How I Met Your Mother ci ha accompagnato per anni, e per anni abbiamo vissuto le peripezie dei cinque personaggi come fossero state le nostre, però mai ne abbiamo discusso quanto dopo aver guardato il finale.
Il finale di How I Met Your Mother ci ha devastato, ha distrutto tutti i nostri sogni infantili per scaraventarci nella più crudele realtà. Nessuno di noi si sarebbe mai potuto aspettare una disastro del genere, perché ci eravamo illusi che un lieto fine fosse possibile.
Dopotutto noi, come Ted, siamo cresciuti con le favole della buona notte in cui il bel principe alla fine riesce a salvare la sua bella principessa e tutto finisce bene. Tuttavia è proprio questo il punto: più volte all’interno della Serie abbiamo ignorato i messaggi che i vari protagonisti ci lanciavano. Fin dal principio era tutto programmato, e tutto è andato esattamente così come era stato progettato.
How I Met Your Mother ha voluto raccontarci la vita, con tutti i suoi drammi, le sue lacrime, e con altrettante gioie e sorrisi. Perché la vita è questo: la vita è una continua altalena che non si ferma mai, alternando momenti di gioia sconfinata ad abissi di tristezza e rabbia.
Abbiamo visto crescere i personaggi, li abbiamo amati e a volte anche un po’ detestati, li abbiamo visti sbagliare, riparare ai loro errori o lasciarsi trascinare da essi. E tutto questo avrebbe portato a un lieto fine, in un modo o nell’altro.
Come avrete capito io sono di quelle persone che ama il finale originale: lo ritengo assolutamente perfetto, magistralmente architettato affinché ciascun personaggio raggiungesse la propria realizzazione, nel bene e nel male. Ma a prescindere dalla realtà, è il lieto fine quello che ci fa sospirare di sollievo, che ci allieta e ci coccola quando ne abbiamo bisogno, in quanto di realtà ne abbiamo già abbastanza nella vita di tutti i giorni.
E probabilmente è la stessa cosa che hanno pensato Thomas e Bays. Certamente già s’immaginavano le enormi polemiche cui sarebbero andati incontro con il finale ufficiale, già sapevano che avrebbero distrutto cuori e bagnato di lacrime svariati cuscini, per cui hanno deciso di prepararsi un finale alternativo, un finale per i deboli di cuore che hanno bisogno della favola per sopravvivere alla realtà.
Il succo del discorso in fin dei conti non cambia, ci si ferma semplicemente a un capitolo prima, quando tutto ancora andava bene.
Il percorso, come ben detto dalla Zia Lily, è stato lungo, ma in questo caso non poi così difficile. Quanto può essere difficile la vita? Ogni giorno noi usciamo di casa e non abbiamo la minima idea di quali eventi potremmo mettere in moto prendendo questo o quell’autobus, o forse andando a piedi. Prendendo una storta o comprando un giornale. Agli occhi del vecchio Ted improvvisamente tutto sembra terribilmente chiaro e perfetto.
Questo finale ci mostra come tutto nella nostra vita sia totalmente fondamentale. Improvvisamente Ted si rende conto di dover essere grato per ogni rottura, ogni relazione finita male, ogni lacrima, tutto il dolore, e sì, si rende conto di dover essere grato anche per Robin.
In un episodio Ted dice che avere una relazione con qualcuno è come frequentare un corso monografico su quella persona, e poi quando ci si lascia tutto ciò che hai imparato sembra inutile: l’equivalente emotivo di una laurea in lettere, che però, per quanto sia inutile, è l’unica davvero in grado di arricchire così profondamente la nostra anima. Perché l’amore è così: per quanto possa far male, o sembrare inutile, in realtà è l’unica cosa davvero in grado di arricchirci, a prescindere dall’eventuale lieto fine.
Ed è proprio in questo episodio che Ted aiuta Barney a “tenersi” Robin, a essere il perfetto fidanzato della Sherbatsky. Questo è solo un preambolo di quella che sarà la vera e definitiva (o quasi) relazione di Barney e Robin, ma è proprio qui che Ted comincia a mettere le basi per il suo futuro con Tracy. Se Ted fosse stato più egoista o più caparbio nel suo folle amore per Robin (di cui vi ho raccontato qui), allora non avrebbe mai trovato Tracy.
E fondamentale è stata la sua rottura con Robin, da cui doveva riprendersi facendo una marea di sbagli come quel tatuaggio farfalla sulla schiena, così da conoscere Stella. E per quanto io l’abbia profondamente odiata fin dal principio, anche lei è stata necessaria, affinché Ted si ritrovasse in un’aula universitaria, conoscesse una studentessa sessualmente confusa che sarebbe, infine, stata la chiave di volta perché fosse possibile l’incontro tra Ted e Tracy.
Potrei andare avanti a fare esempi analoghi per 1000 pagine probabilmente ma credo che tutti qui avremo di meglio da fare, ma il punto è che ciascuna di queste mille pagine sarebbe bagnata di lacrime e spolverata di risate, ognuna sarebbe un piccolo pezzo di un puzzle meraviglioso che è la vita.
Il finale alternativo di How I Met Your Mother decide spudoratamente di saltare un capitolo, mantenendo quel tono leggero e malinconico di cui aveva fatto scuola Friends una decina di anni prima.
In un’unica scena sembra che si possa cambiare completamente la nostra opinione su How I Met Your Mother. Ted e Tracy insieme fino alla fine dei propri giorni sembra essere l’alternativa migliore, perché in fin dei conti era ciò che avevamo tanto atteso fin dalla prima scena del primo episodio.
Tuttavia l’importante non è il risultato, ma il percorso.
Nello stesso titolo è racchiusa l’essenza della serie. Non ci racconta della donna con cui sarebbe stato felice fino alla fine dei suoi giorni, ma il come è arrivato a incontrarla e a innamorarsene perdutamente.
Ted e Robin sono l’amore bagnato dalla tempesta, Ted e Tracy sono l’amore che ti rende felice e ti riempie l’anima. Uno protegge, l’altro distrugge. Ma senza il primo, il secondo non sarebbe stato possibile, e forse anche senza Tracy, Ted non avrebbe mai potuto avere Robin.