4) The Office
La versione USA non ha forse il cinico e più misurato (compassato?) stile dell’originale britannico. Eppure, per certi versi, ha raggiunto un successo superiore. Un vero cult della comicità che si è stagliato, al pari di Boris per l’Italia, nell’immaginario collettivo mondiale. L’ambientazione è delle più originali e inattese possibili: un’azienda che vende carta. Al suo interno si alternano i più incredibili e ipocriti personaggi. Tra capi narcisisti, sottoposti leccapiedi e sarcasmo incompreso, The Office riesce a muovere critiche diffuse a vasta parte della società americana. Dal bigottismo, alla stupidità , passando per machismo, becero patriottismo e inettitudine. Un incredibile spaccato dell’America tronfia e sempre più inconsistente.
5) The Shield
Scordate gli episodi autoconclusivi, i procedural tradizionali. The Shield mette al centro di tutto le infinite sfaccettature umane dei suoi personaggi catapultandoli di volta in volta in contesti diversi. Ogni stagione, un’ambientazione e un diverso modo di leggere il mondo. Uno sguardo disincantato, per molti versi cinico ma vivido del nostro tempo. Una narrazione sporca e sfaccettata che si arricchisce costantemente di sfumature nuove. Al centro di tutto Vic Mackey e il suo relativismo morale. L’emblema di un’umanità che affonda in gorghi oscuri, che scende a patti con se stessa e cade in una spirale fatta di compromessi e degrado. Capolavoro troppo, davvero troppo sottovalutato.