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(S)cortesie per gli ospiti: a cena da Lily e Marshall

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Avete presente la sensazione di disagio? Quel disagio, provato almeno una volta nella vita, di trovarvi in compagnia di qualcuno di sconosciuto e un po’ particolare. Quel disagio che vi fa ridacchiare nervosamente, quel disagio da palmi delle mani sudaticce, da piedi tesi o tamburellanti sotto il tavolo. Insomma, quel disagio di essere invitati casa di un semi-sconosciuto e con il quale passerete una serata senza sapere cosa aspettarvi. Sarà logorroico? Vi costringerà ad assaggiare strani e puzzolenti formaggi? Oppure vi verserà da bere così tanto da farvi rischiare il collasso? Vi sto per raccontare tutto il disagio che questi incontri del terzo tipo mi hanno provocato: benvenuti a (S)cortesie per gli ospiti, la rubrica più imbarazzante del mondo delle serie tv. A proposito, vi ho mai raccontato di quella volta in cui sono andata a cena da Lily e Marshall, la strana coppia di How I Met Your Mother?

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Io e Paul, il mio ragazzo, ci siamo da poco trasferiti a New York, e non è stato per niente facile. Trovare casa nella Grande Mela è già un’impresa, per non parlare del trasloco (qui abbiamo snocciolato le varie sfumature di New York secondo How I Met Your Mother). Non ce l’avremmo mai fatta da soli, ma per fortuna è venuta in nostro soccorso una coppia molto gentile: si chiamano Lily e Marshall, e sono le prime persone che abbiamo conosciuto nel nostro palazzo. Sono stati così gentili che, dopo averci dato una mano col trasloco, ci hanno addirittura inviati a casa loro per una cena: io e Paul ne eravamo entusiasti. Eravamo, appunto.

La sera dell’appuntamento, però, non tutto va secondi i piani. Da un paio di giorni Paul si è preso un brutto raffreddore, e proprio questa sera gli è salita la febbre. “Vai tu amore, salutali tanto e digli che mi spiace” mi dice mentre si infila sotto le coperte. Un po’ dispiaciuta arrivo alla porta dei nostri ospiti in compagnia non di Paul ma di una bella bottiglia di vino. Busso, la porta si apre e sento “Buenas noches!”. Lily e Marshall mi accolgono così, lei con un piccolo sombrero sulla testa e lui con un vasetto di guacamole. Ma è il loro appartamento che mi impressiona: è addobbatissimo, pieno di decorazioni a tema messicano. Ci avranno messo un bel po’ a rendere tutto così… festoso: in effetti mi aspettavo qualcosa di un po’ meno preparato e un po’ più informale. “Ciao ragazzi! Purtroppo Paul non c’è, si è preso un brutto raffreddore ma vi porta i suoi saluti e si scusa” dico entrando in casa. I loro volti in quel momento attraversano tre stati emozionali: da entusiasti a interdetti a… un tantino delusi. Io cerco di rimediare: “però in compenso ho portato dell’ottimo vino!”.

“Oh, beh, nessun problema!” dicono con un sorriso un po’ teso “peccato per i giochi di società che avevamo organizzato…” Marshall fa cenno a un bigliettino piegato sulla tavola a mo’ di menu. È una specie di programma della serata: si inizia con sfida a Tabù per poi passare a Scarabeo e infine torneo di Risiko. Caspita, che organizzazione. Anche le squadre erano organizzate: io e Lily contro Marshall e Paul. “Mi spiace ragazzi…”

“Oh beh, non importa, faremo come se fosse qui anche lui! Tesoro, mi aiuti con quei margarita?” incalza Marshall. “Vi posso dare una mano?” mi offro. “Oh no, tu siediti, facciamo noi!” dice Lily, come se le fosse venuto in mente improvvisamente qualcosa, e si precipita in cucina con Marshall. Li sento parlare sottovoce mentre armeggiano con la tequila, non capisco cosa stiano discutendo, ma nel frattempo noto come la casa sia esageratamente addobbata e curata in ogni dettaglio. Magari Lily è una decoratrice d’interni e fa tutto questo ogni volta che hanno ospiti…

Dopo poco tornano con tre enormi margarita. “Ecco il menù di stasera: burritos con carne di cervo, jalapenos ripieni di formaggio di capra stagionato, e infine cheesecake al cocco e cioccolato!” Lily elenca il suo menù fieramente. “Sei davvero un’ottima cuoca Lily, è fantastico!”

“Tesoro, non dimenticarti l’antipasto dei miei pregiati formaggi!” dice Marshall, strizzandole l’occhio: a quanto pare ci tiene davvero all’antipasto.

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“Insomma, parlaci un po’ di te! Vieni dall’Italia, giusto?” Lily sorride a trentadue denti e vedo che pende dalle mie labbra. “In effetti vengo da una città nel Nord Italia, che in realtà è famosa in tutto il mondo… Conoscete Verona? È la città di…

“E che mi dici di Paul? Anche lui è italiano?” mi interrompe Marshall. Subito penso che è un po’ maleducato iniziare una conversazione interrompendo qualcuno, ma poi penso anche che sono carini ad interessarsi così tanto. “Sì, anche lui ha origini italiane infatti ci siamo conosciuti a Verona, che appunto vi dicevo è la città nota per…”

“Fantastico!” esclama Marshall. Mi ha interrotta di nuovo. Sento un pizzico di fastidio, ma fingo di non farci caso. “Già… e che mi dite di voi?”

“Noi siamo i buon vecchi Lily e Marshall, la coppia più solida di New York!” Marshall stringe le spalle di Lily come ad abbracciarla. La coppia più solida di New York? Tutto qui? Forse sono quel tipo di persone che preferiscono ascoltare gli altri piuttosto di parlare di se. Poco male penso, non sono logorroici e non mi toccherà ascoltare per ore ogni singolo dettaglio della loro vita. Anche se, in effetti, lo scopo di una cena come questa era conoscerci a vicenda e non bombardarmi di domande… credo.

“Io e Lily abbiamo notato gli incredibili pettorali di Paul, che muscoli! Fa qualche sport per caso? Prendo fiato per dare un suono alle parole che sto per dire. “Ti prego, dimmi che è un giocatore di basket… Io e Lily adoriamo il basket!” vengo interrotta di nuovo. Sto boccheggiando, quando potrò infilare qualche parola prima che mi interrompano di nuovo? Ho bisogno di un sorso di margarita per farmi coraggio. “In realtà lui era nella squadra di…” “Calcio! È calcio, vero? Voi italiani lo amate!”

“Rugby…” rantolo finalmente la frase col suono di una cornamusa sfiatata.

Marshall, esaltato, si alza di colpo e esclama “Il mio sogno nel cassetto è sempre stato giocare a rugby, ci credete? E ora finalmente conosco un vero rugbista!”. Inizia a mimare la danza pre-partita degli All Blacks, la famosissima squadra neozelandese. Quando comincia a fare le boccacce e battersi il petto butto giù tutto il mio margarita e chiedo a Lily un’altro drink. Prevedo sarà una serata lunga.

La conversazione continua e noto una cosa. Lily è molto cortese (un po’ agitata forse, da quanto sorride rischia seriamente le rughe prima dei trent’anni) e mi chiede di me ma ogni volta, prima che io finisca una frase, Marshall incalza facendomi la stessa domanda sul mio ragazzo. Praticamente è come se Paul fosse qui, perché Marshall non fa altro che chiedermi di lui. Mi chiede così tanti dettagli che alla fine delle serata lo conosceranno loro meglio di me. Tra una domanda e l’altra, Marshall compare sfoderando un enorme tagliere di formaggi, decantandone le qualità e le varie stagionature. Ne prendo un pezzetto, con tutta la tequila che mi ribolle nelle stomaco ho bisogno di qualcosa di solido. “Sai, anche a Paul piacciono molto i formaggi… è un’appassionato, un po’ come te.” dico masticando. Marshall sgrana gli occhi, è come un bambino a Natale che ha appena trovato un cucciolo di labrador sotto l’albero.

“Davvero?? Tesoro, questo è Paul-tastico!!” Marshall ha l’espressione di chi ha appena trovato l’anima gemella, e io nel frattempo ridacchio…perché oltre a ridacchiare non mi rimane molto da fare. Forse sono un po’ perfida a pensarlo: loro sono così ospitali, la loro casa sembra il Messico durante il Cinco de Mayo e hanno fatto tutto questo per noi… e allora, perché li percepisco un tantino eccessivi?

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Scaccio questo pensiero dalla testa, e riprendo a parlare con Lily. Le chiedo come si trovano a New York, quali sono i ristoranti migliori della zona e il nome di una buona birreria nelle vicinanze (qui trovate la valutazione del bar di How I Met Your Mother fatta da Alessandro Borghese). Mi rilasso e mi rendo conto che Lily, quando non si fa trascinare dai preparativi per cene apparentemente informali ma in realtà eccessivamente organizzate, è davvero amichevole: mi piace questa ragazza. Nel frattempo Marshall svolazza qua e là col suo tagliere, interrompendoci di tanto in tanto per offrirci del formaggio. Al sesto pezzo di gouda stagionato il mio stomaco inizia a fare strani rumori… forse il mix con la tequila non è il massimo, ma non mi sogno di dire no al suo pregiatissimo formaggio.

Per fortuna dopo un po’ Marshall sparisce, così mi perdo a parlare con Lily. Ho finito l’ennesimo margarita (Lily me ne versa a fiumi), dopo un po’ perdo il filo del discorso e le sua parole scorrono senza sosta mentre io sorrido e annuisco. Ma dopo un po’ sento qualcosa di strano: una voce metallica ma familiare che proviene da lontano. Sogno o son sbronza? Non capisco se ho esagerato con la tequila e sto sentendo le voci ma mi sembra proprio di riconoscere la voce di Paul, come se fosse registrata. Eppure Paul è sotto le coperte con 39 di febbre: rimango ancora in ascolto, continuando a fare sì con la testa a Lily ma dopo poco ne sono certa, quella è la voce del mio ragazzo. Ed ecco svelato l’arcano.

Arriva Marshall con un laptop in mano, e cosa vedo sullo schermo? La faccia del mio ragazzo, che si soffia il naso e starnutisce fragorosamente. “Ciao abore” dice con voce nasale e raffreddata. Subito non capisco perché io lo stia vedendo sullo schermo. “Ho pensato che se Paul non va alla montagna, la montagna va da Paul!” esclama un Marshall entusiasta. “Con montagna intendo noi tre ovviamente… Insomma, non è PAUL-TASTICO??”. La situazione ora si è fatta davvero… eccessiva? Forzata? Invadente? Insomma, hanno proprio esagerato.

Lily e Marshall

“Ma come hai trovato il suo contatto Skype?” Mantieni la calma penso, al massimo sei finita in casa di due hacker sociopatici, va tutto bene.

“Semplice! Sul tuo profilo Facebook ho trovato il suo, e tra i suoi contatti ho visto anche quello Skype! Adesso finalmente potremo iniziare la nostra serata doppia-giovane-coppia!” a Marshall brillano gli occhi mentre finisce la frase in rima, e nel frattempo posiziona Paul (cioè il suo laptop) sul divano, come se fosse lì con noi.

Iniziare la nostra serata? Io la voglio finire la serata, e il prima possibile. Capisco l’inconveniente di essere in 3 invece di 4, capisco era una serata pensata per due coppie, capisco l’organizzazione precisa dei giochi di società, ma tutto questo è davvero troppo. Ora inizio a rendermi conto che questa cosa delle uscite di coppia sta dando un po’ alla testa a Lily e Marshall. Non so se è più l’ironia o l’imbarazzo nel vedere da un computer Paul con il naso colante, o forse il pensiero che fisicamente lui si trovi a 3 muri di distanza da noi.

Lascio cadere due chiacchiere nel vuoto, e poi dico che devo andare. “Ma dobbiamo ancora cenare, questi erano solo gli stuzzichini!” dice Lily con voce acuta. Io invento che la tequila mi ha fatto venire mal di testa, che mi devo coricare e infilo la porta. Mentre cerco di camminare più dritta possibile, li sento che mi salutano da lontano e le loro frasi che rieccheggiano nel corridoio “magari la settimana prossima… un’altra cena… Yosemite… weekend a quattro!”

Il giorno dopo svegliarsi è dura. Sento tutti i postumi della sbronza, ma sopratutto della cena con Lily e Marshall: se chiudo gli occhi, continuo a vedere il suo tagliere di formaggi. Controllo il telefono, e noto una strana mail. L’oggetto è: “non vediamo l’ora! Firmato: i vostri vicini di casa preferiti” accompagnato da una pioggia di emoticon. All’interno della mail c’è un allegato: è la conferma di prenotazione per un weekend a Yosemite Park in compagnia indovinate di chi? Ebbene sì, proprio loro, i nostri vicini di casa preferiti. Butto il telefono da qualche parte e mi copro col cuscino, sperando che sia un brutto sogno causato dalla tequila.

Come valutare questa cena, di certo indimenticabile, con la strana coppia di How I Met Your Mother?

(S)cortesia dell’ospite: costringere qualcuno malato a partecipare ad una cena via Skype si può considerare scortesia o latente sociopatia? È questo il dilemma.

(Dis)interesse nella conversazione: In mezzo ai giochi di parole e ai balli neozelandesi di Marshall Lily mi ha inondata di un fiume parole, ma in quel fiume scorreva anche un bel po’ di tequila.

(S)gradevolezza del cibo: dopo questa serata, anche solo l’odore di gouda stagionato mi mette i brividi… sto seriamente pensando di darmi al veganesimo.

La casa era (tras)curata? L’appartamento della coppia di How I Met Your Mother era così addobbato a tema messicano che se fossi rimasta un’ora in più avrei iniziato a parlare spagnolo.

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