Quando How I Met Your Father venne annunciata nessuno esultò davvero. I fan della serie madre, a causa di alcuni revival e spin-off fallimentari di grandi serie nati durante questi lunghi anni, avevano già dato per scontato che quello si sarebbe rivelato un esperimento incompiuto, un obiettivo non realizzato. Bisognava ancora conoscere tutti i dettagli, ma How I Met Your Father aveva già contro di sé una schiera di fan pronta a dire che no, non ce l’aveva fatta. Ed è così che l’esordio della serie viene trattato in modo distante, forzato, guardato solo perché si era moralmente obbligati a farlo, quasi nel rispetto della serie madre. Si è verificata, nel concreto, la stessa situazione che si verifica quando usciamo con una nostra amica che ci chiede se può portare con sé anche la ragazza che proprio non tolleriamo, e siamo costretti a dire sì, anche se proprio non la vogliamo. How I Met Your Father non era benvoluta: più o meno è così che è andata, e lo stesso destino le è stato riservato quando è sbarcata all’interno del catalogo di Disney+. La sua aggiunta all’interno della piattaforma ha permesso che il suo titolo diventasse virale ed entrasse all’interno delle tendenze di Twitter, ma bastava leggere i commenti per capire che in realtà – nonostante il titolo – nessuno stesse davvero parlando della serie. Ognuno di quei tweet riportava alla luce i ricordi e i momenti di How I Met Your Mother, e cercava di far comprendere a chiunque leggesse la differenza qualitativa tra le due serie. Eppure, forse, bisognerebbe comprendere che How I Met Your Father ci sta provando, e che il suo unico problema sia la sua serie madre.
Questo è proprio il tipico caso in cui abbiamo giudicato un libro dalla copertina, senza neanche aspettare di aprire la prima pagina. No, non siamo qui per dire che How I Met Your Father sia una serie priva di difetti e dall’indiscutibile qualità. Ma possiamo andare sicuramente in sua difesa, perché non si può negare che all’interno della sit-com ci siano tutte le peculiarità del genere, una cosa che negli ultimi anni ci è certamente mancata a causa della latitanza di nuovi prodotti di questo tipo. Avevamo smesso di sentire le risate sotto le burla, e avevamo fatto a meno del solito bar, una New York piccolissima, e lo stesso posto sullo stesso divano. Tutto questo, con How I Met Your Father, è tornato. Certo, non è stato nulla di originale, ma con un titolo diverso alcuni suoi difetti si sarebbero sicuramente visti meno, e avrebbe potuto gioire di un successo proprio, confondendosi nel catalogo come una sit-com godibile come un’altra.
E invece no. How I Met Your Father è come il figlio di un cantante di successo che vuole fare la stessa carriera dei genitori.
Non importa se riuscirà in questa impresa o meno, verrà sempre paragonato alla voce della madre o al modo di suonare la chitarra del padre. Se sbaglierà una nota o un accordo tutti lo noteranno rimarcando quanto gli originali non possano essere eguagliati. Eppure, a volte, bisognerebbe aspettare prima di dar tutto per scontato. La serie, d’altronde, si è presentata a noi con 10 episodi da meno di mezz’ora, troppo pochi per poter capirne a 360° il futuro, nonostante questo sia oramai stato dato per scontato. Perché, come da copione, ogni fan della serie madre crede che la protagonista troverà ciò che cerca in Jess, e che saranno loro i nuovi Ted e Robin. E’ possibile, ma ancora per una volta torna lo stesso problema menzionato prima: sussiste il paragone, ed è per questo che How I Met Your Father perde. Senza quest’ultimo, Sophie e Jess sarebbero solo il nuovo amore tormentato di una nuova sit com.
Durante l’incedere della prima stagione confondiamo la voce narrante di Sophie con quella di Ted, e ricordiamo tutto quello che ci manca delle sue pillole di vita. Proprio riguardo a questo aspetto scorgiamo subito una differenza che ci fa comprendere che, forse, non è del tutto vero che le due serie sono poi così simili. E’ vero, bisogna aspettare qualche episodio in più per comprendere la natura di questo spin-off, ma fino a questo momento la differenza preponderante risiede sicuramente nell’assenza della parte drama nel nuovo prodotto. Qui avvertiamo decisamente meno questa caratteristica, mentre in How I Met Your Mother era palese fin dalla prima puntata, anche se in modo ovviamente meno preponderante rispetto alle ultime stagioni. Le due serie, dunque, sembrano giocare due partite diverse, anche se sono accomunate da una voce narrante, un passato da raccontare, e un gruppo di amici che impara a crescere.
Non possiamo sapere come andranno le cose in futuro, ma una cosa è certa: How I Met Your Father è una sit-com. Ha dei momenti piacevoli, intrattiene, sa essere leggera e ha saputo creare delle personalità e delle storie in soli 10 episodi da meno di mezz’ora. Non sarà la serie dell’anno, e forse quando sarà finita non ce la ricorderemo neanche, ma in questo momento è vittima del suo stesso passato. Un passato che non le sta permettendo di essere presa per ciò che è. La seconda stagione è stata confermata, e tra non molto tempo riusciremo a continuare questo viaggio tramite dei nuovi occhi, occhi diversi da quelli di Ted, e va bene così. Potremmo, quindi, sfruttare questa opportunità per goderci una nuova storia senza paragonare e ricordare quello che c’è stato prima. Mettere a paragone non è un obbligo, non bisogna per forza scegliere. Forse è solo una questione di tempo, o forse no. Non possiamo saperlo, ma provare a scindere le due cose potrebbe essere il metodo giusto di trattare la serie. Siamo sicuri che verrebbe percepita come così terribile se non fosse lo spin-off di un grande cult delle comedy?