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15 curiosità poco conosciute su House of the Dragon, la serie che ha riportato in alto il franchise di Game of Thrones

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10 – Tra i Neri e i Verdi? I Blu

Rimaniamo su Steve Toussaint. La sua passione ci ha convinto talmente tanto che vogliamo dedicargli un’altra delle curiosità di questo pezzo. Come detto, immaginiamo che l’aver ottenuto il ruolo di Corlys dopo tanti sforzi per l’attore sia stato motivo di grandissima soddisfazione. E diverse interviste lo testimoniano. In particolare una, in cui Toussaint ci fornisce una chiave di lettura, curiosa e alternativa, del conflitto al centro di House of the Dragon.

Non sapete da che parte schierarvi tra i Neri e i Verdi? Bhe, ci sarebbe un’alternativa. Proprio Toussaint, in un’intervista realizzata insieme a Eve Best, volto di Rhaenys, ha ammesso di sostenere una terza parte nel conflitto, i Blu, composti proprio dai Velaryion. L’attore ha poi anche aggiunto che tra Neri e Verdi non esiterebbe a scegliere sempre i primi, ma si considera, insieme a Rhaneys, una terza fazione del conflitto.

Una lettura quantomai curiosa, che ci restituisce due idee su cui ragionare. Una è l’attaccamento di Toussaint e Best ai loro personaggi, non a caso tra i più riusciti della serie. L’altra è la sfumatura del conflitto e delle diverse fazioni. Lo scontro frontale al centro di House of the Dragon, in realtà, contiene parecchie implicazioni. La possibilità di scorgere addirittura una terza via ne è un segno. E ce ne sarebbero anche altre.

Questa densità rende molto più complesso lo scenario. La guerra è ormai aperta in House of the Dragon ed è tra due fazioni ben riconoscibili. Ma sotto ci sono una miriade di interessi personali che possono orientare, in qualsiasi verso, il conflitto. Vedete come, da un’affermazione così curiosa, possa nascere uno spunto di riflessione tanto profondo?

11 – Il pupillo di Martin

Rimaniamo ancorati all’argomento che stiamo cavalcando da diversi punti. Tanti attori sono stati convincenti nelle loro parti in House of the Dragon, ma ce n’è uno in particolare che è riuscito a suscitare tutta l’ammirazione dello stesso George R.R. Martin. Stiamo parlando dell’immenso Paddy Considine, interprete di Viserys Targaryen. Curiosamente – e aggiungeremmo ingiustamente – l’unico attore del cast principale a non essersi guadagnato nemmeno una nomination per uno dei grandi premi televisivi. Una dimenticanza insostenibile.

Ormai ci stiamo abituando a prendere per oro colato ogni considerazione di Martin sul suo franchise. D’altronde ne è il padre. è anche giusto così. Un’investitura tanto convinta, dunque, è sicuramente fragorosa, e secondo noi cozza in maniera terribilmente spiacevole con la mancanza di riconoscimenti che invece ha avuto l’interpretazione di Paddy Considine.

Nella prima stagione di House of the Dragon, l’attore ha dato vita a un personaggio magistrale, ricalcandone alla perfezione ogni minimo aspetto. In un livello mediamente altissimo, Considine ha saputo eccellere. A parere di chi scrive più di chiunque altro. Ci uniamo, dunque, alle considerazioni Martin e urliamo, una volta ancora, all‘ingiustizia per il mancato riconoscimento della prova di questo strepitoso attore.

Paddy Considine nei panni di Viserys Targare ha offerto una delle prove migliori di House of the Dragon

La cura maniacale nella realizzazione degli episodi

12 – Il fuoco vivo – Mettiamoci alle spalle questo lungo passaggio dedicato agli attori. Dopo aver parlato di alcune curiosità generali della serie e di altre relative ai membri del cast, passiamo a parlare invece di alcuni dettagli della realizzazione, vera e propria, degli episodi. Vi preannunciamo che alcuni di questi vi daranno l’esatta cifra della cura maniacale messa da HBO nella realizzazione della serie. Uno dei segreti, nemmeno troppo segreti in realtà, dello strepitoso successo di House of the Dragon.

A tal proposito ci viene incontro proprio uno degli elementi più simbolici e significativi della serie. Pensate, infatti, che tutto il fuoco che si vede nella serie è reale. Nell’era della computer grafica sfrenata, e spesso abusata, per occuparsi di uno degli elementi più importanti della messinscena, la serie di HBO ha scelto una via più tradizionale. E i risultati sono sotto gli occhi di tutto.

Ancora più che in Game of Thrones, qui il fuoco ha un ruolo cruciale. Siamo, infatti, in un’epoca ancora dominata dai draghi, forse quasi divine che simboleggiano la forza e il potere dei Targaryen. Una potenza che si esprime, appunto, tramite il fuoco. Pressante e dilagante, nonostante in scena non si sia ancora visto il drago più terrificante in assoluto.

L’importanza del fuoco è pari in House of the Dragon, a livello simbolico, soltanto a quella del sangue. L’altro polo della narrazione. E il fatto che un elemento così importante sia trattato nella maniera più realistica possibile non può che essere motivo d’ammirazione.

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