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Holly e Benji – Personaggi e squadre ispirate alla realtà

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Il prototipo del pomeriggio perfetto, per noi bambini teledipendenti degli anni ’90, si potrebbe riassumere parafrasando “il programma formidabile” dell’indimenticabile ragionier Fantozzi. “Calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, kinder pinguì per la quale andava pazzo, familiare di succo di frutta gelato, tifo indiavolato e rutto libero!“. Di fronte però non avevamo la celebre Italia-Inghilterra, bensì un cartone. Una Serie animata sul calcio iperbolicamente assurda, con partite dalla durata infinita in campetti dall’indecifrabile forma sferica divenuta ormai leggendaria. Stiamo parlando ovviamente del mitico e inimitabile Holly e Benji.

Per anni bambini e bambine sono cresciuti seguendo su Italia 1 le prodezze di Oliver Hutton. Nonché del Giappone più forte che la storia del calcio ricordi.

Holly

Numerose sono state le trasposizioni televisive nate dal manga Captain Tsubasa, ideato dal ventenne Yoichi Takahashi nel 1981, appassionatosi al calcio grazie al Mondiale di Argentina 1978. In Italia è nel 1986 che viene trasmessa la sua prima Serie animata, dal titolo Holly & Benji, due fuoriclasse, composta da ben 128 episodi. I nomi Oliver Hutton e Benji Price, in sostituzione di Tsubasa Ozora (Holly) e Genzo Wakabayashi (Benji), vennero modificati in sede di adattamento su richiesta della stessa Fininvest alla società di doppiaggio, la CAR Film. Italianizzare o al massimo americanizzare i nomi giapponesi e non, rendendoli più familiari e memorizzabili, è stata per anni una pratica assai diffusa. Non solo in Tv, ma finanche al cinema. L’esempio più celebre difatti lo abbiamo con la prima trilogia di Star Wars.

Tornando a Holly e Benji, in seguito sono sbarcati in Italia i successivi adattamenti del fumetto, ossia Che campioni Holly e Benji!!! (1999) e Holly e Benji Forever (2004). Attualmente in Giappone va in onda l’ennesimo remake della Serie originale, dal titolo omonimo Captain Tsubasa. Per il momento non si sa ancora se e quando la Serie verrà distribuita in Italia, ma siamo fiduciosi in questo senso, considerato lo storico affetto del popolo dello Stivale nei confronti dell’anime.

Divenuto ormai cult, nonché vera e propria icona del calcio nella cultura pop occidentale, Holly e Benji vanta un elenco considerevole di squadre e personaggi, molti dei quali ispirati a società e giocatori realmente esistiti.

Alcuni li conoscerete già, ma tanto vale fare un ripasso utilizzando i nomi che li hanno resi celebri in Italia.

(N.B. Non tutti sono concordi nel valutare consoni i vari accostamenti tra calciatori reali e personaggi dell’anime. In molti, tanto per fare un esempio, discutono se il fuoriclasse della nazionale francese Pierre Le Blanc sia più ispirato a “Le Roy” Platini per il talento o più prosaicamente a Emmanuel Petit per l’aspetto fisico. Prenderemo perciò in considerazione solo le ispirazioni più inappuntabili.)

Ciò detto, non possiamo esimerci col partire dai protagonisti. Si è dibattuto più volte su quale sia stato il calciatore ad aver ispirato la storia di Oliver Hutton. La versione attualmente più accreditata associa a Holly la figura di Kazuyoshi Miura. A molti il nome potrebbe non dire nulla, e in effetti la sua carriera, seppur di tutto rispetto, non rispecchia propriamente le gloriose imprese compiute dal suo alter ego sul rettangolo verde. Miura nel 1994 tra l’altro divenne il primo giocatore giapponese a sbarcare in Serie A, nel Genoa, con la fama di più forte nipponico dell’epoca. La sua avventura italiana durò una sola stagione, giusto la miseria di 21 presenze condite da un solo gol, nel derby contro la Sampdoria.

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Per quanto riguarda Benjamin Price, la questione è ancor più nebulosa. In un’intervista del 2013 su La Stampa, Takahashi affermò di essersi ispirato alla carriera del nostro Dino Zoff nel creare l’insuperabile portiere col berretto. Se sia stata semplice ruffianeria, dato che si trovava in Italia in occasione del Milano Manga Festival, non ci è dato saperlo. Nonostante le poche analogie, resta un accostamento che non può che farci piacere.

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Tra le somiglianze più celebri e marcate di tutto Holly & Benji, non possiamo non evidenziare quella tra Julian Ross e Johan Crujff.

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Entrambi accomunati dall’iconico numero 14 sulla schiena, i due rappresentano la figura del capitano carismatico e del vero leader in campo. I problemi cardiaci che hanno condizionato tutta la carriera di Ross riguardarono anche il Crujff allenatore, operatosi a causa di problemi cardiocircolatori causati della sua nota attività di fumatore incallito. Da molti considerato potenzialmente il giocatore più forte di tutto l’universo calcistico di Holly & Benji, Julian Ross, quando non impegnato a curarsi, occupò praticamente tutti i ruoli del campo. Una sorta di profeta del calcio totale, proprio come il suo arcinoto alter ego.

Altro protagonista della Serie, liberamente ispirato a una vecchia gloria del calcio mondiale, è il mentore di Holly, Roberto Sedinho.  Ex centravanti della nazionale brasiliana, costretto al ritiro per il distacco della retina, fu il primo a credere nel talento strabiliante di Hutton. La somiglianza fisica con il compianto Sócrates, bandiera e capitano della Nazionale Brasiliana sconfitta dall’Italia campione del mondo nel 1982, è innegabile. In comune i due, oltre al look e allo stravagante modo di vestirsi, condividevano anche la visione del calcio come esaltazione del collettivo. Nota di colore per le battute ancora in voga intorno alla presunta love story tra Roberto e la madre di Holly, offertosi suo malgrado di ospitarlo a casa sua vista la bassa fortuna in cui era sprofondato l’ex campione.

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Soprattutto in Holly e Benji Forever (realizzato in occasione del Mondiale in Korea e Giappone del 2002), sono presenti i personaggi più rappresentativi delle varie Nazionali.

Juan Diaz, El Diez dell’Argentina, fu chiaramente un omaggio al grande Diego Armando Maradona. Attaccante dotato di estro e fantasia, nello scontro contro il Giappone di Hutton arrivò a segnare ben quattro gol. La serpentina a far fuori otto giocatori nipponici è l’ennesima analogia con Diego e il suo celeberrimo gol all’Inghilterra a Messico ’86.

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Altro duro ostacolo sul trionfale cammino del Giappone verso la conquista della Coppa del Mondo fu il temibile Karl Heinz Schneider. Micidiale attaccante della nazionale giovanile tedesca, era soprannominato il Kaiser, nonché dotato di un tiro fulminante chiamato Fire Shot. Anche in questo caso è evidente la somiglianza con l’altro Kaiser del calcio tedesco, Karl Heinz Rummenigge. I due presentano praticamente le stesse caratteristiche tecniche, oltre alla folta chioma bionda e la squadra di appartenenza, il Bayern Monaco.

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C’è però un calciatore talmente noto in Giappone negli anni ’90 da apparire nella parte di se stesso in un episodio di Holly & Benji. Stiamo parlando di Roberto Baggio.

Fu proprio il Divin Codino a concedere agli autori la possibilità di utilizzare il proprio nome. La vasta popolarità di cui godeva il Pallone D’Oro in Oriente permise questo breve seppur memorabile cammeo.

E non finisce qui. Non sono in molti a saperlo, ma Baggio comparve in un altro cartone cult di quell’epoca. Il codino e la casacca bianconera presenti in questo episodio di Sailor Moon non lasciano dubbi su chi sia il personaggio in questione.

L’elenco dei vari alias di giocatori reali presenti nell’anime e nel fumetto è terminato. Per chi volesse, questo video elenca altri esempi non ufficialmente confermati ma più o meno verosimili. Con chiosa finale sulle squadre ispirate alla realtà.

Tutti ricordiamo Holly al Catalunya, nonchè Mark Lenders acquistato dall’FC Piemonte. In casi come questi il riferimento è talmente lampante che sarebbe inutile puntualizzarlo.

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Non ci resta che attendere l’uscita italiana del nuovo Captain Tsubasa versione 2018. Consci del fatto che, anche se negli anni si sia giustamente perso il voler a tutti costi inglesizzare i nomi giapponesi, per noi italiani i nostri eroi resteranno stampati nella nostra memoria come Holly Hutton & Benji Price.

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