Holly e Benji ha segnato l’infanzia di intere generazioni. Più del lettore mp3, più del Tamagotchi, più dello Yo-Yo. Tutti coloro che sono nati a cavallo degli anni Ottanta-Novanta sono cresciuti guardando le partite della New Team e sognando il Brasile insieme a Oliver Hutton.
Quanti di noi hanno tentato di emulare il famigerato tiro della tigre di Mark Lenders, quanti si sono buttati in mezzo all’area di rigore per segnare in rovesciata come Holly o dribblare l’avversario con la stessa vena fantasista di Tom Becker?
Holly e Benji è parte della nostra infanzia, punto.
Altrimenti non l’avremmo messo nella lista delle 30 serie animate degli anni 90/2000 che ci scatenano più nostalgia. E, per giunta, non aveva nessuno dei problemi di coerenza o di consequenzialità della trama con cui devono fare i conti le serie tv moderne. Nessun limite di tempo, partite che potevano durare intere stagioni, salti acrobatici a dieci metri da terra, campi in salita, campi in discesa, campi sterminati.
Holly e Benji è stato l’apoteosi dell’assurdo, la celebrazione di tutto ciò che di irrazionale e inconcepibile l’immaginazione abbia potuto partorire. E noi l’abbiamo amato per questo. Perché ci ha fatto sognare oltre l’inverosimile e ci ha insegnato come usare la fantasia.
Selezionare gli episodi più assurdi di quest’anime è stato un lavoraccio, avremmo fatto prima a scegliere i cinque con una qualche parvenza di normalità. Ma nella lista che vi proponiamo ci sono quelle partite e quei personaggi che ci siamo portati dietro per tutta l’adolescenza. E quelle azioni che, qualche volta, proviamo di nascosto al campetto ancora oggi.
1) CALCIO ACROBATICO
I gemelli Derrick. Basterebbe questo a spiegare come mai la puntata 74 di Holly e Benji vada assolutamente inserita nella lista degli episodi più assurdi dell’anime giapponese. Tutti quelli che hanno provato a imitare le acrobazie calcistiche di Jason e James sono finiti con la faccia nella polvere. O in ospedale. I due gemellini hanno completamente rivisitato il concetto di gioco del calcio, sfidando tutte le leggi della fisica e i principi della dinamica.
L’episodio si apre con il calcio d’inizio tra la New Team e la Hot Dog, fino a quel momento imbattuta nel torneo. Holly serve due assist ai compagni che portano subito in vantaggio la squadra e Bruce Harper riesce a neutralizzare una manovra d’attacco dei fratelli Derrick. Per la Hot Dog le cose si mettono male. Come uscire dal pantano? Con una nuova strabiliante acrobazia dei gemelli più famosi del Giappone, naturalmente.
Lennon crossa al centro dell’area, Bruce cerca di anticipare la mossa, ma Jason sorprende tutti gettandosi all’improvviso schiena a terra mentre la palla è in volo. Tentativo di simulazione? Macché! È la catapulta infernale, l’assillo di intere generazioni di appassionati di calcio.
James prende la rincorsa, salta addosso al fratello e, da terra, viene catapultato in aria alla velocità di un proiettile. Dall’alto dei cieli incorna la palla di testa e la insacca in rete, lasciando tutti in uno stato di ebete sbigottimento. 2-1, palla al centro.
Non ci voleva proprio questa catapulta infernale.
E no, Holly. Non ci voleva proprio.
2) IL SACRIFICIO DI ROSS
Nelle semifinali del torneo, la Mambo di Julian Ross conduce la partita per 3-1, in un clima surreale (per sapere a chi è ispirato il personaggio di Ross, clicca qui). È tutto a essere assurdo in questo episodio, non solo la mezza rovesciata e il goal in scivolata con cui Holly accorcia le distanze.
Piove di brutto, il campo è una fanghiglia sporca e pesante e il capitano della Mambo mostra i primi segnali di cedimento. Arranca, fatica a respirare, non riesce a controllare il pallone. Nessuno capisce cosa gli stia succedendo, solo i genitori sugli spalti e il mister in panchina si allarmano quando, con una mano, Julian si tiene il petto.
Il cambio è pronto, il cuore di Ross rischia di fermarsi da un momento all’altro. Ma a lui non gli passa neanche per l’anticamera del cervello di abbandonare il campo. Fulmini e saette squarciano il cielo in quella che potrebbe essere l’ultima partita di Julian Ross.
La traversata del numero 14 dalla propria metà campo alla porta avversaria è un calvario che abbiamo vissuto col fiato sospeso e il groppone in gola. È la corsa di un eroe tragico che sfida la morte, il primo poema epico che abbiamo imparato a memoria.
Julian supera Tom Becker e Bruce Harper e continua a correre. Supera Denver, che lo colpisce proprio al petto, e arriva sfinito in area di rigore.
Holly gli arriva alle spalle, i due colpiscono all’unisono la palla che schizza via all’istante. Nessuno la vede più, si perde da qualche parte nel concerto di tuoni e lampi del cielo. Ma quando scende verso il campo, la prende Julian che, a due minuti dalla fine, segna la rete del 4-3.
È finita la sua epopea, è vivo per miracolo. Con le lacrime agli occhi festeggiamo il goal mentre lui si accascia a terra.
Grazie Julian, per averci insegnato per primo cosa sono la paura e il coraggio.
3) CORSA AL PAREGGIO
E veniamo a una delle sfide più ardue – e col tasso più alto di assurdità – della carriera calcistica di Holly.
New Team contro Hirado è il Davide contro Golia del campionato nazionale delle scuole medie. Il capitano della Hirado è Clifford Yuma, un gigante che polverizza gli avversari e se la ride di gusto. Ha i centimetri e l’agilità di Ibrahimovic e la stazza di un lottatore di Sumo. E quando calcia in porta, non manda in rete solo la palla, ma ogni cosa che si frapponga tra lui e la linea dei pali. Ne sa qualcosa il povero Alan Crocker, sbalzato a terra da una delle sue terribili fucilate.
La Hirado sta vincendo 3-0 contro una New Team che deve fare momentaneamente a meno di Holly, infortunato e spossato da mille fatiche. Più che una partita di calcio, questo qui sembra uno scontro campale.
Holly, Carter, Mason: ci sono più feriti in campo che nella Battaglia dei Bastardi.
Malgrado le allucinazioni e la momentanea perdita dei sensi però, il capitano della New Team riesce a mettere a segno due reti incredibili che riportano la squadra in partita. Il catenaccio della Hirado non serve più, perché Oliver Hutton vuole andare in Brasile da Roberto e non permetterà a nessuno di impedirglielo.
Bum. Parte la prima cannonata da fuori area che fa schizzare il sangue dalla fronte di Yuma. Ma il tiro viene respinto. Bum di nuovo. Seconda botta da distanza siderale che manda a terra l’altro fenomeno della Hirado, Sandy Winter, ma il pericolo è nuovamente scampato. Bum, non c’è due senza tre. Il tiro che sembra quello decisivo riesce a spostare una montagna come Yuma, ma non a oltrepassarla. Le ossa della gamba di Holly stanno per frantumarsi, ma dopo che abbiamo visto Julian Ross rischiare la vita sul campo, che vuoi che sia qualche femore rotto.
La quarta, la botta finale, è quella che manda definitivamente in orbita Clifford Yuma. Gli ingegneri della NASA lo stanno ancora cercando tra Saturno e Urano.
Dopo aver segnato il goal del 3-3, Holly si accascia al suolo privo di sensi. Ma intanto ci ha regalato un sogno che avremmo rivissuto solo anni e anni dopo con le rimonte di Roma e Liverpool sul Barcellona di Messi.
4) LA STRADA DELLA VITTORIA
Philip Callaghan non ci è mai stato troppo simpatico, ammettiamolo. La Flynet è la squadra del famigerato “attacco a valanga” che, in tempi non sospetti, ha rispolverato le fascette in testa alla Rambo e il rosa delle divise in stile Palermo.
Il match lo conduce per 1-0, grazie a un goal di Callaghan che ricorda vagamente i tiri ad effetto di Holly. Ma della partita non frega niente a nessuno: la gente è andata allo stadio solo per assistere allo scontro tra i due capitani. Uno scontro che diventa talmente serrato che il resto dei giocatori in campo praticamente sparisce. Nessuno intervenga, questo è l’ordine di Callaghan. E in effetti nessuno muove un muscolo.
Il balletto tra Holly e Philip va avanti per un bel po’ in un match dai contorni grotteschi. Tutti fermi, la partita la giocano loro.
Callaghan sembra superare con una finta il campioncino della New Team, ma Holly in piena caduta riesce a fermare il pallone in seconda ripresa e parte all’attacco. Dopo una corsa di un’ora e mezza, arriva in zona tiro, ma il buon Philip è in agguato e blocca il destro. La palla vola via, Holly si alza in cielo manco fosse Goku Super Sayan di terzo livello e piazza un tiro in rovesciata che resterà negli annali della storia del calcio.
1-1 al 44′, ma la dose di assurdità non finisce qui in questo episodio 93 di Holly e Benji.
Dopo il tiro dalla punta del monte Fuji, Holly precipita a peso morto verso terra. Rimarrebbe vittima di uno schianto letale se Philip Callaghan non decidesse di immolare se stesso per salvargli la vita. Si sdraia a terra nel punto dell’impatto e attutisce la caduta. Tutti salvi.
La partita alla fine la porta a casa la New Team, ma mai come in questo caso è il fair play a uscire vittorioso dal campo.
5) TIRO CONTRO TIRO
Non poteva assolutamente mancare lo scontro che ha segnato per sempre una generazione. No, non quello tra Van Basten e Maradona. Stiamo parlando della sfida tra Mark Lenders e Oliver Hutton.
L’episodio 119 di Holly e Benji è uno dei più folli in assoluto.
Holly sta per arrendersi, ma Mark tenta di tenerlo vigile a suon di pallonate nello stomaco. Il capitano della New Team sente che per lui è finita, ma poi si ricorda che lui vuole andare in Brasile da Roberto e a quel punto inizia a giocare sul serio.
Si lancia verso l’area di rigore, è solo davanti alla porta, calcia… ma Mark Lenders arriva da dietro e si avventa sulla palla. La potenza della conflagrazione è tale che i due giocatori si schiantano a terra.
Holly si rialza, tenta il suo solito tiro a effetto che impiega tre cicli di luna per abbassarsi sotto la traversa, ma il portiere glielo para con un’acrobazia che gli costa quasi la vita. Il gioco riprende, Holly è stremato ma gli serve un ultimo sforzo per buttare la palla dentro e vincere il campionato.
Parte la sfida al tiro più bella di tutto Holly e Benji.
Il fuoriclasse della New Team carica il destro, nonostante le gambe non lo reggano più, e la palla vola verso la rete avversaria a una velocità inaudita. I tifosi stanno già esultando, ma Mark Lenders non può farsi battere così.
Ha sprecato tutta la sua infanzia a tirare fucilate contro le onde del mare e a colpire ignari rapaci col suo famigerato Tiro della tigre, col c***o che la lascia vincere a Holly.
Il tiro attraversa tutto il campo, si abbassa e sembra indirizzato in rete, ma Lenders parte col contro-tiro. La sua è una fucilata ancora più forte. Attraversa in senso contrario tutto il campo, sembra quasi fatta, ma che succede? Holly, ancora Holly, lui che vuole assolutamente andare in Brasile da Roberto. La stoppa e tenta di giocarla coi compagni? Macché! Ribattuta, l’ennesima. La palla ri-riattraversa tutto il campo, passa affianco a un Mark Lenders inebetito e si schianta contro il portiere – che intanto è miracolosamente rinvenuto.
Il tiro è talmente potente che rischia di trascinare anche Ed Warner verso il fondo della rete. È questo il goal che decide la partita? Neanche per sogno. Mark Lenders si è stancato di arrivare sempre secondo, così si avventa contro il proprio portiere con un tuffo degno del miglior Arturito de La Casa de Papel e lo trascina letteralmente fuori dai pali.
Risultato fermo sul 3-3. Holly è stremato e sviene a terra, l’arbitro fischia la fine del tempo regolamentare. È o non è il più straordinario face to face, non solo in Holly e Benji, ma nella storia del calcio mondiale in generale?