Inside Out (2015) ci insegna che nella vita abbiamo bisogno sia di Gioia che di Tristezza per poter crescere. Questo non riguarda solo i più piccoli, perché si può arrivare ai trent’anni e sentirsi ancora dei bambini, oppure “non sapere cosa fare nella vita”.
How I Met Your Mother è una sitcom (atipica, ma pur sempre una sitcom) che involontariamente incarna lo spirito dell’ultimo capolavoro Pixar.
Le risate assicurate e la gioia di alcuni episodi di How I Met Your Mother sono intervallate da momenti e situazioni tristi,che aiutano i nostri protagonisti a crescere.
Ripercorrendo gli 8 episodi più tristi di How I Met Your Mother possiamo notare come le due emozioni principali, gioia e tristezza, collaborano alla perfezione. I momenti divertenti non mancano, per la natura stessa della serie, ma allo stesso tempo non possiamo far a meno di versare qualche lacrima.
1) 1×22 “LA DANZA DELLA PIOGGIA” (Come On)
Questo episodio di How I Met Your Mother ben descrive la fusione tra gioia e tristezza. Vediamo Ted conquistare il cuore di Robin mentre il povero Marshall dovrà far i conti con la fine di un amore. La prima delusione la riceve Ted che si presenta da Robin con un quartetto d’archi, rose, fiori, cioccolatini e biglietti per Parigi. Vuole una risposta definitiva da Robin, che sembra titubante e spaventata dalla proposta. Come ben sappiamo la sua storia avrà un piacevole lieto fine. Lo stesso non si può dire del suo migliore amico.
Nel corso della puntata assistiamo a vari siparietti tra Lily e Marshall che discutono dei tre mesi della ragazza a San Francisco. PAUSA è il metodo per interrompere una grave lite e stemperare gli animi, ma questo metodo sembra poco efficace poiché la posta in gioco è molto alta. L’unico modo per sfruttarla al meglio è il sesso.
Così mentre i due cercano di evitare una delle peggiori discussioni della loro vita, Ted cerca in tutti i modi di portare la pioggia; chiede addirittura all’universo di intervenire. Incredibilmente ci riesce e conquista Robin in una bellissima scena finale. Purtroppo non abbiamo il tempo di gioire…
“Il giorno dopo tornando a casa, la città sembrava sempre la stessa. La gente era la stessa, tutto era uguale a prima. Ma non era cosi! Era bastata una notte per cambiare tutto”.