Finalmente è giunto il momento tanto atteso, quello in cui sveleremo per filo e per segno chi, cosa e come avrà luogo la famigerata Danza dei Draghi nelle prossime stagioni di House of the Dragon. In questa terza parte della nostra rubrica siamo finalmente pronti ad addentrarci nello scontro fratricida che ha messo in ginocchio la dinastia Targaryen e che ne segnerà il futuro da questo momento in poi. La Danza dei Draghi venne combattuta tra due rami rivali della casata Targaryen – anche se molte altre famiglie presero parte allo scontro – e durò dal 129 al 131 DC spaccando il regno a metà e segnando l’inizio della scomparsa dei draghi. E se il finale di stagione di House of the Dragon segna l’inzio della guerra, il suo svolgimento è tutto da scoprire.
Se quindi volete conoscere tutto ma proprio tutto il mondo di House of the Dragon, allora accomodatevi pure, altrimenti SPOILERS ALERT.
Alla morte di Viserys I Targaryen, i pretendenti al Trono di Spade erano due: Rhaenyra ed Aegon. Contrariamente a quanto viene affermato in House of the Dragon, nei romanzi non viene fatto alcun riferimento a profezie e via dicendo rendendo le pretese di entrambi molto meno nobili e decisamente più egoistiche.
Appena dopo la morte del re, un “concilio verde” si riunì in fretta e furia negli appartamenti privati della regina Alicent con il chiaro intento di incoronare il principe Aegon prima che si spargesse la notizia della dipartita del sovrano. L’unico a mostrarsi contrario fu lord Beesbury, maestro del conio, ed è suo infatti il primo sangue a essere stato versato durante la Danza. Nei romanzi, il concilio verde è un nido di serpi in cui è la regina Alicent, per prima, a pianificare e organizzare il tutto, rivolgendosi a Rhaenyra con parole di odio e disprezzo. Persino il corpo di Viserys viene lasciato a marcire per giorni mentre Aegon Targaryen viene incoronato secondo del suo nome con in capo la corona di ferro e rubini del Conquistatore.
Contestualmente, alla Roccia del Drago Rhaenyra Targaryen dava alla luce il terzo figlio avuto da Daemon mentre le notizie funeste giungevano da Approdo del Re. infine. La bambina alla quale era stato dato nome Visenya era, però, una creatura mostruosa, metà umana e metà drago con un enorme voragine nel petto e nata già morta.
Era la mia unica figlia. E loro l’hanno uccisa. Hanno rubato la mia corona e assassinato mia figlia. Di tutto questo risponderanno.
Al concilio verde se ne contrappose così uno nero composto dalla stessa Rhaenyra, dal principe Daemon, da maestro Gerardys, dai figli Jace, Luke e Joffrey, dai cavalieri ser Erryk Cargyll – gemello di Arryk – e ser Lorent Marbarnd, lord Corlys Velaryon e sua moglie la principessa Rhaenys (che in House of the Dragon compie un’uscita di scena spettacolare ma nei romanzi è sempre rimasta a fianco del marito). Alle enormi ricchezze e alla grande armata dell’usurpatore, il concilio nero intendeva rispondere con i draghi, di numero nettamente superiore rispetto a quelli posseduti da Aegon. A detta loro, sarebbero stati proprio i draghi a sancire la vittoria, con fuoco e sangue se necessario. Ma prima di giungere a una soluzione tanto estrema, era ancora il tempo delle trattative: il principe Daemon in groppa a Caraxes volò alla conquista di Harrenhall, da utilizzare come base per l’esercito lealista; Jace con il suo drago Vermax sarebbe volato prima a Nido dell’Acquila e poi fino a Grande Inverno; Luke si sarebbe recato invece a Capo Tempesta sul dorso di Arrax.
Un’altra incoronazione avvenne, quando ser Steffon Darklyn giunse alla Roccia del Drago portando con sé la corona d’oro rubata e proclamando Rhaenyra di casa Targaryen prima del suo nome.
Se i viaggi del principe Daemon e di Jacaerys si conclusero con successo, quello che avvenne a Capo Tempesta fu piuttosto una tragedia.
Lucerys non era il solo cavaliere di drago inviato ad assicurarsi l’alleanza di casa Baratheon. Al suo arrivo, il giovane Velaryion trovò il principe Aemond pronto a cogliere l’occasione per vendicarsi della perdita dell’occhio subita nove anni prima. E seppur lord Borros Baratheon vietò che sangue venisse versato sotto il suo tetto, non intervenne affatto nello scontro che si scatenò in cielo di lì a poco. In groppa a Vhagar, Aemond si diede all’inseguimento del nipote mentre, tutt’attorno, infuriava la tempesta. Sia Lucerys che il suo drago precipitarono in mare e fu con quel gesto che il principe Aemond Sterminatore di consanguinei pose fine alla guerra dei corvi e diede inizio a quella del fuoco e del sangue.
Occhio per occhio. Figlio per figlio.
Con queste parole, il principe Daemon rispose alla notizia della morte del giovane Luke. Nelle profondità di Fondo delle Pulci, il Principe della Città aveva ancora alleati potenti come la Larva Bianca. Fu lei, dunque, ad assoldare un ex membro delle cappe dorate e un ammazzatopi della Fortezza Rossa per compiere la vendetta. I due – divenuti noti come Sangue e Formaggio – strisciarono fino agli appartamenti della regina Helaena e una volta legata le offrirono una scelta: quale dei suoi figli doveva morire? Disperata, Helaena prima supplicò che uccidessero lei e infine indicò il piccolo Maelor, ancora infante. A quella risposta, Sangue tagliò di netto la testa al principe… Jaehaerys. Tra le urla agonizzanti della regina, i due se ne andarono portandosi via la testa recisa. Da quel giorno la regina Helaena smise di prendersi cura di se stessa, scivolando sempre più nella follia.
Lungi dall’essersi arresa, Rhaenyra si stava dimostrando un’avversaria molto più temibile di quanto Aegon II avesse previsto. Gettatosi completamente nel vino, sempre più incline alla collera e sordo a qualsiasi proposta di negoziato il re tolse la carica di Primo Cavaliere al nonno per affidarla a ser Criston Cole. Il comandante della Guardia Reale inviò allora ser Arryk Cargyll alla Roccia del Drago, spacciandosi per il suo gemello, per compiere la vendetta del re e assassinare uno dei figli di Rhaenyra. Nel castello, però, i due fratelli Cargyll finirono faccia a faccia e per un’ora intera duellarono, morendo l’uno nelle braccia dell’altro.
La seconda mossa di ser Cole fu quella di punire i “neri” che avevano giurato fedeltà a Rhaenyra. Dopo aver fatto capitolare nell’arco di breve tempo Rosby, Stokeworth e Duskendale, l’esercito del re si diresse verso Riposo del Corvo, dove, però, lord Staunton era stato avvertito dell’avanzata e inviato richieste di aiuto. Nove giorno dopo, il drago Meleys apparve in cielo. Sul suo dorso svettava la principessa Rhaenys. Ma l’esercito dei verdi non risultò impreparato. A levarsi in volo furono anche Sole di Fuoco con il re e Vhagar con Aemond. Criston Cole aveva preparato una trappola, dalla quale, però, Rhaenys non fuggì via. Lo scontro in aria fu cruento e feroce e, di certo, non alla pari. Gli unici a uscirne davvero illesi furono Vhagar e Aemond mentre Sole di Fuoco perse quasi completamente un’ala e il re si ritrovò con svariate costole spezzate e ustioni su metà del corpo a causa del fuoco di drago che aveva fuso insieme carne e armatura. Quanto alla Regina-che-non-fu, il suo corpo venne trovato carbonizzato e irriconoscibile accanto al cadavere di Meleys. Aveva cinquantacinque anni ed era morta con il coraggio negli occhi e la furia nel cuore.
Sul finire del 129 DC, Jace Velaryon aveva quindici anni ed era dunque, per la legge di Westeros, un uomo fatto e finito.
Rivoltosi al principe di Pentos chiese che si prendesse cura dei fratelli più piccoli – Aegon e Viserys – fino a quando la guerra non si fosse conclusa e fu così che i figli di Rhaenyra e Daemon vennero inviati oltre il Mare Stretto. Ad Approdo del Re, nel frattempo l’ultima battaglia aveva non solo costretto il re a letto per guarire ma anche diminuito il numero già scarso di draghi in suo possesso. Il principe Jacaerys, deciso a trarre vantaggio da quella situazione, annunciò che qualsiasi uomo o donna in grado d cavalcare i draghi selvatici che stavano a Roccia del Drago, avrebbe ricevuto in cambio titoli, terre e ricchezze. Moltissimi risposero alla chiamata e moltissimi morirono in quella che venne denominata “La Semina”. Alla fine furono quattro i nuovi cavalieri di drago: Addam di Hull, figlio bastardo di Corlys Velaryion, si prese Mare Infuocato; Nettles, una ragazzina di strada che sarebbe diventata amante di Daemon, montò su Ladro di Pecore; Ulf il Bianco e Hugh Martello montarono rispettivamente Ali d’Argento e Vermithor ma si rivelarono due traditori.
A tenere davvero in mano le redini dei due eserciti erano i leader de facto Daemon e Aemond Targaryen. Dove il primo era un comandante navigato e abile, che aveva tenuto sotto assedio Harrenhal ormai da più di un anno, il secondo peccava di impulsività e mancanza di esperienza. Aemond predispose un attacco per conquistare Harrenhal ma al suo arrivo trovò il castello del tutto vuoto e inabitato. Mentre l’esercito del re era in marcia, il principe Daemon aveva aperto la strada a Rhaenyra per la conquista di Approdo del Re. Qui, le cappe dorate ancora fedeli a Daemon consegnarono la città in poco tempo ed evitando ribellioni. Ser Otto Higtower venne decapitato, la regina madre Alicent imprigionata con catene d’oro ai polsi e alle caviglie ma di Aegon II, dei figli Jaehaera e Maelor e di lord Larys Strong neppure l’ombra (la regina folle Helaena fu trovata rinchiusa nelle sue stanze).
Il piccolo Maelor Targaryen venne fatto a pezzi dal popolino presso Ponteamaro, tempo dopo, mentre ser Rickard Thorne della Guardia Reale tentava di portarlo in salvo lontano dalla guerra.
La Danza dei Draghi è piena di eroiche ed epiche battaglie. Purtroppo raccontarle tutte in questo articolo è davvero impossibile quindi ci limiteremo a menzionare le più significative. La Battaglia del Gullet vide la sconfitta della flotta Velaryon ad opera della Triarchia che aveva stretto un’alleanza con ser Otto Hightower. Il mercantile sul quale viaggiavano il piccolo Aegon e Viserys venne attaccato e mentre il primo era riuscito, per un soffio a tornare alla Roccia del Drago in groppa a Nube Tempestosa (che morì dopo il volo), del secondo non si ebbe più notizia. Nella battaglia persero la vita anche il principe Jace e il suo drago Vermax, ucciso dai balestrieri nemici. Nella Danza del Beccaio (130 DC), ser Criston Cole venne ucciso a sangue freddo dagli arcieri rivali, dopo aver sfidato a duello ser Garibald Grey, lord Roderick Dustin e ser Pate di Lungafoglia.
Farò in modo che non ci siano canzoni su come sei morto coraggiosamente, Creatore di Re.
La Prima Battaglia del Tumbleton, in cui i due traditori Hugh e Ulf passarono dalla parte del nemico e l’unica resistenza fu quella data dai lupi di ser Cregan Stark. Nella Seconda Battaglia del Tumbleton, gli stessi traditori persero la vita ma con loro anche il nobile ser Addam Velaryion, il principe Daeron Targaryen e i draghi Vermithor, Mare Infuocato e Tessarion.
Eppure, nei romanzi è la Battaglia presso l’Occhio degli Dei a rappresentare il momento più atroce, memorabile e alto della guerra. Il duello che vide protagonisti in cielo il principe Daemon Targaryen, sul dorso di Caraxes, e il principe Aemond il Guercio, in groppa a Vaghar. Leggenda vuole che Daemon sia balzato da un drago all’altro brandendo Sorella Oscura e che poi abbia affondato la lama nell’occhio cieco del nipote prima che i draghi precipitassero con forza nel lago. I draghi, quel giorno, avevano danzato davvero.
Quello stesso giorno del 130 DC segnò anche l’inizio del breve regno di Rhaenyra. Prima la regina Helaena precipitò dalle sue stanze, se per suicidio o omicidio non fu mai dato sapere, morendo così impalata sui rostri sottostanti. Poi, quella notte, una folle inferocita guidata dal sedicente Pastore assaltò la Fossa del Drago uccidendo tutti i draghi al suo interno e causando anche la morte del giovane principe Joffrey Velaryion caduto in volo mentre, a dorso di Syrax, volava verso la Fossa per salvare il suo drago Tyraxes. Distrutta, Rhaenyra fu costretta a fuggire dalla città mentre tutto attorno a lei crollava. Senza draghi, senza Daemon e senza più l’appoggio dei Velaryon, Rhaenyra dovette vendere la corona per assicurarsi un passaggio verso Roccia del Drago. Ad attenderla c’era re Aegon II in persona, portato in gran segreto da Larys Strong nell’ultimo luogo dove chiunque avrebbe cercato. Esclusa Baela Targaryen e il suo drago Danzatore di Luna, quasi nessuno si era opposto alla conquista del sovrano dato l’odio crescente nei confronti di Rhaenyra.
Così, sotto lo sguardo terrorizzato del principe Aegon suo figlio, Rhaenyra Targaryen, Delizia del Reame e Regina per metà anno, venne data in pasto a Sole di Fuoco mentre lanciava un’ultima maledizione contro il fratello.
Ma il regno di Aegon II non sarebbe durato a lungo. Nel 131 DC si combatté la Battaglia della Strada del Re, l’ultima battaglia della Danza che segnò la sconfitta dell’esercito dei verdi guidati da Borros Baratheon per opera dei “Ragazzi” (Ben Blackwood, Kermit e Oscar Tully) e dell’esercito di lord Stark. L’unico a non volersi ancora accorgere della sconfitta imminente rimase il re. Mentre veniva condotto in portantina (aveva perso del tutto l’uso delle gambe dopo lo scontro con Baela) bevve, come al solito, un bicchiere di vino. Così morì Aegon II Targaryen, il cui regno era durato solo due anni, avvelenato dai suoi stessi uomini per ordine di Larys Strong. Quando l’esercito di Tully arrivò in città insieme al figlio maggiore di Rhaenyra e Daemon, Corlys Velaryon lo accolse e lo proclamò re Aegon III Targaryen. Nel 131 DC la Danza dei Draghi si era conclusa, aveva inizio il regno di Aegon Lo Sventurato.