Il 2022 è stato un anno grandioso per il mondo delle serie tv, memorabile per tantissimi artisti e per numerosi addetti ai lavori che hanno sfornato opere destinate a rimanere impresse, a lungo, nel cuore e nella mente degli spettatori. Una delle serie più attese dell’anno, che ha saputo mantenere alla grande le aspettative, è stata senza ombra di dubbio House of the Dragon, attesissimo spin-off di Game of Thrones che ha avuto una prima stagione sensazionale. Merito di tantissime persone, tra cui spicca, visibilmente, Paddy Considine.
Nel profluvio di grandi prove attoriali che hanno segnato il 2022, dall’ennesima performance eccellente di Bob Odenkirk in Better Call Saul al sorprendente Jeremy Allen White in The Bear, fino all’acclamatissimo Evan Peters in Dahmer, l’incarnazione di Viserys Targaryen offerta da Paddy Considine occupa un ruolo di primo piano. Eppure, nonostante una prova del genere, consacrazione tra l’altro di una carriera giunta all’apice, l’attore non ha ottenuto, a nostro avviso, il giusto riconoscimento critico e non vorremmo si corresse il rischio che la sua performance strepitosa in House of the Dragon venga dimenticata dal grande pubblico, come più di qualcuno pare abbia già fatto al momento di stendere le nomination per i principali premi televisivi.
Paddy Considine: da Peaky Blinders a House of the Dragon
Riavvolgiamo un attimo il nastro e contestualizziamo l’impatto che Paddy Considine ha avuto con House of the Dragon. L’attore britannico ha alle spalle una lunga carriera, che ha saputo travalicare ampiamente i confini di cinema e televisione. Attore, ma anche regista e musicista, Considine debutta sul grande schermo nel 1999 e presto ottiene grande risonanza con uno dei suoi ruoli più noti: quello di Johnny in In America – Il sogno che non c’era.
Nel 2007 arriva un altro importante riconoscimento: la vittoria del Leone d’argento a Venezia grazie al cortometraggio Dog Altogether. Quasi dieci anni dopo, nel 2016, arriva il battesimo nel mondo delle serie tv, con una serie decisamente non indifferente: Peaky Blinders. Il ruolo di padre John Hughes nella produzione di Steven Knight spalanca a Paddy Considine anche le porte di questo universo, dopo i successi al cinema, e quindi, dopo Peaky Blinders e le esperienze in The Outsider e The Third Day arriva la grande svolta che è House of the Dragon. La serie giusta al momento giusto, perché a 49 anni Paddy Considine è all’apice della carriera e, con Viserys Targaryen, mette a segno quella che, con tutta probabilità, è la prova più memorabile e tra le più riuscite della sua carriera.
Parlare della straordinaria recitazione di Paddy Considine in House of the Dragon sembrerebbe superfluo, eppure col senno di poi pare ancora necessario. L’attore ha dato vita a un Viserys eccezionale, illustrando a pieno tutte le sfaccettature di un uomo chiamato a sopportare il famoso peso della corona, che sa, in cuor suo, di non essere abbastanza forte da sostenerlo, ma che fa il possibile per riuscirci. Un uomo dalle mille debolezze, ma dallo spirito nobile, che anche nelle difficoltà, anzi soprattutto in esse, mostra la sua magnificenza. Un re che, anche provato dalla malattia, vuole sedersi a tavola con la sua famiglia, che nella tempesta dei suoi affetti più cari cerca di destreggiarsi, tenendoli al suo fianco. Un sovrano dalla dignità enorme, che fino all’ultimo mantiene la sua regalità. Paddy Considine è stato semplicemente sublime nel restituirci ogni lato della personalità di Viserys Targaryen e ci ha regalato momenti indimenticabili, come ad esempio l’ultima salita sul trono nell’ottava puntata di House of the Dragon.
Eppure, qualcuno si sta dimenticando di Paddy Considine
Tutta questa grandezza, però, pare non abbia scaldato i cuori dei critici e dei settori specializzati, che incredibilmente hanno snobbato Paddy Considine nell’ambito dei premi. Ciò suona ancora più assurdo se considerato che House of the Dragon, invece, ha giocato un ruolo molto importante nei principali riconoscimenti televisivi, arrivando addirittura a vincere il Golden Globe come miglior serie drammatica. Quasi tutti i grandi protagonisti di House of the Dragon, da Emma D’Arcy a Matt Smith, fino a Milly Alcock, hanno ottenuto almeno una candidatura per uno dei più importanti premi del circuito televisivo, ma di Paddy Considine nemmeno l’ombra: com’è possibile?
La concorrenza può essere una spiegazione, ma solo considerando la categoria migliore attore protagonista. Qui, l’ultimo anno ci ha regalato i vari Bob Odenkirk, Adam Scott in Scissione, Diego Luna in Andor e il vincitore del Golden Globe Kevin Costner in Yellowstone, più altre prove decisamente di livello. Posto che, a nostro parere, anche qui, comunque, Paddy Considine avrebbe potuto trovare posto almeno per una nomination, sembra assurdo che l’attore non sia rientrato nemmeno nella categoria dei non protagonisti.
Essendo House of the Dragon una serie molto corale, è difficile individuare attori e attrici protagonisti e no. Il confine è molto labile e la dimostrazione è data dalle diverse candidature di Emma D’Arcy e Milly Alcock, che per lo stesso personaggio hanno ottenuto la prima una candidatura come migliore attrice protagonista ai Golden Globe, la seconda come non protagonista ai Critics Choice Awards. Insomma, tutti gli attori principali in House of the Dragon potevano benissimo rientrare sia nella categoria dei protagonisti che in quella dei non protagonisti e sinceramente sembra assurdo che, quantomeno nella seconda, Paddy Considine non abbia trovato un posticino.
Per dovere di cronaca, i vincitori nella categoria migliore attore non protagonista in una serie drammatica sono stati Giancarlo Esposito nei Critics Choice Awards per Better Call Saul e Tyler James William di Abbott Elementary nei Golden Globe, che presentano la categoria unificata tra serie drammatica e commedia. Insomma, questa situazione fa davvero storcere il naso, perché sembra che, troppo presto, ci si sia dimenticati della prova straordinaria di Paddy Considine, che poteva sicuramente ottenere maggiore riconoscimento.
Quindi, vogliamo davvero dimenticare?
Quindi, a questo punto, che vogliamo fare? Vogliamo davvero dimenticarci dello straordinario Viserys Targaryen? Vogliamo davvero sminuire la consacrazione di un attore che partendo da Peaky Blinders è cresciuto fino alla straordinaria prova in House of the Dragon? Anche se i premi non hanno restituito il giusto riconoscimento, è bene che il pubblico non spenga l’entusiasmo per una delle principali prove attoriali del 2022, in un anno che, è sempre bene ricordarlo, è stato ricco e straordinario e in cui, quindi, emergere era molto più difficile.
Rimane, ancora, l’ultima speranza degli Emmy per non rischiare che non venga lasciata traccia ufficiale della straordinaria prova di Paddy Considine. Settembre 2023, un anno dopo rispetto a House of the Dragon, potrebbe finalmente rendere giustizia all’attore quantomeno con una nomination, o almeno questa è la speranza. Fino a quel momento, però, è bene non spegnere il ricordo di quanto sia stato grandioso Paddy Considine in House of the Dragon. Pare davvero che qualcuno si stia dimenticando di lui, ma è ingiusto farlo, anzi lo straordinario Viserys Targaryen va celebrato e noi siamo qui per continuare a farlo.