Attenzione: l’articolo contiene spoiler sulle due stagioni di How I Met Your Father
Quando il 21 Aprile 2021 è stato annunciato ufficialmente l’arrivo di How I Met Your Father abbiamo storto il naso. Tutti. Ammettiamolo. Perchè non ne potevamo più di essere presi in giro: erano anni ormai che girava voce su un possibile spin-off di How I Met Your Mother prima, su un revival\decima stagione poi, su un altro spin-off dopo ancora. Progetti falliti, uno dopo l’altro, anche quando sembravano ormai vicini alla messa in onda. Ci eravamo rassegnati e ci eravamo convinti che era giusto così, che nonostante l’amaro in bocca lasciato quell’ultima stagione discussa, da molti finanche disprezzata, con l’universo How I Met Your Mother noi avevamo chiuso. Poi a un certo punto, quando ormai non ce lo aspettavamo più, How I Met Your Father è arrivata sul serio. Lo spin-off che aspettavamo anni prima è arrivato molti anni e molti tentativi fallimentari dopo, ma noi a quel punto il naso l’avevamo storto e ri-storto più volte. Il problema è che eravamo saturi di prese in giro. E forse una delle colpe del non successo – parlare di flop assoluto sarebbe esagerato – di How I Met Your Father è proprio questa: appena questa nuova serie è giunta sui nostri schermi ci ha trovati già posizionati di traverso, pronti a (mal)giudicarla e con poca voglia di darle davvero una chance.
Che di How I Met Your Father non ci fosse alcun bisogno non è necessario dirlo, era chiaro a tutti sin dal principio. Ma il fatto che non ce ne fosse alcun bisogno non equivale a sentenziare a priori che si tratti di un prodotto inutile o peggio, brutto. Di How I Met Your Father non c’era alcun bisogno se lo consideriamo in relazione all’universo How I Met Your Mother: è andata come è andata, un’estensione della storia di Ted e i suoi amici non sarebbe servita a niente. Ma How I Met Your Father non è un’estensione della storia di Ted e i suoi amici. È di fatto una prosecuzione di quell’universo narrativo senza però che abbia granchè a che fare con quell’universo narrativo: più che uno spin-off, è quasi un reboot. I cameo di Robin e Barney sono stati piacevoli – più il primo, in qualche modo effettivamente utile alla nuova storia con in sottofondo il retrogusto nostalgico della precedente, che il secondo, dove Stinson ci è apparso in una versione macchiettistica e nulla più – magari qualche altro cameo ci sarà in futuro ma a parte queste sporadiche apparizioni, di collegamenti diretti con How I Met Your Mother non ce ne sono. E quindi, il suo spin-off meriterebbe di essere giudicato per quello che è, senza dover fare per forza un confronto, raddrizzando il naso e mettendoci nelle condizioni di poterlo apprezzare, passato il momento di rabbia iniziale.
E vi dirò che, scegliendo di non mettermi più di traverso, per me How I Met Your Father funziona. All’inizio è stato difficile, perchè sembrava una straniante e imbranata operazione nostalgia solo con facce diverse. Superato quello step, però, è diventata una serie godibile. Specialmente nella seconda stagione, dove decolla anche grazie al formato comedy a 20 episodi (per favore, basta con il formato smart anche con le comedy da 8-10 episodi: torniamo alla normalità almeno in questo, grazie). Ripete i pattern già visti e vissuti in How I Met Your Mother, sì, ma da quando in qua è un male passibile di interruzione immediata della visione? In fondo succede da sempre nel mondo delle comedy: tutte quelle che sono venute dopo Seinfeld e Friends hanno ripreso qualcosa da chi c’era prima e trasformato qualcos’altro. Certo, qua la cosa è un po’ più palese perchè è appunto uno spin-off\reboot\comunque lo si voglia chiamare. Ma se non si è dei veri e propri fanatici di How I Met Your Mother che non permetterebbero a nessuno di toccare la serie con protagonista Ted Mosby neanche per scherzo – se fate parte di questa frangia, alzo le mani – si può vedere il suo spin-off per quello che è: una serie leggera, che riesce a intrattenere e divertire, a prescindere da chi l’ha data alla luce. In un certo qual modo, più che disonorarne la memoria, How I Met Your Father onora la serie madre, dimostrando che con una scrittura centrata e intelligente – non a caso dietro ci sono, di nuovo, Thomas e Bays – le comedy più pure e semplici del passato possono dire la loro anche nel 2023, senza la necessità di dover ibridare i generi per sopravvivere.
Tutto bene, quindi? No
Non proprio tutto bene. A fronte di un’ottima costruzione dei personaggi e di una bella alchimia tra gli stessi, all’interno di un contesto confortevole e rassicurante che ricordandoci la serie madre ci fa sentire di nuovo a casa, in una versione aggiornata di How I Met Your Mother – non certo migliore, non per forza peggiore, solo diversa – è la storyline principale la cosa che meno ci convince. L’amore alla Ross e Rachel – o Ted e Robin, o mille altri esempi possibili – di Jesse e Sophie ha talmente poco peso specifico che sostanzialmente se ne poteva fare anche a meno, e risulta infine essere la parte più debole della narrazione. Più centrale nella prima stagione, nella seconda la storia tra i due protagonisti è stata molto sullo sfondo, e quasi non se ne è sentita la mancanza. Chiariamo: il finale della seconda stagione incentrato su di loro, con Forever Young in sottofondo, la pioggia, e loro che si danno il bacio perfetto dichiarandosi il loro amore è una roba (riuscitissima) da film romantico che ci ha provocato anche un sacrosanto brividino. Ma è la costruzione complessiva che non ci è sembrata granchè.
I due sarebbero anche affini e compatibili, forse anche funzionali (sebbene l’infantilismo di entrambi, entrambi over 30, non prometta bene a lungo termine) ma il problema è che la loro storia non riesce a coinvolgere ed emozionare appieno lo spettatore, eccezion fatta appunto per il finale della seconda stagione dove più che loro due a emozionare e coinvolgere è il perfetto contesto che gli viene creato attorno per il più classico dei colpi di teatro romantici. Forse la colpa di questo mancato hype attorno alla coppia è del personaggio di Jesse, che non sembra avere il physique du rôle per poter reggere un ruolo da protagonista, essendo invece probabilmente più adatto a un ruolo secondario\di spalla.
La seconda stagione di How I Met Your Father ha puntato molto sulla costruzione degli altri personaggi (Sid su tutti, sostanzialmente una versione modificata di Marshall Eriksen col problema della relazione a distanza) e sulle relazioni tra i personaggi stessi, oltre alla strutturazione di situazioni esilaranti sempre più riuscite puntata dopo puntata. Le relazioni amorose sono state un tema caldo anche senza dare eccessivo peso a quella tra Jesse e Sophie, sempre esistente sullo sfondo e tornata prepotentemente a prendersi la scena nel finale di stagione. Un ritorno di fiamma che ha contribuito alla costruzione di un ottimo finale, ma che ci lascia perplessi per il futuro. Perchè How I Met Your Father, nonostante i comprensibili scetticismi, ha funzionato bene anche senza dare troppo peso alla relazione tira e molla tipica di gran parte delle comedy, e la speranza è che la relazione tra Jesse e Sophie nell’eventuale terza stagione non diventi il centro della scena. Non deve sparire, non è necessario e probabilmente non è neanche possibile, ma se rimanesse sullo sfondo come in gran parte di questa seconda stagione sarebbe meglio. E questa cosa ci fa riflettere: è così necessario, al giorno d’oggi, mettere una relazione amorosa tra i due protagonisti al centro di una serie comedy o possiamo andare oltre? Forse, potrebbe essere arrivato il momento di andare oltre. Ecco una cosa nuova che può fare How I Met Your Father.
Vincenzo Galdieri