inseguire i suoi sogni, invece di parlarne e basta, trovando la felicità con la sorprendente AnnaBeth.
Ma lo sappiamo, la rivelazione di Hart of Dixie è senza dubbio Lemon Breeland di un’ottima Jaime King.
Presentata come l’opposto del personaggio di Rachel Bilson, è la quintessenza della cattiva ragazza, la Regina George dello spettacolo. Nel corso degli episodi si trasforma profondamente e, alla fine, è ben evidente che lei sia il collante di Bluebell. È magnifico che, nella sua maturazione, non perda mai la sua aggressività e ambizione, perché fanno parte della sua essenza e non sarebbe Lemon senza di essi. In lei è rivedibile anche quel perfezionismo intenso alla Blair Waldorf ed Emily Gilmore, diventando un personaggio incredibilmente sfaccettato e trovando pure la sua indipendenza. Peccato non aver visto maggiormente l’amicizia che si è formata tra Lemon e Zoe, dopo anni di battaglie, o l’amore ritrovato con Lavon. Ce li saremmo meritati. Come il baby Hart-Kinsella.
Ecco perché ricordiamo la serie con affetto. È tenera, ricca di sfumature, matura, colorata e ci fa sentire felici per tutta la durata degli episodi. E vorremmo tanto indossare quei vestiti meravigliosi. Inoltre, possiede archi di redenzione stupendi, sviluppi che rendono le lotte realistiche e non solo inventate per creare il dramma, personaggi stravaganti e divertenti, amicizie stabili e amori sorprendenti che rendono lo spettacolo tanto avvincente quanto confortante. Perché, certe volte, c’è solo bisogno di un commovente e caldo abbraccio e Hart of Dixie è sempre pronta ad accoglierci tra le sue braccia.