How I Met Your Mother è un piccolo concentrato in pillole di tutta la piĂ¹ svariata casistica di situazioni umane e soprattutto sentimentali.
Ciascuno di noi si sarĂ trovato a vivere diverse tra le situazioni in cui vediamo barcamenarsi i protagonisti di How I Met Your Mother, e se non tutti nella realtĂ sono forse fortunati (o psicopatici) come Barney, di sicuro tra noi ci sono degli sfigatoni stile Ted e Robin, e qualcuno forse si sarĂ ritrovato nella semplice realtĂ di Lily e Marshall (di cui vi ho raccontato qui).
In questa sede mi vorrei soffermare sulla 6×03 di How I Met Your Mother intitolata emblematicamente “Incompiuta“.
Come spesso accade in questo episodio troviamo una carrellata di situazioni di vita rimaste incompiute, dalle lezioni di karatè di Lily alla funky band di Marshall, passando per il grattacielo di Ted e soprattutto per la relazione interrotta tra Robin e Don.
Per la prima volta nell’arco di How I Met Your Mother, vediamo Robin Scherbatsky (di cui vi ho raccontato qui) in crisi esistenziale. Robin aveva sofferto altre volte, in primis per le rotture con Ted e con Barney, ma in un qualche modo aveva trovato sempre il modo di rialzarsi. Esisteva una ragione, un motivo razionale che aveva portato alla fine di quelle relazioni. C’era stato un decorso, un momento di punta e un lento degrado che aveva portato alla fine che prima o poi arriva per tutte le cose.
Ma con Don?
Con Don non c’era stato niente del genere. Un momento erano una coppia in perfetta sintonia che si dichiara grande amore e decide di andare a vivere insieme, e il momento dopo Don parte per Chicago e per il lavoro dei suoi sogni. E Robin? E Robin si ritrova da sola a tornare nel suo ruolo di coinquilina di Ted.
Punto. Fine. Nessuna resa dei conti.
Una cosa del genere ti devasta perchĂ© non riesci a trovarci una motivazione razionale. Non riesci a darti pace perchĂ©, volente o nolente, l’essere umano ha bisogno di dare una spiegazione a tutto. Ha bisogno di un epilogo che dia un senso, e quando non ce l’ha si diventa come scimpanzĂ© scriteriati bisognosi di vendetta.
I film ci hanno abituati: tutte le crisi e le rotture non sono mai definitive finché uno non si trova sotto la pioggia bagnato fradicio con il proprio grande amore davanti chiedendo spiegazioni, dichiarando i propri sentimenti o la propria stupidità per poi concludere il tutto con il bacio che suggellerà il lieto fine.
Ma la vita non è così, e How I Met Your Mother ci vuole dare proprio il senso di questa realtà tanto crudele e ingiusta.
Nella vita vera non c’è sempre un epilogo, semplicemente a volte le cose finiscono così senza un perchĂ©, senza una ragione. Il minuto prima era la tua anima gemella e il minuto dopo sparisce senza una spiegazione, e il tuo cervello va in tilt e non si arrende. Finisci per autoconvincerti che la storia non sia davvero conclusa, che prima o poi troverai quell’epilogo di cui hai bisogno, che prima o poi lui tornerĂ e vivrete per sempre felici e contenti.
Decidi di autoconvincerti che quello sia il classico amore da film, e non riesci a darti pace.
E quindi lo chiami, gli lasci messaggi minatori in segreteria, cominci a condividere cose assurde su Facebook perchĂ© sai che lui le noterĂ , e soprattutto ti lanci in film mentali che Spielberg levati che non sai niente. E i tuoi amici non possono fare a meno di sentire quella puzza di pupĂ¹ ovunque. Te la porti dietro come un’ombra. Ogni volta che qualcuno parla di quel lui aguzzi le orecchie, cercando sempre di mantenere quella facciata di orgoglio e disprezzo che perĂ² non sai fingere così bene come credi.
Quello sguardo, quello sguardo che Lily riconosce così bene, Robin se lo porta dietro ogni volta che spergiura di averlo dimenticato, ogni volta che vuole convincere qualcuno di stare bene e che le sia definitivamente passata. Robin chiama Don, lo cerca e sì, lo minaccia di volergli mangiare la faccia perchĂ© lei ha bisogno di quella resa dei conti, di quel confronto che perĂ² Don non le concederĂ mai.
E poi cosa succede? Semplicemente la vita va avanti, e a un certo punto Robin dimenticherĂ quel numero di telefono. Non c’è stata alcuna resa dei conti, nessun epilogo e nessuna soluzione. Eppure la storia è finita comunque.
Tutti noi abbiamo sul nostro curriculum una macchia del genere. Tutti noi ci siamo dannati l’anima pensando a quella persona che all’improvviso è semplicemente sparita mandando in frantumi tutte le nostre speranze. Era la nostra anima gemella e poi niente piĂ¹.
La vita non è un film come cantava J-Ax in quella vecchia canzone. Non c’è sempre una spiegazione, non c’è un motivo che conduce ogni cosa, e quel filo rosso che lega le persone attraverso gli anni è solo un caso fortuito del destino, un caso su mille che ci permette di credere ancora nel grande amore di una vita. Non impossibile, ma raro, talmente raro da renderlo speciale e unico. Una possibilitĂ su mille in una vita di casi umani.