How I Met Your Mother è una delle Serie Tv più amate dalla generazione nata fra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Molti hanno riso insieme ai mitici protagonisti e hanno seguito con il fiato sospeso la rincorsa di Ted Mosby verso il grande amore della sua vita.
Questo è il nucleo centrale della sitcom: la ricerca del vero amore.
Si tratta di un’impresa non facile, specialmente per Ted, che per nove intere stagioni si barcamena fra problemi sentimentali e tragicomiche peripezie, pur di arrivare a quella che poi sarà sua moglie, quella con cui avrà due bellissimi figli e comincerà finalmente la più bella avventura della sua vita. A tratti Ted è un personaggio lamentoso, che quando è preso dallo sconforto tende all’autocommiserazione, al punto che il pubblico prende talvolta le distanze da lui per dedicarsi con maggiore attenzione e molto più divertimento alle folli storie di Barney, alle gag comiche di Marshall e Lily, o alle tormentate vicende lavorative di Robin.
Ma in realtà, che ci piaccia o meno, c’è un po’ di Ted Mosby in tutti noi.
Chi, di fronte all’ennesimo lavoro fallito, o a un appuntamento andato male, non si è mai fatto prendere dallo sconforto? Chi non si è mai lamentato delle difficoltà nella ricerca del vero amore? I millennial amano così tanto questa serie proprio perché sperimentano sulla loro pelle tutte le vicissitudini dei protagonisti: l’ansia per il futuro, la preoccupazione di un lavoro precario, il desiderio di costruire una famiglia. Tutti questi pensieri, che così bene vengono raccontati dai cinque protagonisti, sono proprio quelli che occupano la nostra quotidianità. E tutti noi, come Ted Mosby, tendiamo un po’ a lamentarci e ad autocommiserarci quando qualcosa va storto.
Ma non è tutto qui!
How I Met Your Mother è amata non solo perché mostra situazioni in cui tutti, almeno una volta ci siamo trovati, ma le racconta in una chiave favolistica o divertente che ci culla nella bellissima sensazione che tutto, alla fine, andrà bene. Marshall e Lily, nonostante i momenti di crisi, formano un nucleo familiare splendido, che proprio i difetti rendono speciale, perché è tenuto unito da un amore incondizionato, che va al di là di ogni ostacolo o problema quotidiano.
Tutti probabilmente si ricorderanno il momento in cui Lily, in lacrime, confessa a Ted che a volte non vorrebbe essere madre e che pur amando il piccolo Marvin, a volte preferirebbe fare le valigie per non tornare mai più. Questa confessione, per quanto terribile possa sembrare, mostra perfettamente il senso di inadeguatezza di molte giovani mamme, da cui tutti si aspettano tanto senza dare nulla in cambio. Ma nonostante il dolore e le ansie di Lily, l’amore verso suo figlio è superiore a qualunque altra cosa, così come il legame che ha con Marshall, indissolubile e immutato nel corso del tempo.
O ancora, soffermiamoci un attimo su Robin. Per quanto possa all’apparenza sembrare lo stereotipo della donna in carriera, algida e refrattaria all’amore, rivela tutte le sue sfaccettature nel corso delle stagioni. Dietro la corazza, mostra di essere una donna fragile e sensibile, che ha il terrore dei suoi stessi sentimenti, talmente forti da paralizzarla e da farla soffrire terribilmente quando le cose vanno storte. Eppure, nonostante la sua ritrosia a lasciarsi andare, malgrado le sue paure, riesce finalmente ad abbracciare la vita e l’amore, così come si presentano. L’armatura crolla e la donna si rivela in tutta la sua umanità, bella proprio perché imperfetta.
E qui si arriva ad uno dei più grandi punti di forza della serie.
How I Met Your Mother mostra dei protagonisti umani, veri e con mille sfaccettature. Non ci sono personaggi del tutto positivi, così come non ci sono personaggi completamente negativi. Tutti abbiamo detestato Barney quando ha fatto naufragare la storia d’amore con Quinn, o si è comportato da perfetto egoista dopo la prima rottura con Robin, andando in giro a rimorchiare senza preoccuparsi dei suoi sentimenti. Ma lo abbiamo anche amato quando si è precipitato in ospedale appena saputo che Ted aveva avuto un brutto incidente e si è fatto investire da un autobus. O ancora, abbiamo odiato Lily quando ha rivelato di aver sabotato molte delle relazioni di Ted, o siamo stati infastiditi da Marshall per la sua odiosa abitudine di canticchiare ad alta voce descrivendo ogni cosa che fa.
Tutti, però, abbiamo i nostri pregi e difetti. E specialmente i millennial, che si trovano spesso catapultati in una vita “da grandi” e che devono sempre fare i conti con un pressante senso di inadeguatezza, si rispecchiano in questi personaggi, comprendendo che anche loro vanno bene così come sono, con tutte le qualità e i difetti che li accompagnano e li rendono unici. D’altronde, se dopo nove stagioni riusciamo ad amare perdutamente uno come Barney Stinson, come possiamo non amare noi stessi?
Ed ecco perché la Serie è il manifesto di un’intera generazione.
Perché è uno specchio in cui i millennial si ritrovano completamente e non solo. Non è uno specchio che mostra la vita così com’è, anzi: fa vedere la parte migliore, quella che assicura a gran voce che – malgrado i problemi e le difficoltà – tutto alla fine andrà bene, specialmente se avrai al tuo fianco una persona speciale: il Lebenslangerschicksalsschatz, “il regalo del destino di una vita”. Quella che tutti, anche se a volte non lo confessiamo, stiamo cercando.