Lanciata da Sky Production il 19 Luglio di quest’anno, Helgoland 513 è una serie diretta da Robert Schwentke (qui parliamo di un suo film) di genere thriller e distopico. Ci troviamo infatti su un’isola sperduta nel Mare del Nord vicina alla Germania, circondata da catene montuose, foschia e non sempre buone intenzioni. Se pensavate a una storia sulla fine del mondo post apocalittica in grande stile sci-fi, siete fuori strada. La linea del tempo di Helgoland 513 infatti è ferma al 2034 e l’unica popolazione presente su quel piccolo fazzoletto di terra conta esattamente 513 persone. Queste sono sfuggite alla terraferma poiché dilaniata per troppo tempo da un virus fatale e irrefrenabile.
I sopravvissuti sono costretti a dover rimanere prigionieri di un’isola che sembra essere rimasta immune al morbo e che è stata costretta a reinventarsi. La società che ne è venuta fuori ricorda indubbiamente un regime autocratico camuffato da una democrazia che non può essere realmente attuabile. Le leggi, seppur dal pilot non ci è dato conoscere ancora molto, risultano essere rigide e per certi versi totalitarie. A dimostrazione di questo fattore, Helgoland 513 inizia con la nascita di un bambino che stranamente non è accolta bene dalla comunità. La spiegazione alquanto macabra se non tragica giunge dopo.
L’isola di Helgoland può ospitare massimo 513 persone
Per questa ragione, a ogni nuova nascita una rispettiva morte dovrà conseguire. In questo caso toccherà all’anziano nonno del nascituro, che seguito da un corteo funebre si getterà giù dalla rupe delle morte. Il colpo di scena giungerà però successivamente, quando si scoprirà che la puerpera ha in grembo un secondo bambino. A questo punto tutto si complica nuovamente, in quanto sarà necessario mettere ai voti la scelta della seconda vittima sacrificale.
A capo della società d’emergenza di Helgoland 513 c’è Beatrice, capo del Consiglio di amministrazione. Quest’ultimo è composto da vari membri influenti del luogo, tra cui il sacerdote dell’isola e il Dottor Marek. Mentre i primi due, compreso l’uomo di fede, sembrano non voler ritrattare questa disumana legge, il secondo pensa che qualche persona in più non renderebbe impossibile la vita sull’isola. Il medico inoltre, trascorre il suo tempo in un laboratorio insieme al figlio Linus e ad una collega. Qui fa esperimenti chimici per trovare il vaccino necessario a sconfiggere il male e tornare liberi sulla terraferma.
È rilevante notare inoltre come le parole d’ordine di Helgoland, ribadite a piena voce da Beatrice, siano dovere, raziocinio e sacrificio. E non per niente la donna si mostra come un’abile demagoga sempre ad un passo del popolo. Questo atteggiamento è visibile nella scena in cui la comunità accorre all’unico negozio di alimentari dell’isola e in cui sono particolari le dinamiche che si creano. Infatti Beatrice si mostra partecipe e disponibile con la sua gente, mentre tra le corsie la paura tra i primi della lista ad essere sacrificabili cresce non poco. Tra questi spiccano Etienne che sconta già da tempo la pena del digiuno per aver rubato degli antidolorifici per la moglie e Christian, un ragazzo che come molti suoi coetanei fa anche parte delle milizie militari.
Sarà in cambio di gesti leciti e ammirevoli che il loro posto nella lista potrebbe variare
Non perde tempo dunque Christian a donare la sua mela a un bambino appena rimproverato e prendersi così il plauso di Beatrice. Mentre l’ipocrisia e la patina della donna emergono con i suoi complimenti verso l’uomo, nell’altra corsia succede qualcosa. Etienne viene di fatto insultato da Hendrick, capo delle milizie nonché figlio di Beatrice. Con un fare da inguaribile arrogante metterà in imbarazzo l’uomo alludendo al fatto che la moglie spesso fosse costretta ad avere rapporti intimi con lui per avere in cambio più cibo.
Purtroppo vedremo questo episodio realizzarsi davvero. L’inerme e allo stesso tempo consapevole Lisa si conferma infatti succube dell’abuso del violento e incivile ragazzo. Una volta giunti all’assemblea dei voti, diversi sono i passaggi di testimone delle colpe. Sarà però il coraggio di Lisa, sostenuta poi dalle altre donne vittime dello stesso incubo, che verranno fuori le accuse su Hendrick creando il vero plot twist iniziale di Helgoland 513. Il voto contro Etienne però era stato appena disputato, ma adesso una rivolta è in atto e Beatrice si trova nella posizione più scomoda in cui si potrebbe risiedere.
Essere dalla parte del popolo, come ogni sovrano dovrebbe fare, oppure dalla parte del figlio?
La soluzione sarà intermedia e prevede che Hendrick non venga gettato in mare, bensì bandito dall’isola e abbandonato in città in balia del virus. La sofferenza di Beatrice è palpabile, ma ci dimostra come l’esistenza dei piani alti di ogni società come quella di Helgoland 513 è comunque più scorrevole di chi sta sotto. Il terrore per quello che riserva la realtà oltre il mare è visibile. Pertanto, chi guarda non può fare altro che ricordare il dramma che tutto il mondo ha vissuto di recente con il Covid (ecco le serie tv che hanno deciso di parlarne) e i suoi effetti.
La scelta di farne un prodotto che non ci appaia poi così distante sarà il marchio di Helgoland 513
La serie si discosta infatti da realtà dello stesso genere come 3%, The Rain (qui la nostra recensione) o The 100, per menzionarne alcuni. Ci è inoltre familiare la diatriba tra chi crede che là fuori possa essere tutto finito e chi invece vive col terrore che il male possa giungere anche sull’isola. Preponderante è il dilemma che coinvolge etica e religione, le quali considerano la nascita come un dono inviolabile e divino. Dall’altra parte invece politica e scienza che si oppongono a tutto ciò che non è razionale e pragmatico.
Questo pilot (ecco un articolo sui migliori pilot di sempre) ci presenta in prima battuta i personaggi principali e ci predispone a un loro approfondimento futuro. Intanto la narrazione sembra abbastanza lineare e corale, per l’appunto, mentre le scelte di regia risultano ordinarie. Tuttavia, sono proprio queste a trasmetterci il clima asfissiante e opprimente della comunità protagonista di Helgoland 513. La fotografia invece emerge con fierezza, avvalorata dal nordico paesaggio freddo e plumbeo sopra quel mare in cui, chi prova ad accedere dall’esterno, spesso non supera le milizie dell’isola. Curiosa a questo proposito è anche la presenza di un uomo prelevato dalla città e messo in isolamento da Marek per tentare le sue cure sperimentali.
La sua fine sarà però repentina, come la speranza dietro la sua breve storia
Non ci resta dunque che farci trasportare dalle prossime sei puntate! Soltanto alla fine capiremo quali sono le giuste interpretazioni da dare ai messaggi che già in parte ci ha trasmesso Helgoland 513. L’animale più cattivo sappiamo da sempre essere l’uomo, quindi sicuramente altre atrocità vedranno i nostri occhi.
Nel frattempo, non possono mancare le fatidiche domande da post primo episodio. Ci saranno altre morti? Questa civiltà tornerà mai nella terraferma? Quale sarà il destino di Beatrice e del Consiglio? Nel frattempo noi ci auguriamo che i poveri 513 riusciranno a trovare la loro pentola d’oro in un futuro prossimo. Allo stesso modo in cui il nostro popolo ha scorto quel salvifico barlume in fondo al tunnel dopo anni di tenebre.