Cosa succederebbe se i personaggi delle nostre serie tv facessero parte del mondo di Harry Potter? Che ruolo avrebbero e, soprattutto, in quale casa verrebbero collocati? Sono le domande che danno origine a questa rubrica in cui, attraverso un pretesto, si apre un piccolo scorcio sulla loro vita a Hogwarts. Tenendo conto della timeline di Harry Potter, delle varie serie tv e dell’età dei personaggi e cercando di essere il più fedele possibile ai due prodotti, il decimo capitolo fa entrare in questo magico (multi)universo i protagonisti di How I Met Your Mother, attraverso il racconto di Ted ai figli su come erano i suoi anni a Hogwarts.
“Ragazzi, sto per raccontarvi una storia incredibile. La storia dei miei anni a Hogwarts”
Ted era emozionato nel narrare ai figli il periodo che aveva trascorso nella scuola di magia più bella del mondo. Luke e Penny la stavano tutt’ora frequentando e ogni tanto gli confidavano le loro avventure tra i corridoi che tante volte l’uomo aveva percorso. Ted avrebbe voluto saperne di più, ma si accontentava di quello che i due volevano condividere con lui. Anche se lo sguardo dei suoi bambini non era molto rassicurante in questo momento. Non ne potevano più di stare incollati al divano, considerando che Ted aveva da poco finito di raccontare come aveva conosciuto la loro mamma.
“Non fraintenderci, adoriamo le tue storie, ma, dato che ne hai appena conclusa una, prima di iniziarne un’altra, potremmo aspettare un po’, giusto Luke?” disse Penny, cercando l’appoggio di suo fratello. Che era d’accordo ovviamente. “Eh ma non c’è molto tempo, visto che le vostre vacanze sono brevi. Dai, sarà divertente! E poi frequentavo con Harry Potter, non ve l’ho detto?” Penny e Luke si guardarono con aria perplessa. Certo che l’aveva menzionato. Circa 10 o 15 volte. Al giorno. I due allora capirono di non aver scampo, con una rassegnata Penny che chiese: “Ci vorrà molto?”
“Si. Dunque, circa quarant’anni fa, quando avevo 11 anni, ricevetti la lettera per Hogwarts e, da allora, la mia vita cambiò…”
Ok, di sicuro ci sarebbe voluto parecchio tempo se la narrazione di Ted iniziava ancor prima che avesse messo piede a Hogwarts. Fortunatamente quella parte fu veloce e i suoi ricordi si focalizzarono presto sullo Smistamento, uno dei suoi momenti preferiti di sempre. L’emozione di sedersi sullo sgabello non era mai andata via e, nel profondo, sapeva esattamente dove sarebbe approdato.
“Ted Mosby, interessante, molto interessante. Due tratti ti dominano completamente: il romanticismo e l’intelletto. Già ti vedo vagare per i corridoi, con la testa tra le nuvole, in cerca di segni del destino sull’anima gemella. Il che può portarti a fare cose sconsiderate più che coraggiose, e quindi insolite perché tu, più che uno che agisce, sei un pensatore” disse il Cappello in una prima analisi.
“Infatti la differenza tra coraggio e sconsideratezza sta nella consapevolezza della scelta. E il primo sfocia nella seconda quando manca la paura. Infatti, nell’enciclopedia che, come molti sbagliano a pronunciare, non è accentata sulla i finale ma…”
Il Cappello lo interruppe bruscamente. Non aveva tempo per ascoltare questa non richiesta lezione di dizione e semantica. “Avevo un dubbio e l’hai chiarito. Sei colto, un nerd che dà molto valore alla conoscenza, o non correggeresti tutti così. Ami imparare cose di nicchia ed essere considerato un sofisticato intellettuale. Con la tua mente analitica e il tuo umorismo elevato, c’è solo un posto per te: CORVONERO!”
Una scelta azzeccatissima perché lì potette sviluppare il suo potenziale e trovare persone che avevano gli stessi particolari interessi. E la sua ricerca dell’amore assomigliava molto a un intricato rompicapo che solo un Corvonero come lui avrebbe avuto la costanza, la voglia e l’intelligenza di risolvere. Quell’enigma la cui soluzione si chiamava Tracy McConnell. Essendo più piccola di Ted di sei anni, le loro strade si erano incrociate poco a Hogwarts. Eppure appartenevano alla stessa casa, sebbene il Cappello prese in considerazione Tassorosso per lei: infatti, aveva un gran cuore e si prendeva cura di chiunque ne avesse bisogno. Però la sua arte non poteva essere ignorata. Tutto quello che faceva mostrava la sua creatività; la passione e il talento per la musica erano evidenti, tanto da entrare nel coro della scuola. Era curiosa, cosa che l’accumunava alla sua amica Dawn Summers, bravissima anche nella scrittura e, con Ted, condividevano l’ironia e l’aria sofisticata da nerd.
Lo sguardo di Ted si volse immediatamente verso il lato destro della scrivania, là dove c’era il romanzo che Tracy non aveva potuto finire. Parlava di Hogwarts, di lei, delle sue avventure e sarebbe stato perfetto per la collana della Millennial di Aria Montgomery, la ragazza identica alla sorellina di Robin. Sperava che Penny o Luke lo finissero, aggiungendoci i loro aneddoti e scrivendo così un libro sulla famiglia Mosby a Hogwarts. Sarebbe stato l’uomo più felice della Terra, ma era una loro decisione. E magari con i suoi racconti li avrebbe pure ispirati.
Sia Tracy, sia Ted frequentarono il club culturale fondato da Elijah Mikaelson quando Hogwarts era appena nata. Lì incontrò colui che sarebbe diventato il suo migliore amico: Marshall Eriksen, oggi uno stimato membro del Ministero della Magia nella sezione Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia. I due passavano ore a parlare nella Sala Grande o nei giardini, mentre giocavano agli Scacchi dei Maghi o a Spara Schiocco. Qualche volta si intrufolavano nelle cucine, attraverso il dipinto della natura morta, e Marshall raccontava fatti curiosi sulle ricette degli Elfi Domestici, comparandole a quelle degli Eriksen. A Ted piaceva ascoltarlo perché imparava molto da lui. Per questo, per il suo sapere e la passione per gli enigmi, era stupito che non fosse finito nella sua casa. Però Marshall non era un Corvonero:
“Di nuovo un Eriksen, in quale casa approderai? Grifondoro o Tassorosso? Perché, in fondo, nella tua famiglia le scelte sono sempre state queste due. Vediamo… sei una persona gentile, senza paura e socievole. Di un altruismo che pochi possiedono, sempre pronto ad aiutare e perdonare il prossimo. Amore e amicizia sono sullo stesso piano di lealtà, che in te domina; sei bravo nella lotta, anche se non ami la violenza, e un gran lavoratore. Se dovessi descriverti, direi che sei un inguaribile ottimista con una fortissima integrità. Mi sembra chiaro quale sia la tua casa: TASSOROSSO!”
Beh, Ted non poteva dissentire perché era la descrizione più accurata che potessero mai fare di Marshall, soprattutto per la lealtà. Infatti, la relazione con Ted e con Lily avevano la stessa importanza nella sua vita e questi ultimi ne erano consapevoli. Con la sua futura moglie, però, non si conobbero subito. Al tempo lei era fidanzata con Scooter, che si era fatto mettere nella stessa casa della ragazzina per stare insieme; Lily lo mollò al Ballo del Ceppo, mandandolo nella più totale disperazione. Ted ricordava ancora il suo Smistamento, che lei gli aveva raccontato: “Lily Aldrin, che abbiamo qui… un gran coraggio, una persona che cerca di farsi carico di tutto, che deve essere sempre in controllo della situazione e avere potere sulle scelte altrui, soprattutto se ti colpiscono direttamente. Il test del portico ti dice qualcosa?”
Il sorriso a trentadue denti di Lily chiaramente era una risposta affermativa. “Beh, che c’è di male nell’avere un obiettivo e raggiungerlo con qualunque mezzo a disposizione? Soprattutto se riguarda l’esser felici?” ribatté la ragazzina senza timore.
“Ambizione questa sconosciuta! Se vuoi qualcosa, la ottieni e nessuno ti può fermare. Che sia in campo artistico o nelle relazioni personali. Mi ricordi tuo padre per questo. Sei astuta, calcolatrice, un po’ bulletta e nascondi un lato oscuro dietro la tua dolcezza spumeggiante. Anche se ciò che fai è per amore. A questo punto, sebbene Grifondoro potrebbe essere un’alternativa, la casa più adatta per te è: SERPEVERDE!”
Ogni parola del Cappello era pura verità. Seppur a scopo benevolo, Lily manipolava le persone così che vedessero le cose a modo suo, avendo una presa sottile sulla vita dei suoi amici. Ted era la vittima principale dei sotterfugi di Lily, fautrice di tante rotture con donne che non riteneva idonee per l’amico: lo fece con la Corvonero Karen a Hogwarts e con la Serpeverde Stella, la Corvonero Victoria e la Grifondoro Zoey dopo. Non aveva toccato invece il rapporto con la Corvonero Paige Matthews, peccato che la più giovane delle Halliwell non lo ricambiasse.
Con Robin, invece, fu involontario. Sebbene il test del portico fosse andato male, non aveva intenzione di farli lasciare, ma accidentalmente dette loro le parole che usarono quando ruppero. Comunque, Robin arrivò a Hogwarts al quarto anno, avendo frequentato Ilvermorny quando viveva con suo padre. Ted venne immediatamente colpito da lei, tanto che sperò vivamente che il Cappello la collocasse nella sua casa. L’Oggetto Magico aveva già le idee chiare con lei e, purtroppo per Ted, non coincidevano con i suoi desideri: “Robin Scherbatsky, meglio tardi che mai!” la ragazza sorrise svogliatamente. Non vedeva l’ora di essere smistata, così da potersi concentrare sul recuperare eventuali mancanze scolastiche. Prendeva molto sul serio la sua educazione magica perché voleva assicurarsi la carriera dei suoi sogni – e che poi intraprese, diventando una famosa giornalista della Gazzetta del Profeta.
“Indipendente, ambiziosa, concentrata al massimo per raggiungere i tuoi obiettivi, soprattutto in campo professionale, tanto che non ti dispiacerà sacrificare gli affetti. Questo non vuole dire che li trascuri, in particolare quelli più cari, perché delle altre persone te ne importa il giusto. Non baratti mai i tuoi principi e, nonostante la corazza dura, nascondi ferite che ti hanno segnata. Se sai qualcosa di Hogwarts, avrai già capito dove andrai”
“Beh, mi sembra scontato persino che tu lo urli, dato quanto sia lampante” disse schiettamente Robin.
“Eh, però devo farlo comunque. Quindi, benvenuta a Hogwarts e in SERPEVERDE!”
La delusione di Ted era ben visibile, però la differenza di casa non gli impedì di conoscerla. O di dirle ti amo al primo appuntamento. Divennero amici dopo che il ragazzo si congratulò con lei per la vittoria di misura nella partita contro Corvonero. Era un’ottima giocatrice e con Faith Lehane formavano una coppia di Cacciatori quasi infallibile, sebbene all’inizio della stagione partì da sostituta. Si creò una certa fama in quello sport – tanto da attirarsi poi le attenzioni di Viktor Krum – e una base di ammiratori, compresa una ragazzina paffutella Tassorosso di nome Patrice.
“E Zio Barney?” chiese Luke che si era appassionato al racconto.
“Zio Barney era molto diverso allora, almeno esteticamente. Infatti, dopo che Shannon lo lasciò, uscirono tutte quelle caratteristiche che nemmeno lui era davvero consapevole di possedere. Il Cappello, però, aveva visto questa sua parte, la sua ambizione senza fine, la sua capacità di ingannare e imbrogliare le persone e quanto amasse le sfide. Certo, pure a Hogwarts era determinato e sicuro di sé, perché capì di poter ottenere i massimi risultati con il minimo sforzo, ma ancora non era così esagerato, cinico e non nascondeva la sua sensibilità dietro una maschera di freddezza”.
“Però è devoto alle persone che ama. Così tanto che era disposto a non chiedere la mano di Robin se non gli avessi dato la tua benedizione” disse Penny.
“O viceversa, non farti fare il testimone per aver infranto la sua fiducia, il suo Codice dei Fratelli” ribatté Luke.
I suoi figli l’avevano ascoltato attentamente. Quasi gli scendeva una lacrima. “Volete indovinare voi dov’è stato smistato Zio Barney?”. I due urlarono quasi all’unisono la casa giusta: SERPEVERDE! Anche se all’inizio ne fu sorpreso perché nessuno della famiglia Stinson era approdato lì: sua madre era Grifondoro, suo fratello Corvonero e suo padre un babbano. Però era quella giusta per lui; là incontrò la sua futura ex-moglie (Robin) e una delle sue fidanzate più importanti, ovvero Quinn, completamente l’opposto di un’altra sua storica ragazza, la Tassorosso Nora.
Il racconto di Ted venne interrotto dal suono del clacson. Si affacciò dalla finestra e vide Ranjit, il suo tassista Tassorosso di fiducia, che lo salutava. Si era completamente dimenticato che stasera doveva vedersi con i suoi amici per una rimpatriata al MacLaren’s, in cui lavorava la Tassorosso Wendy, la loro cameriera preferita. Così salutò i figli, che ebbero la tanto desiderata tregua, e promise loro che la storia sarebbe presto continuata.