5) Sandy Rivers
Uno dei personaggi più insopportabili di How I Met Your Mother è probabilmente Sandy Rivers, interpretato da Alexis Denisof (anche lui sposato con una dei membri del cast: Alyson Hannigan). Sandy Rivers è un collega di Robin presso il network Metro News 1 che s’interessa a lei e prova a convincerla ad andare a letto con lui.
Successivamente, Robin lo incontra di nuovo quando inizia a lavorare presso World Wide News. In quest’occasione, Sandy mette in giro la voce di essere andato a letto con Robin e inizia a darle il tormento, diffondendo filmati imbarazzanti del suo passato lavorativo.
Non solo Sandy è arrogante, ma è in tutto e per tutto un molestatore, anche se nessuno sembra davvero prendere la cosa sul serio. Il suo personaggio poteva essere un ottimo spunto per parlare del problema delle molestie sul lavoro, ma purtroppo la serie non ha saputo sfruttare a dovere l’occasione. Anzi, le molestie nei confronti di Robin a Metro News 1 sembrano perdonate dopo che lui la suggerisce come sua sostituta. Alla fine, tuttavia, quando scopriamo che è stato denunciato e ha dovuto lasciare il lavoro, la punizione non è poi tanto terribile, dato che si trasferisce in Russia e continua a fare il giornalista.
In alcuni casi, quindi, How I Met Your Mother non ha colto nel segno.
Se alcuni personaggi ci sono rimasti impressi, ce ne sono altri che sono stati talmente inutili o antipatici da risultare insopportabili – tra i vincitori del premio antipatia una doverosa menzione va anche a Simon Tremblay (James Van Der Beek), l’ex fidanzatino di Robin – e da farci desiderare di non averli mai visti.
In altri casi invece, purtroppo, si è persa l’occasione per denunciare temi importanti, stimolando una riflessione seria sulla questione, cosa che avrebbe ribadito ulteriormente che le sitcom non sono solo, o necessariamente soltanto, serie per ridere. Ma nonostante gli scivoloni e i personaggi che non ci sono andati a genio, non amiamo di meno How I Met Your Mother perché ci ha insegnato tanto e tra i suoi insegnamenti ci ha fatto imparare che nessuno è perfetto e va benissimo anche così.