4) Designated Survivor
Al centro della storia c’è Tom Kirkman (Kiefer Sutherland), un funzionario di basso livello del governo degli Stati Uniti che si ritrova catapultato alla carica di Presidente dopo un devastante attacco terroristico che decima il Congresso e gran parte del governo. La sua improvvisa ascesa al potere e la sua lotta per adattarsi al ruolo di leader della nazione costituiscono il fulcro emotivo della serie.
Al suo cuore, la show è in fin dei conti una storia di persone: di sacrificio, coraggio, speranza e redenzione. I personaggi sono dipinti con profondità e complessità. Ognuno portatore di un bagaglio emotivo e di una storia personale che si intreccia con gli eventi politici. Le relazioni di amicizia, amore, tradimento e rispetto aggiungono un livello di umanità che eleva la serie al di sopra del semplice genere politico.
Attraverso le vicende di Kirkman e del suo governo, Designated Survivor (prima cancellata e poi salvata in calcio d’angolo da Netflix) offre una riflessione profonda sulla natura della democrazia. Sul suo fragile equilibrio e sulla responsabilità dei suoi leader di servire il popolo. La serie solleva domande importanti sulla giustizia, l’etica e la moralità nel governo. Invitando, in questo modo, gli spettatori a riflettere sulle sfide e sulle opportunità di un sistema politico democratico. Se da un lato Frank Underwood in House of Cards è un personaggio complesso e ambiguo. Dall’altro Tom Kirkman in Designated Survivor offre una profonda esplorazione della psicologia di un leader improvvisato. Entrambi i protagonisti sono chiamati a navigare le acque turbolente della politica e a fare scelte difficili. Scelte che mettono alla prova la loro moralità e la loro integrità.