Non importa dove ci troviamo o con chi siamo: ci sono canzoni che non appena partono alla radio o su spotify ci fanno saltare letteralmente sulla sedia, e i nostri simili riescono immediatamente a comprendere il perché.
E se c’è una canzone che ci fa pensare a How I Met Your Mother, anche più della sigla, questa è decisamente 500 miles dei The Proclaimers.
È trascorsa più di una decade ormai, era la diciassettesima puntata della seconda stagione di How I Met Your Mother quando l’abbiamo ascoltata per la prima volta. Forse ancora non potevamo immaginare quanto quella canzone avrebbe accompagnato i cinque amici nell’arco di tutta la loro vita, e forse eravamo ancora troppo ingenui per trarne tutti i suoi meravigliosi significati.
All’epoca How I Met Your Mother ci sembrava ancora una tra le tante comedy, una nel mucchio, a cui magari ci stavamo affezionando, forse la prima a tenere il confronto con la cara mamma Friends. Era troppo presto per cercare quei significati nascosti, quel filo rosso che ha unito trasversalmente tutte le nove stagioni con una precisione maniacale.
E questa canzone rappresenta solo un esempio di quanto tutto, ma veramente tutto, all’interno di How I Met Your Mother sia stato perfettamente congegnato.
Chissà, forse Craig e Thomas l’avevano sentita di sfuggita al McGee davanti a una delle solite birre. Magari era passata in radio proprio mentre stavano scrivendo questa storia, fat. Fatto sta che attraverso quella musica, attraverso la spontanea semplicità di quelle parole e di quegli accordi hanno saputo intrappolare l’intero spirito di How I Met Your Mother, tanto da costringerci, ogni volta che casualmente la sentiamo, a sorridere come degli scemi, cercando qualcuno con il nostro stesso sorriso ebete.
Fondamentalmente questa è la canzone di Marshall, la canzone che lo ha accompagnato durante quelli che in molti definirebbero gli anni più belli. Era un ragazzo quando quella cassetta ha preso possesso della sua Fiero, e si era ormai trasformato in un adulto, o quasi, quando l’auto gliel’ha restituita.
When I’m working, yes I know I’m gonna be
I’m gonna be the man who’s working hard for you
And when the money, comes in for the work I do
I’ll pass almost every penny on to you
When I come home (when I come home) well I know I’m gonna be
I’m gonna be the man who comes back home to you
And if I grow-old (when I grow-old) well I know I’m gonna be
I’m gonna be the man who’s growing old with you
500 miles è la canzone che con una semplicità e leggerezza sconcertanti riesce a raccontare tutto ciò che sono Lily e Marshall insieme.
La loro caparbietà, la loro forza nello scegliersi ogni giorno e la passione con cui nessuno dei due demorde mai. Guardandoli retrospettivamente loro sono stati tutto questo. Si sono svegliati ogni mattina per una vita intera l’uno al fianco dell’altra, e si sono divertiti, si sono ubriacati e sono stati complici sempre in tutto. Un gioco di squadra ben rodato in cui entrambi non solo hanno avuto il coraggio di scegliersi, ma anche di amarsi davvero ogni giorno, con tutto ciò che questo comporta.
È molto facile desiderare una relazione, desiderare il grande amore della vita come se la parte difficile fosse proprio trovarlo. Ebbene, la maggior parte delle volte le persone chiedono senza sapere quanto complicato sia mantenere vivo quel desiderio. Perché incrociare per caso uno sguardo in un caffè può capitare così, casualmente, e non c’è bisogno di un particolare talento in fin dei conti. Forse un pizzico di fortuna, ma non talento. E poi dopo? Dopo quei primi mesi di confusione e farfalle nello stomaco che cosa rimane? Di solito una manciata di cadaveri.
Ed è a quel punto che viene fuori il talento. Solo in quel momento può venire fuori il vero amore.
Senza dilungarci in un lungo elenco di imbarazzanti abitudini di coppia, limitiamoci a una semplice ma fondamentale banalità: il vero amore viene fuori quando si è davvero terribilmente liberi di essere se stessi. Ed essere noi stessi può davvero essere molto imbarazzante, e complicato, e forse anche pericoloso. Ci riduciamo ad avere il terrore che quell’altro non ci accetti esattamente come siamo. Eppure se lo fa, ma se lo fa davvero senza alcuna intenzione di cambiarci, allora forse quelle farfalle potrebbero tornare in vita. E cosa se non questo ci hanno insegnato Lily e Marshall sui rapporti di coppia e, sì, soprattutto sul matrimonio?
Questa canzone ci racconta di loro due, del loro percorso insieme, del loro legame indissolubile, ma ci racconta anche di molto altro.
When I go out, yeah I know I’m gonna be
I’m gonna be the man who goes along with you
If I get drunk, well I know I’m gonna be
I’m gonna be the man who gets drunk next to you
And if I haver up, yeah I know I’m gonna be
I’m gonna be the man who’s havering to you
Probabilmente 500 miles rappresenta la quintessenza delle canzoni di viaggio. In fin dei conti è proprio di un viaggio che parla, un viaggio immenso, lungo e tortuoso e a tratti davvero difficile da affrontare. Però di questo viaggio non sono solo due i protagonisti, bensì cinque: cinque amici che nonostante tutto, nonostante le mille difficoltà, gli sporadici allontanamenti e gli immancabili disastri, sono rimasti insieme per tutta la vita.
How I Met Your Mother ci racconta così della vita nella sua interezza, rispettando quell’escalation propria di ciascuna delle nostre esistenze.
In principio tutto sembra semplice, allegro e sereno, e i problemi che ci appaiono giganteschi sul momento, col senno di poi si riducono a essere quasi dei bei ricordi. E si cresce, lentamente, e ognuno di noi in modo diverso. Man mano che diventiamo grandi i drammi acquistano delle sfumature molto diverse, e le difficoltà si fanno davvero serie e a volte davvero insormontabili.
Forse sono stati 45 minuti o 45 secondi a separare Ted da Tracy, ma sono 500 miglia quelle che tutti i cinque amici hanno percorso lungo la strada di How I Met Your Mother. Dai momenti delle feste e dell’alcol, delle risate e delle stupidaggini fatte insieme, fino a costruirsi una casa, una famiglia, un lavoro spesso difficile da sopportare, a volte frustrante e ingiusto, ma necessario per qualcosa di più grande e di più importante per cui ne sarebbe valsa la pena.
500 miglia per crescere, imparare a giocare di squadra, per decidere di scegliersi ogni giorno.
And I would walk 500 miles
And I would walk 500 more
Just to be the man who walked a thousand miles
To fall down at your door
Una canzone da viaggio per raccontare il più difficile e imprevedibile dei viaggi: la vita. Una vita trascorsa a camminare, a non fermarsi mai e a continuare imperterriti ad andare avanti sempre e solo per finire al solito pub, al solito tavolo con gli amici che in fin dei conti sono sempre casa, sempre famiglia.
500 miles racconta di un viaggio immenso, ma il punto è che alla fine del giorno, alla fine del viaggio il cuore non può fare altro che ricondurci a coloro che noi chiamiamo casa, “perché tutto ciò che farete nella vita non sarà così leggendario se non avrete con voi degli amici“.
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