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House of the Dragon: Daemon e Aemond Targaryen, storia di due secondogeniti

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Non sarebbe la prima volta, e non sarà di certo l’ultima, che il destino di un intero regno si decida nelle scelte di un secondogenito. Di certo, l’intera storia Targaryen, in Game of Thrones così come in House of the Dragon (potete vedere tutti gli episodi su Sky qui), prende molto seriamente le questioni familiari irrisolte e il malcelato disappunto di coloro che arrivando secondi hanno solo sfiorato la corona. Un disappunto che, da Caino in poi, ha procurato davvero parecchi guai (non ce ne vogliano i secondogeniti, siamo sicuri che siano persone poco rancorose) e alimentato le tragedie familiari più belle e famose della letteratura, del cinema e della televisione. Un disappunto che vede ripetutamente fronteggiarsi, secondo la tradizione, colui che ha ottenuto tutto e chi invece si è dovuto accontentare delle briciole.

Certo, dipende sempre dai punti di vista.

La Danza dei Draghi (qui vi raccontiamo tutta la storia del conflitto fratricida) è, di fatto, una guerra tra fratelli maggiori e minori in cui il trono di spade rappresenta solo parzialmente l’oggetto della contesa. All’origine della disputa si celano, in verità, tante mancanze affettive. Quell’amore, però, né Rhaenyra né il fratellastro Aegon vogliono davvero dividerlo preferendo contenderselo in nome della legittimità al trono. Alla sua morte, Viserys I che non aveva mai sognato la guerra e aveva regalato al suo regno anni di pace e ricchezza, si ritrova a essere il pomo della discordia (qui vi raccontiamo dell’inizio della guerra civile). Persino la profezia mal interpretata appare una scusa da parte di una ragazzina, Rhaenyra, che vorrebbe semplicemente essere presa sul serio, e di un bambino, Aegon, che si gonfia il petto per apparire più grande.

In mezzo a questa esibizione di potenza, altri due personaggi prendono parte invece a una danza di ingegno e crudeltà. La danza dei secondogeniti. Da un lato Daemon Targaryen, abilissimo stratega e comandante delle “cappe dorate”, dall’altro Aemond Targaryen, spietato cavaliere del leggendario drago Vhagar. Entrambi sono i leader de facto che tengono le redini dei rispettivi eserciti ed entrambi sono principi assettati di una corona. Su schieramenti opposti, diversi per indole eppure simili negli intenti e negli obiettivi, Daemon e Aemond rappresentano il vero fuoco Targaryen di House of The Dragon. Altri personaggi si muovono sempre tra azione e inganno, tessendo le loro trame nell’ombra o piuttosto agendo anche in maniera avventata.

Sia Daemon che Aemond Targaryen incarnano, in House of the Dragon, il vero spirito del loro antenato: Aegon il Conquistatore.

Daemon Targaryen ad Harrenhal nella stagione 2 di House of the Dragon

D’altronde, la storia della dinastia proveniente dallo scomparso regno di Valyria è costellata da quattro principali tipologie di uomini e donne che l’hanno rappresentata: i tiranni, i saggi, i folli e i cavalieri. Ovviamente con alcune eccezioni A questa ultima categoria si lega inevitabilmente la figura di Daemon che, come il padre Baelon Principe di Primavera, incarna le caratteristiche fondamentali di ogni cavaliere di drago. Contrariamente al fratello Viserys, di temperamento decisamente più docile e moderato, Daemon non ha mai nascosto il fuoco Targaryen che gli arde dentro e che muove praticamente tutte le decisioni della sua vita.

L’eterno Peter Pan di House of the Dragon ha costruito il proprio, piccolo regno all’ombra del fratello tra il controllo della guardia cittadina e il titolo di “re di fondo delle pulci”. Ma nulla è mai servito davvero a riempire il vuoto del suo cuore ambizioso. Scisso tra un sincero amore fraterno e un’invidia ottenebrante, Daemon continua a vivere in un limbo (ne parliamo meglio in questo articolo) dove ogni piccolo passo verso il potere rappresenta anche un passo lontano dalle persone a lui più care. E se nella prima stagione di House of the Dragon abbiamo assistito al lento deteriorarsi del legame con Vyseris, stavolta è quello con Rhaenyra a subire i tradimenti più letali.

L’ambizione sfrenata e il carattere impulsivo segneranno il trionfo ma anche l’inevitabile rovina di Daemon Targaryen in House of the Dragon. Fino a quell’ultima battaglia che ne decreterà il destino.

Difficile capire a pieno un personaggio tanto volubile, sinceramente devoto al fratello e alla moglie ma allo stesso tempo così smanioso di farsi chiamare “altezza”. Dopo i terribili eventi di Topo e Formaggio, Daemon e Rhaenyra si scontrano verbalmente facendo finalmente emergere sentimenti covati a lungo. Il viaggio verso Harrenhal non rappresenta di certo una fuga per il nostro rogue prince ma piuttosto la seconda vera occasione, dopo le Stepstones, di non dover rispondere a nessuno, di poter dare sfogo al proprio fuoco. Ad Harrenhal, però, ci sono nemici ben più oscuri che attendono Daemon. Fantasmi del passato e del futuro che si insinuano sotto la pelle del secondogenito facendolo vacillare.

Schiavo della sua stessa rabbia e furia, Daemon cade nella ragnatela di Harrenhal, luogo maledetto per eccellenza di tutta Westeros.

Qui, l’antieroe di House of the Dragon affronta, prima di tutto, un viaggio nella sua psiche, confrontandosi con il dolore, la gelosia e, soprattutto, la mancanza di amore nella sua vita. Sua madre è morta dandolo alla luce e neppure la passione che lo lega alla nipote Rhaenyra, fin da quando era piccola, sembra compensare l’assenza di una figura femminile nella sua vita. Al contrario del fratello che ha avuto sia la corona che l’amore. E una spirale tossica senza via d’uscita quella che avvolge la mente di Daemon Targaryen, talmente ossessionato da nemici tutto attorno a lui non da rendersi conto che il più grande nemico è quello che lo guarda di rimando nel riflesso.

Aemond Targaryen al Concilio Ristretto nella stagione 2 di House of the Dragon

D’altra parte dello specchio troviamo Aemond Targaryen.

Di nuovo un secondogenito, di nuovo un abile cavaliere di drago e di nuovo un’anima tormentata a cui è mancato l’amore delle persone più care. Ma se la tempra di Daemon gli ha permesso di rimanere saldo nelle sue convinzioni e fedele alla corona, in Aemond hanno preso il sopravvento la vendetta e e la follia. Fin da bambino, il secondo figlio di Alicent Hightower e Viserys I non ha conosciuto affetto sincero da nessuno dei suoi familiari. Né dal fratello maggiore sempre pronto a tormentarlo, né dai cugini che gli hanno strappato un occhio e né tantomeno dalla madre assente.

Durante un’infanzia segnata dunque dalla solitudine e dalla vergogna, Aemond cresce privo di valori che possano forgiarne il carattere. Cresce, invece, odiando tutti coloro che gli stanno attorno e meditando di vendicarsi con la forza dei soprusi subiti. In groppa a Vaghar, Aemond (qui vi sveliamo 5 curiosità su Ewan Mitchell) si trasforma in un incubo vivente. Letale e senza pietà. Suo è il colpo fatale che toglie la vita al piccolo Lucerys (anche qui un secondogenito) nella prima stagione di House of the Dragon e poi a Rhaenys nella seconda stagione. Il cavaliere folle si aggira sul campo di battaglia come un avvoltoio affamato di morte, in attesa del momento propizio per sbarazzarsi dell’unico ostacolo che lo tiene lontano dal trono: Aegon.

Nel rapporto totalmente privo di amore tra Aegon e Aemond si consuma la fondamentale differenza rispetto a quello tra Viserys e Daemon.

Perché, pur aspirando entrambi al potere e alla gloria, i due secondogeniti tentano di raggiungere i loro scopi con metodi assai differenti. Se Daemon non esita, neppure un istante, a inginocchiarsi dinanzi al fratello per chiedere il suo perdono e il suo affetto, Aemond è invece pronto a toglierli la vita e strappargli la corona dalla carne ustionata. Due personaggi profondamente influenzati dai rapporti familiari, nel bene e nel male, e che proprio in virtù di quei rapporti si sono “formati”. Due anime tanto affini ma che il destino o il caso ha voluto su sentieri opposti

Eppure, dietro la maschera indecifrabile e spietata di Aemond è possibile scorgere un’anima spezzata desiderosa di amore. La riusciamo a intravedere nelle sue notti passate abbracciato a una prostituta nei bordelli di Fondo delle Pulci. E persino nello strano senso di protezione nei confronti della sorella Healena. Il bambino silenzioso che amava studiare e sognava di cavalcare un drago ha imparato a erigere una barriera di metallo attorno al suo cuore e di rispondere alla sofferenza con altrettanta sofferenza. Quella stessa sofferenza, incapace di trovare un qualsiasi scopo o sfogo al contrario di Daemon, avvolge nelle sue spire il cuore del principe. E più le spire si fanno strette, più il cuore di Aemond si indurisce fino a che non rimane nulla tranne il risentimento.

Mentre due primogeniti si contendono il trono e la corona, due principi oscuri, destinati a essere dimenticati combattono la loro personale battaglia per la gloria. E quando si confronteranno, i draghi danzeranno ancora.