Non scegliamo il nostro destino, è lui che ci sceglie
Rhaenyra Targaryen è stata rapita da un destino bendato. La storia è stata scritta da suo padre nel momento in cui l’ha dichiarata come sua legittima erede. Re Viserys non ha mai dubitato di questa scelta perché sapeva che nessun essere umano avrebbe avuto la forza di sua figlia. Ma nel momento in cui si dichiarava la successione al trono, Rhaenyra era solo una ragazzina a cui piaceva l’odore dei fiori appena colti. Non ne sapeva molto di guerre e imposte sui cittadini eppure sedeva alle riunioni regali per capire di più su un mondo che prima o poi l’avrebbe riguardata. Anche quando si parlava di Stepstones e strategie da usare in battaglia Rhaenyra voleva esprimersi, dire la sua, sconfessare le pretese inutili di quanti sedevano alla destra di suo padre. Sembrava essere nata con la consapevolezza di un comandante esperto e maturo anche se ‘pesava’ su di lei il macigno più grande per una comunità arcaica e tradizionalista: essere donna. Nessuna donna era mai salita sul Trono di Spade, ma per Rhaenyra Targaryen la storia era solo un grande velo da poter squarciare e rimodellare.
Vederla cavalcare i draghi esprimeva un sentimento per cui ancora non esiste un vero concetto, ma è un po’ come quando ti innamori a prima vista di un quadro straordinario. Pensandoci, quell’azione regalava l’idea di un vero quadro: i suoi capelli candidi toccavano l’azzurro del cielo immedesimandosi con il bianco delle nuvole stanche. Anche i draghi, veri padri spirituali di casa Targaryen, sembravano accusare tutta la sua forza. Quella stessa forza che abbiamo imparato ad apprezzare a più riprese nel corso dei dieci episodi di House of the Dragon. Con il suo grande senso di orgoglio ha saputo reagire al litigio con Alicent, sua migliore amica, subordinando le relazioni agli interessi di corte.Grazie alla sua tenacia è riuscita a spezzare il dolore per la perdita della madre quasi come se avesse avuto la certezza di vederla anche dopo la morte. Questa corrispondenza di amorosi sensi è un dono che appartiene solo agli dei e in effetti i Targaryen ricordano più dei che uomini. Soprattutto la bellissima figlia del re Viserys.
La principessa Rhaenyra Targaryen ha assaporato l’idea di rompere gli schemi ribellandosi alle leggi di palazzo e sconfiggendo pregiudizi usurpatori del bene. L’abbiamo vista passare notti d’amore con Ser Criston Cole e perdere la verginità per puro volere non sottoponendosi ad obblighi di palazzo.Ha avuto una relazione extraconiugale con Ser Harwin Strong da cui poi sono nati i suoi primi figli e alla fine ha sposato l’unico uomo per cui abbia mai provato un sentimento: suo zio, Daemon Targaryen. Di Daemon prende un pizzico di pazzia con cui mordere alla vita ma anche quel cinismo che forse era mancato in alcuni momenti nel padre. È dallo stesso padre che apprende la profezia di Aegon per cui un giorno arriverà un lungo inverno che calerà su tutto il mondo per distruggere il mondo dei vivi finché ci sarà un Targaryen forte abbastanza da unire il reame contro il freddo e contro l’oscurità. Viserys, accecato dall’amore per sua figlia, pensa addirittura che la profezia indicasse lei come ‘messia’. Una grande donna dai grandi poteri.
Rhaenyra Targaryen è una forza della natura
Rhaenyra ha sete di sapere e come se si trovasse in un deserto, l’acqua(la sete) non è mai abbastanza. Sprigiona tutta la sua forza quando si fa conoscere nei suoi tratti più umani. Prima di essere una regina e più che una dominatrice di draghi, Rhaenyra è una donna a cui ci siamo affezionati per la sua accettazione dionisiaca della vita. Ci sono stati momenti in cui ci è sembrato che il senso dell’esistenza fosse rinchiuso solo nelle sue tasche. Con un parallelismo shakespeariano House of the Dragon rimarca questo tema sbandierando un concetto sublime: i problemi/gli ostacoli della vita sono solo birilli da rompere con uno strike. Anche il buio possiede brillantezza. Nell’ultima puntata questo parallelismo fa in modo che lo show si apra e si chiuda alla stessa maniera, ovvero con la perdita di un figlio.
L’inizio dell’episodio 10, infatti, ci fa assistere al parto drammatico della principessa che perde il figlio. Quasi come se dovesse compiere un sacrificio personale prima di sedere sul trono, Rhaenyra non ha voluto aiuti durante il travaglio decidendo di spingere se stessa oltre ogni limite. È uno schiaffo alla vita e insieme alla morte. Come una lotta tra angeli e demoni: due facce della stessa medaglia. È uno schiaffo alla vita che, nell’imminente arrivo di una guerra, si fa più dura, più insicura. È allo stesso tempo uno schiaffo alla morte del padre che l’ha segnata in maniera decisiva e mai come in questo momento vorrebbe stringere le mani di Viserys tra le sue. L’episodio si chiude con la morte di Lucerys, secondogenito di Rhaenyra, dopo lo scontro con Aemond e il suo drago Vhagar. Un altro ostacolo da superare, una nuova sfida da affrontare con lo sguardo di chi impone alla sofferenza di fermarsi. Lo sguardo di Rhaenyra prima dei titoli di coda esplode nello schermo. La danza dei draghi è in arrivo.
In House of The Dragon, Rhaenyra è la luce per cui l’oscurità si fa meno fitta
Nella serie gli uomini sono figure ingombranti, inette ai ruoli che ricoprono. Sono i tessitori dei destini altrui, quello delle donne. Ma esistono donne per cui il destino è stato già scelto, prima dell’arrivo degli uomini. Rhaenyra brilla di luce proprio fin da quando scappava in sella sul suo cavallo per scoprire un mondo idilliaco costellato solo di laghi e girasoli. Il mondo si è inchinato ad una regina capace di gettare la melma aldilà della fortezza. Una regina capace di affrontare la vita a modo suo, come nessun altro. Lunga vita a ’The Black Queen’.