Ogni personaggio di How I Met Your Mother conosce un proprio sviluppo peculiare, ma in Barney Stinson più che negli altri si riscontra la tragicità del cambiamento realizzato nel suo contrappasso.
Abbiamo conosciuto Barney vestito di quella sicurezza indiscussa di chi ottiene sempre ciò che vuole. Dopotutto ben sappiamo che «A Barney si dice sempre e solo di sì», ma, lentamente, episodio per episodio, l’abbiamo visto svestirsi da quel completo griffato e perfetto svelandosi in tutte le sue più umane insicurezze.
La figura di Barney Stinson rappresenta tutti coloro che dietro a una corazza di sicurezza e strafottenza nascondono le paure di chi è sempre stato abbandonato, di chi è cresciuto solo, di chi dalla vita ha ricevuto così tante delusioni e porte sbattute in faccia che ad un certo punto ha detto basta.
Quate volte ci siamo ritrovati a maledirci per la nostra ingenuità? Quante volte abbiamo pensato che in fin dei conti a comportarci da stronzi ci avremmo finalmente guadagnato qualcosa? Ecco quindi che Barney e Ted in un qualche modo sono le due facce di una stessa medaglia, due reazioni completamente opposte ad una stessa azione.
Ted forse rappresenta ciò che dovremmo fare, il modo in cui ci dovremmo comportare, e in cui molti di noi forse si rispecchiano, pur consapevoli che questo è l’atteggiamento più difficile da portare avanti. Barney, invece, rappresenta ciò che la maggior parte delle persone preferirebbe fare, perchè dopotutto è più semplice calarsi sul viso una maschera che nasconda i nostri punti deboli così da poter vivere più serenamente. Ma alla fine il domani arriva sempre, e saremo costretti, volenti o nolenti, a svelare la nostra vera natura. A toglierci quel vestito ed infilarci in una tuta che mette più in mostra ciò che siamo, nel bene e nel male.
Per svelarsi Barney Stinson ha avuto bisogno di un sacco di tempo. Un primo assaggio lo abbiamo quando ci racconta del suo primo grande amore Shannon, che l’ha masticato e rigettato in uno dei modi peggiori, l’ha deluso e l’ha cambiato radicalmente. Shannon preferì un uomo come ce ne sono tanti: affascinante, maturo e potente. Barney allora era esattamente l’opposto: un ingenuo figlio dei fiori pieno di speranze e voglioso di rendere il mondo un posto migliore. Al tempo era forse paragonabile ad una sintesi tra gli stessi Ted e Marshall.
Ma le cose non restano mai come sono, e una delusione d’amore può cambiare una vita. Grazie a Shannon il ragazzo capì che al mondo non c’è posto per gli ingenui e per i sognatori, che per ottenere ciò che vuoi devi essere disposto a cambiare e ad affrontare la vita con un sorriso beffardo e diabolico. Così ecco nascere Barney Stinson col suo bel vestito su misura e con lo spirito di un demonio in corpo: finalmente niente più compromessi per Barney.
Gli obiettivi di Barney Stinson si possono riassumere in un’unica parola: successo. Successo con le donne, successo nel lavoro, successo nella vita. Poi che cosa e come faccia veramente ad ottenere sempre ciò che vuole resta un mistero, ma dopotutto lui è l’uomo del possimpibile no? E così che ogni momento di Barney deve essere leggendario, a partire da una semplice birra al solito pub con amici fino al suonare la campana della libertà, così come ogni proposta di matrimonio: tutto diventa eccentrico ed eccezionale, ma sempre con un sottofondo di finzione, perchè Barney è anche e soprattutto questo, la finzione fa parte di lui e del suo rapporto con chiunque lo circondi.
Quando finalmente ritrova suo padre, il ragazzo ha bisogno di qualcosa di leggendario per accettare il fatto che quell’uomo lo avesse abbandonato da bambino. Perché mai un padre dovrebbe abbandonare un figlio se non per viversi una vita leggendaria? Ma quando si ritrova davanti al semplice fatto che di leggendario la vita di suo padre non ha niente, quel mondo di fantasia crolla e si ritrova faccia a faccia con la realtà: suo padre l’ha abbandonato perchè non in grado di fare il padre, non in quel momento e non di quel figlio. Probabilmente era meglio rimanere attaccati a quella fantasia di bambino per cui suo padre doveva essere Bob Barker, perchè una fantasia che resta tale non può deludere, mentre la realtà è tutta un’altra faccenda.
La sua relazione con le donne è emblematica di quanto Barney Stinson abbia bisogno di fingere per affrontare la vita: senza stare a parlare delle 200 e passa donne da una botta via, sarà così anche per le sue relazioni più sincere. Con Robin inizierà una relazione segreta, basata in principio sul tradimento della fiducia di Ted; Nora sarà solo una parentesi nell’amore profondo per Robin e Quinn sarà solo una che è riuscita a conquistare la mente di Barney ma non il suo cuore.
Ovviamente Robin nella vita di Barney è fondamentale: è lei che prima di chiunque altro mette in movimento il cuore dello sciupafemmine per eccellenza, è lei che lo costringe a mettere in dubbio la sua intera esistenza ed è lei che lo conquista sotto ogni punto di vista, perchè solo lei fra tutte è nelle condizioni di tenergli testa sempre, in ogni situazione.
Barney e Robin parte prima sembra quasi uno di quei tentativi non del tutto falliti, ma non poi così soddisfacenti. Si amano, ma a volte l’amore non basta per portare avanti una relazione stabile. E questo sarà solo un prologo a quello che in fin dei conti si rivela essere il loro matrimonio, non un matrimonio fallito ma un bel matrimonio che è durato tre anni. In fin dei conti dall’accoppiata Barney-Robin non si poteva pretendere niente di più: così tremendamente simili che per quanto si potessero andare incontro ad un certo punto si sarebbero dovuti arrendere ad una situazione di stallo.
In ogni modo l’unica donna ad essere riuscita infine a tirare fuori il vero Barney sarebbe stata solo Robin, sfidandolo continuamente, amandolo con tutta se stessa e costringendolo ad una vita senza più finzione, ma una vita senza più finzione perde l’anima leggendaria di cui il Barney egoista sarebbe stato sempre alla ricerca.
Il matrimonio finisce, e se non ha potuto funzionare con l’unica donna che avesse mai amato allora non avrebbe avuto senso provarci con alcun’altra. Ma qualcosa nei piani di Barney va a monte.
Quando aveva tentato la settimana perfetta ne avevamo avuto un assaggio, molto simile anche alla puntata concentrata sulla festa del non-papà, ed è in questo che la serie si può definire perfettamente geniale: niente è mai stato lasciato al caso, ma fin da subito è chiaro il piano che avrebbe poi portato alla conclusione.
Barney riesce nell’impresa del mese perfetto, ma la numero 31 ci resta. La disgrazia. Barney vorrebbe rifiutarla, vorrebbe scappare via di nuovo e come sempre dalle proprie responsabilità, ma qui entrano in gioco quelle figure che al padre di Barney presumibilmente erano mancate: gli amici. Lily per prima, ma anche Marshall e Ted sono lì pronti a costringerlo ad uscire dalla leggenda ed affrontare finalmente la sua realtà.
E finalmente per Barney Stinson la realtà non è più delusione, sofferenza e dolore. Finalmente la realtà di Barney diventa qualcosa di meraviglioso, un tesoro concentrato negli occhi della sua piccola creatura. Non poteva che essere femmina la sua bambina, così da concludere perfettamente il percorso del personaggio.
Papà è finalmente a casa.