ATTENZIONE: se non hai visto tutti gli episodi della prima stagione di House of the Dragon, non proseguire la lettura. L’articolo contiene spoiler sulle sorti di Corlys Velaryon e sulle puntate della serie!!
Non bisogna mai attendere l’arrivo di una tempesta. Quando nubi nere iniziano ad addensarsi nel cielo, sulla linea dell’orizzonte, ogni buon marinaio sa di avere due sole opzioni dinanzi a sé: aggirare la tempesta o passarci attraverso. Non esistono terze vie. Non si può rimane fermi, non si può semplicemente aspettare che la furia del cielo si plachi da sola. L’attesa è distruttiva, controproducente. E a Lord Corlys Velaryon – Lord delle Maree, signore di Driftmark e capo della casa Velaryon – restare in attesa non piace. È come l’acqua del mare, Lord Corlys: non si trova mai nella stessa posizione, cambia, si trasforma, defluisce e poi si ingrossa. Non ristagna, ma scorre veloce seguendo la corrente. L’ingresso in scena in House of the Dragon ci dice subito qualcosa sull’indole del personaggio: inquieto, pragmatico, poco incline ai sollazzi di corte. Corlys Velaryon compare anche nella prima scena della serie, nei pochi minuti che ripercorrono la successione di Viserys Targaryen al Trono di spade, con la scelta dell’erede maschio da parte del vecchio Jaehaerys. Il Lord delle Maree è accanto alla sua consorte Rhaenys, la Regina che poteva essere e non fu. È un uomo ambizioso, il signore di Driftmark. Anela il potere e non è disposto a farselo sfilare senza serrare i denti e combattere. Non è disonesto però, non riesce ad esserlo. È così impulsivo e precipitoso da giocare sempre a carte scoperte. Non è un ragno tessitore, ma un serpente di mare. Non resta a guardare la tempesta, la affronta a mani nude.
Nel finale di stagione di House of the Dragon, il Lord delle Maree ha fatto la sua scelta schierandosi al fianco di Rhaenyra e rinnovandole il giuramento di fedeltà.
Una decisione che potrebbe addirittura indirizzare le sorti della guerra, considerando il potere e l’influenza che il lord di Driftmark porta in dote. Quella dei Velaryon è la casa più ricca di tutta Westeros ai tempi delle vicende raccontate in House of the Dragon. La famiglia che, a detta di Lord Corlys, può vantare origini più antiche di quelle dei Targaryen. Provenienti da Valyria così come i discendenti del drago, i Velaryon sono tra gli uomini più potenti al mondo e le unioni con i membri della dinastia di Aegon il Conquistatore hanno contribuito a rafforzarne il prestigio e l’influenza a corte. Se i Targaryen controllavano i cieli con i loro draghi, i Velaryon dominavano invece i mari con la propria flotta. Corlys ha ereditato la guida della casata da suo padre, come figlio primogenito. Il Serpente di mare è il più grande marinaio del regno, l’unico che si sia spinto nelle correnti oltre la Barriera e a est, nelle Mille Isole e nelle sconosciute terre di Essos. Da Qarth, Yi Ti e Leng ha caricato oro e materiali preziosi da portare a Driftmark ed è tornato a casa ogni volta con un bottino più sostanzioso. La vita in mare ha portato Corlys Velaryon ad essere uno degli uomini più ricchi del Continente occidentale, più ricco persino dei Lannister e degli Hightower. Il Lord di Driftmark ha costruito il Trono di Legno con la forza della sua stessa schiena. Marinaio e combattente, signore e membro del Concilio Ristretto, Corlys è riuscito a rinsaldare il proprio potere, affannandosi nella ricerca di tutti quegli accordi politici che avrebbero dovuto garantire stabilità e forza ai suoi eredi e alla sua famiglia.
Una vita spesa ad inseguire le proprie ambizioni, quella di Corlys Velaryon.
Temerario, bramoso, perennemente inquieto: un marinaio con la sete. Nella prima parte di House of the Dragon lo abbiamo visto impegnato nella guerra delle Stepstones contro la Triarchia. Viserys aveva rigettato la sua proposta di matrimonio e scelto la figlia di Otto Hightower al posto della giovanissima Laena Velaryon. Uno smacco che il Serpente di Mare non ha digerito con disinvoltura. L’alleanza con Daemon, a quei tempi mal visto a corte e osteggiato dal Primo Cavaliere, gli ha fruttato la pace nelle Stepstones e l’unione della sua primogenita con il principe Targaryen. Corlys veleggia con tenacia da una parte all’altra del regno con un unico obiettivo nella testa: avvicinarsi il più possibile al Trono di spade. Quello stesso trono che fu negato a sua moglie Rhaenys, sottrattole per una questione di usanze e tradizioni. La Regina che non fu mai avrebbe potuto governare Westeros con suo marito al fianco, ma non c’erano ancora i presupposti, a quei tempi, perché una donna indossasse la corona. Da allora, Corlys Velaryon ha vissuto da mutilato e, come quegli uomini che dicono di avvertire il dolore all’arto amputato anche quando ormai non ce l’hanno più attaccato al corpo, la sua vita è stata ossessionata dalla mozzatura del potere. Di quel potere.
Quando ho conquistato il Trono di legno, sapevo cosa volevo. Così sono uscito e l’ho preso.
Invece il Trono di spade è rimasto a debita distanza, sempre un passo indietro rispetto alle mire egoistiche del Serpente di mare. Il Lord di Driftmark ha accumulato una sconfitta dopo l’altra: dopo il fallimento della proposta di matrimonio al re, Corlys ha iniziato a perdere tutto. Prima sua figlia, morta di parto. Poi suo figlio Laenor, ucciso nella sua stessa casa. Poi ancora il fratello Vaemond, troppo frettoloso a reclamare la successione al Trono di legno. Così il vecchio Serpente di mare si è ritrovato senza eredi, lontano dalla corte e con dei nipoti di dubbia paternità destinati a succedergli. Ma non importa, perché la storia non ricorda il sangue, ricorda i nomi. E il nome dei Velaryon, Lord Corlys vorrebbe legarlo a qualcosa di importante. Il potere logora chi non ce l’ha, soprattutto gli spiriti ambiziosi e recalcitranti. L’ossessione del potere ha quasi portato Lord Corlys alla morte. Sconfitto, sopraffatto e tormentato, il Lord delle Maree ha cercato di annegare nel mare il proprio carico di frustrazioni e sofferenze. Viaggiando, non riuscendo a star fermo. Aggirando la tempesta.
Dato per morto e considerato fuori dai giochi, Lord Corlys è invece ricomparso nel finale di House of the Dragon.
Un finale in cui Rhaenys si è ripresa suo marito con la solita sbalorditiva compostezza. Il Lord delle Maree, scampato di poco alla morte, ha afferrato il timone e si è rimesso in rotta. Osserva la tempesta, ponderando le sue mosse. Stavolta però, in fondo al guado non ci sono solo i suoi egoistici sogni di grandezza. Corlys non ha optato per la scelta più comoda, né per la sete di rivalsa. Ha guardato le nubi nere addensarsi all’orizzonte e ha deciso seguendo l’unica scelta che Rhaenys sembrava suggerirgli: quella giusta. La Danza dei Draghi costringerà presto i signori di Westeros a schierarsi. La lunga era di pace che la dinastia del drago aveva saputo assicurare al regno sta per sfilacciarsi e lasciare il posto a un tempo buio di furia, sangue e morte. Il mare è agitato, la burrasca rischia di travolgere ogni cosa. E quando la tempesta sta per abbattersi sul tuo vascello, avere sottocoperta un marinaio d’esperienza può fare tutta la differenza del mondo. Per Lord Corlys, è solo un’altra traversata. Ma le coordinate stavolta non le detta solo la sete di potere.