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House of the Dragon, spiegato facile a mio nonno

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**Attenzione, seguono SPOILER su House of the Dragon e Game of Thrones**.

House of the Dragon: la casa, o meglio casata, del drago. Perché questa casata, la dinastia protagonista, ha i draghi sputafuoco. È facile no’! Ti ricordi che una decina di anni fa era uscito uno sceneggiato lunghissimo, mezzo medievale, mezzo fantastico, di cui parlavamo sempre a cena? Un telefilm in costume, ambientato in qualche mondo fantastico, in otto parti composte da una decina di episodi ciascuna che sembravano Il Signore degli Anelli, ma che invece non c’entravano nulla? Tranne per il fatto che c’è una cosa che bramano tutti: un trono scomodissimo fatto de spade appuntite? Sì, bravissimo, quello con la biondina che sbrocca e arrostisce tutti nonché il motivo per cui alle nozze d’oro di zio Luigi stavamo tutti mosci.

Ecco, nel 2022 quelli che hanno fatto il Trono di Spade, così si chiamava l’epopea, hanno deciso di fare l’antefatto. La prima stagione della serie nuova è ambientata perciò circa duecento anni prima dei fatti della prima stagione di Game of Thrones, dove siamo verso la fine del 200 d.C. Sì, nonno, siamo in un mondo immaginario: d.C non sta per dopo Cristo ma per After Conquest (in inglese a.C.), cioè “dopo la conquista”, ossia la War of Conquest, la guerra di conquista iniziata dal primissimo Aegon detto appunto “il conquistatore”.

La narrazione inizia con l’incoronazione di Viserys I Targaryen, 172 anni prima dalla nascita della principessa Daenerys Targaryen, la biondina, nonché dalla morte di Aerys II Targaryen, ovvero il padre di lei, quello che a cena chiamavamo “il Re Folle”. Siamo durante quella che chiameremo la quinta e sesta generazione d.C. della famiglia Targaryen. Lo so, è difficile, ma poi diventa facile, giuro!

Adesso l’antefatto lo chiamiamo prequel non perché fa più fico, ma perché viene prima di qualcosa. In realtà quelli che hanno fatto il nuovo telefilm, House of the Dragon, non sono proprio gli stessi. Qualche testa è caduta pure a Hollywood. Eh sì, nonno, l’ultima stagione non era piaciuta nemmeno alla mamma di Benioff e Weiss, capisci bene che qualche testa doveva rotolare. Però, ti dirò, nessuno dava una lira a Ryan Condal, invece la nuova squadra è stata proprio brava. E pensare che m’aspettavo tanta gente inadeguata con la parrucca posticcia a di’ cose ridicole.

Ti dirò, addirittura i personaggi di House of the Dragon mi sono sembrati superiori a quelli di Game of Thrones. Perfino quello che ha scritto tutto il papocchio, George R.R. Martin, si confessa sinceramente sorpreso della vittoria ai Golden Globes, e comunque dell’esito generale dell’adattamento televisivo della sua creatura. Come chi è George R.R. Martin? È lo scrittore corpulento con la scoppoletta, gli straccali e la barba!

Tranquillo, la trama di House of the Dragon è più facile da capire rispetto alla serie madre. Ma…

House of the Dragon
House of the Dragon

Ti ricordi che quando ne parlavamo a cena, dico de Il Trono di Spade, non ci ricordavamo mai i nomi? Mille e uno personaggi. Mille e cento trame che s’intrecciavano. Cinquemila famiglie. Buoni che erano cattivi, cattivi che erano buoni. Insomma, ci voleva il bignami per starci appresso. Qua, a House of the Dragon, invece son’ tutti cattivi. Padri, madri, figli, sorelle, zie, madrigne, ziastri, concubini. Tutti irrimediabilmente consumati nel profondo. E sono pure tutti parenti. Se ne Il Trono di Spade c’avevamo tante famiglie, e tanti bastardi, nell’antefatto siamo in un’unica grande famiglia allargata: i Targaryen. La Casa Targaryen è quindi la benedettissima Casa del Drago. Perché c’hanno i draghi. E come suggerisce la voce narrante nella prima puntata: “Solo una cosa avrebbe potuto distruggere la Dinastia del Drago. La Dinastia stessa.

Per farla breve, House of the Dragon parla di una famiglia potentissima, come ce ne sono tante, che non si odia davvero, ma che a forza di tirarsi colpi mancini, daje oggi e daje domani, nel giro di qualche decennio mandano tutto a scatafascio.

E perché vanno alle mani? Sicuramente perché sono tutti soli nella loro miseria umana. Zero comunicazione e troppi frullati di risentimento. Poi c’è il peso dell’eredità. Le guerre, come la Guerra per le Stepstones che ce la trascineremo dietro per tutta la stagione. Quella sedia fatta di spade, ambita dai disgraziati e disdegnata dai puri di cuore. Le convenzioni sociali. La malasanità, una grande piaga dei Sette Regni. La gelosia. Il patriarcato, perché quello c’entra sempre. Ma soprattutto perché quelli c’hanno i draghi! E pure belli grossi. Creature magnifiche dai nomi gajardissimi, come Syrax e Caraxes.

Daemon e Rhaenyra Targaryen
Daemon e Rhaenyra Targaryen

Se la trama della prima stagione di House of the Dragon è piuttosto elementare, l’albero genealogico, l’indagine psicologica dei personaggi e l’arco temporale su cui si dipana la vicenda lo sono un po’ meno. La prima stagione ripercorre i passaggi più salienti dal 103 d.C. al 129 d.C., 25 anni circa di nascite, morti, guerre, tornei, cene, fuitine e accoppiamenti. Il motivo dei tanti salti in avanti e dei cambi importanti di attori e attrici è dovuto al fatto che il fattaccio grosso, la Danza dei Draghi (cioè il momento in cui in famiglia scoppia il patatrac) ha bisogno di essere compreso a partire dalle origini del malumore.

La prima stagione è quindi l’antefatto stesso dell’attesissima guerra civile dei Targaryen. Cioè come, quando e perché sono arrivati a saltarsi alla giugulare tra parenti. E tutto questo è stato condensato in un magnifico, terrificante e sentito ultimo sguardo di Rhaenyra Targaryen, cioè Emma D’Arcy.

Come in Beautiful, che ti piace tanto, anche in House of the Dragon l’albero genealogico è l’essenza.

Le parentele sono l’ossatura, a partire dagli incesti. Se non capisci le parentele e gli inciuci (che poi sono tutti intrallazzi di potere), non capisci un tubo. Non è tanto per un irrefrenabile desiderio morboso di farsi i fattacci di letto degli altri. Piuttosto perché nel mondo di Martin, analogamente a quanto succedeva nei nostri regni medievali, non c’erano elezioni né test di paternità. Il primogenito maschio regnava. Stacce. Anche se non era per niente adatto, come Viserys I, o era psicolabile, come il figlio di secondo letto, Aegon II. A quest’ultimo sono bastate un po’ di gente, una corona e uno spadone a fargli sentire il friccichio del potere.

Chi sono questi, ti chiederai? Te lo spiego subito avvalendomi di una preziosa guida riassuntiva: l’albero genealogico disegnato dal TIME. Sì, anche loro hanno faticato a capire le dinamiche. E no, non ci sono errori: si sono sposati davvero tra parenti. Come dici: lo facevano anche giù in paese ai tempi tuoi? Beh, allora non faticherai a starmi dietro!

Lo so che ti ho appena detto che c’è solo una famiglia protagonista, ma in realtà ce ne sono tre. Tutte imparentate con i Targaryen.

Ci sono gli Hightower, nobili ambiziosi e machiavellici ma senza draghi, e i Velaryon, un’altra antica famiglia che invece i draghi li possiede eccome, e c’ha pure le barche. I protagonisti di questo dramma familiare, un po’ Commedia umana, un po’ Les Misérables, un po’ Beautiful sono essenzialmente una dozzina.

Iniziamo da Rhaenyra Targaryen, cavalca-draghi ed erede al trono designata da suo padre quando era ancora in vita e quando sapeva ancora far di conto. Costui, che è il quinto re dei Sette Regni, è il malcapitato Viserys I Targaryen (che si è ritrovato sul Trono di Spade al posto della cugina senza nemmeno sapere perché). L’appena citato padre buono, ma sovrano inetto, dopo aver perso la moglie in circostanze ospedaliere-ginecologiche molto torbide, la rimpiazza con Alicent Hightower: migliore amica di sua figlia Rhaenyra nonché figlia del suo Primo Cavaliere.

Parliamo del serpente velenoso Otto Hightower. Con la malcapitata Alicent, che si mangia le unghie per non pensarci, il re avrà quattro figli, uno più instabile dell’altro. Uno che non s’è mai visto. Il primogenito Aegon II, che si chiama così in nome di un suo lontano parente, cioè “il conquistatore” di cui prima; Helaena, la sorella-moglie di Aegon II che ha le visioni, e suo fratello con la benda sull’occhio, l’ambizioso e pericoloso Aemond. Sì, lo so a cosa stai pensando: non ce l’avevano un altro nome oltre Aegon?

Ma fidati, nonno: tutti questi casi di omonimia sono fondamentali perché creeranno lo spiacevole equivoco che contribuirà allo scoppio della guerra.

Alicent Hightower
Alicent Hightower

Poi abbiamo la Principessa Rhaenys Targaryen, detta “Regina che non fu” perché a causa di due cromosomi X non ha ereditato il trono di Jaehaerys I, che è andato al cugino. Al suo fianco c’è Lord Corlys Velaryon, ambizioso e più arrabbiato della moglie per la mancata seggiola affilata. La coppia ha due figli che faranno entrambi la fine del sorcio, almeno in apparenza, perché i sorci sono simboli chiave dell’intera vicenda. La figlia è Lady Laena Velaryon, la quale morirà suicida durante un parto che stava per finire molto male; il figlio invece è Ser Laenor Velaryon, il quale dopo aver perso il suo amante durante il proprio matrimonio con la cugina Rhaenyra, e dopo una vita di menzogne, decide di scappare verso la libertà, là dove le arance sono più buone.

game of thrones, house of the dragon (640x360)
game of thrones, house of the dragon (640×360)

A coronare questo già instabile quanto complicato quadretto familiare arrivano gli Strong, una famiglia senza la quale non avremmo avuto i giochi di parole più divertenti di House of the Dragon.

Spiccano: Ser Harwin Strong, figlio maggiore del Maestro delle Leggi Lyonel Strong ed erede di Harrenhal, nonché padre biologico dei figli castani di Rhaenyra, e suo fratello minore Larys Strong, conosciuto come “Piededuro” a causa di un’anormalità alla nascita che lo fa zoppicare nonché tuttofare subdolo della regina Alicent.

Daemon Targaryen
Daemon e Rhaenyra Targaryen

Oltre a un manipolo di personaggi secondari che non ti starò a esporre per evitarti l’ennesimo mal di testa, concludiamo questo ensemble turbolento di personalità disagiate con due figure chiave: Ser Criston Cole e il principe Daemon Targaryen. Il primo è l’umile figlio di un siniscalco del Lord di Blackhaven. A sceglierlo come membro della Guardia Reale è la stessa principessa Rhaenyra, quella che poi se lo ritroverà contro. Purtroppo, dopo una notte d’amore, che ai tempi nostri chiameremo “chiodo schiaccia chiodo perché zio mi ha dato picche”, diventa guardia giurata della regina Alicent e folle odiatore della principessa.

Ultimo, ma non certo per importanza, è Daemon, erede presuntivo al Trono di Spade, fratello minore di re Viserys, nipote di re Jaehaerys, zio di Rhaenyra, primo marito di Leana (la figlia di sua cugina), secondo marito di Rhaenyra, padre di Baela e Rhaena, padrigno e prozio di Jacaerys, Lucerys e Joffrey, padre di Aegon e Viserys, ma soprattutto re indiscusso delle feste a corte (e dei funerali)!

Tutto precipita il giorno dopo la morte del re – l’apparentemente vecchio – Viserys.

House of the Dragon, Viserys I Targaryen (640x360)
House of the Dragon, Viserys I Targaryen (640×360)

Sembrava vecchio, ma era poco più che cinquantenne. A corroderlo dall’interno è stata una presunta malattia oppure lo stress o lo zampino di qualche consigliere velenoso? Chi lo sa. Sappiamo solo che in punto di morte ha detto la cosa giusta (la profezia di Aegon) alla persona sbagliata (Alicent) e ha scatenato l’ennesimo pasticcio. Ma tanto già si odiavano abbastanza. Quelli ci hanno pure provato a trovare un accordo pacifico. Da tutti e due i lati, intendiamoci. Finché Aemond, il figlio di Alicent, calcherà troppo la mano da bullo che si ritrova fino a provocare – per sbaglio – la morte del figlio di Rhaenyra. E a quel punto, nonno, il dialogo ormai serviva a poco.

La guerra, appunto la Danza dei Draghi (che vedremo tra poche settimane) nella seconda stagione scoppierà tra il 129 e il 131 d.C. ed è a tutti gli effetti una guerra di successione.

La guerra si combatterà fra i sostenitori di Aegon II (che non è l’Aegon della profezia “The Song of Ice and Fire” che i Targaryen si tramandano da sovrano in sovrano), i cosiddetti verdi, e quelli della sorellastra di Aegon II, Rhaenyra, i cosiddetti neri. Nei verdi ci sono gli Hightower – Otto, Alicent e figli – il velenoso Larys Strong e il rancoroso Ser Criston Cole. Nei neri ci sono Rhaenyra e Daemon Targaryen, i figli di Leanor (che poi sono figli di Strong), le figlie di Daemon e Rhaenys Targaryen. Nessuno ha ragione e nessuno ha torto: sono due fazioni della stessa famiglia che non ci vedono più dalla rabbia.

Un bagno di fuoco e sangue ci aspetta fra due anni dove, presumo, non ci saranno vincitori ma solo vinti.

House of the Dragon
House of the Dragon

Nonno, te l’avevo detto o no che l’albero genealogico era complicato?! E ti avevo anche detto che l’albero genealogico è la trama della prima stagione di House of the Dragon.

Un groviglio di delusioni, aspirazioni, incomprensioni, tensioni, risentimenti, desideri, macchinazioni, sogni infranti e tradimenti familiari che sì, ti farà venire il mal di testa, ma che ti terrà incollato allo schermo come nessuna puntata di Quarto grado né Don Matteo hanno mai fatto prima.

Tutti questi che abbiamo nominato, però, sono anche parenti di Daenerys Targaryen, la bionda che sbrocca male, e Aegon Targaryen, proprio quello della profezia sugli Estranei, che conoscerai senz’altro con il nome di Jon Snow. Alla fine la profezia si è avverata, ma in mezzo c’è stato tanto sangue amaro. Questa però è un’altra, meravigliosa, storia che ti racconterò la prossima volta che andrà via la corrente.