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8 serie tv che ci hanno regalato personaggi troppo stereotipati

Neil Patrick Harris
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Gli stereotipi sono un elemento narrativo molto utile, perché rappresentano degli schemi fissi da seguire e con i quali si può decidere di giocare e sperimentare, in positivo o in negativo che sia. Esistono serie, come La vita secondo Jim, che hanno fatto davvero fiasco esasperando gli stereotipi di genere e di personalità visti e rivisti in tv e non solo. Ma ci sono anche altre serie che hanno utilizzato al meglio questo tipo di espediente, vedi How I Met Your Mother. Ecco una lista di serie tv che ci hanno regalato personaggi troppo stereotipati, nel bene e nel male.

1) La vita secondo Jim

La vita secondo Jim (640×360)

Partiamo con una delle serie che degli stereotipi ha fatto la propria ragion d’essere. La vita secondo Jim è stata criticata a più riprese, soprattutto in tempi recenti, proprio per il modo che questa ha avuto di trattare alcune tematiche e di presentare determinati personaggi in un modo che oggi non sarebbe assolutamente possibile. Ci limiteremo a soffermarci sulla figura del protagonista de La vita secondo Jim, interpretato da Jim Belushi, che rappresenterebbe una sorta di personificazione di Homer Simpson. Jim appare come un uomo scorbutico, pigro e piuttosto ignorante, proprio come Homer, sembrerebbe, non fosse che all’interno della serie è davvero rarissimo trovare momenti moralmente significativi, come dovrebbe accadere in una sitcom di questo genere. Per quanto nessuno ami il politically correct, tra i personaggi e le situazioni raccontate in La vita secondo Jim si fatica a trovare elementi comici pungenti, e la linea narrativa si limita a giocare sui soliti e ripetitivi stereotipi dell’americano medio e del suo modo di relazionarsi con la famiglia e il mondo circostante, tra una birra e una partita di un qualsiasi sport trasmesso in tv.

2) Modern Family

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Modern Family (640×360)

Altro tipo di comicità rispetto a La vita secondo Jim, decisamente. E qui, infatti, giocare con gli stereotipi assume tutto un altro significato. In Modern Family troviamo davvero tantissimi personaggi stereotipati che ci fanno sorridere per le situazioni in cui vanno a cacciarsi, in particolare Cameron e Mitchell, coppia omosessuale che fin dall’inizio mette le cose in chiaro affrontando la propria famiglia nel comunicare l’intenzione di adottare una bambina. In quanto a stereotipi non è da meno la coppia formata da Jay e Gloria, lui il classico riccone a un passo dalla pensione che si risposa con una giovane e bellissima donna apparentemente svampita, ma anche in questo caso l’utilizzo di stereotipi viene ribaltato in favore di una crescita di entrambi a livello umano. Modern Family ha fatto davvero centro con l’uso degli stereotipi (oltre che nel nostro cuore). 

3) How I Met Your Mother

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How I Met Your Mother (640×360)

In How I Met Your Mother la situazione è un po’ differente. Per quanto anche in questo caso si giochi intelligentemente sull’esasperazione di alcuni stereotipi ricorrenti, la serie è stata criticata ed accusata addirittura di razzismo per alcune uscite considerate poco infelici sugli asiatici. Per quanto riguarda i personaggi di How I Met Your Mother, beh, ci sarebbe una lista lunghissima in cui considerare anche e soprattutto i tantissimi ricorrenti che compaiono per una o due stagioni al massimo, ma ci limiteremo a parlare del nostro amato Barney. Già di per sé la vita da single spietato e donnaiolo di Barney Stinson è una super esagerazione, fortunatamente in grado di far ridere più volte rispetto a quelle in cui risulta ripetitiva. Nonostante il suo personaggio tardi a dare segnali di crescita, alla fine riesce ad intraprendere un percorso che lo porterà ad essere l’attrazione principale di How I Met Your Mother per molte stagioni, finendo tuttavia per ricadere nello stereotipo del single, (ormai non più) giovane e milionario che fa strage di cuori a New York, che in molti amano, ma che alcuni considerano davvero troppo, troppo esagerato.

4) 2 Broke Girls

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2 Broke Girls (640×360)

Altra serie tv da inserire in una ipotetica lista delle most hated dell’internet. 2 Broke Girls ha fatto incetta di critiche per la volgarità banale e gratuita che ha mostrato in più momenti oltre che per il potenziale decisamente sprecato. La serie gioca (male) con lo stereotipo della ragazza ricca e frivola, Caroline, che finisce in bancarotta ed è costretta a condividere le proprie disavventure con il suo esatto opposto, Max, una giovane con un passato difficile e dai modi decisamente più rozzi e sfrontati. I presupposti per fare bene, in realtà, c’erano, ma i buchi di trama e la ripetitività di alcuni elementi inutili ai fini della narrazione non ha lasciato scampo a 2 Broke Girls, con molti che si auguravano che venisse cancellata il prima possibile.

5) Gomorra

Gomorra (640×420)

Gomorra può fare tranquillamente le veci del genere gangster in questa lista, non tanto per la sua influenza, che comunque è da considerare inferiore a tantissime altre serie di questo filone, quanto più per come ha fatto apparire un prodotto italiano agli occhi del pubblico internazionale. Serie apprezzatissima all’estero, che tuttavia è stata criticata anche dalla stampa locale (bla, bla, bla), per aver esasperato la figura dei camorristi e aver disegnato Napoli per quello che non è. Partendo dal presupposto che Gomorra racconta una realtà davvero esistente e comprovata, è anche vero che, soprattutto dalla terza stagione in poi, si è andati un po’ troppo oltre la linea del gangster accettabile, finendo per storpiare la figura del super boss in quella di una semi divinità, mandando così in malora (o almeno è così per molti) tutto il lavoro fatto fino a quel momento.

6) Baby
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Baby (640×360)

Baby all’inizio promette, ma non mantiene. Per quanto la serie metta le mani avanti fin dall’inizio sui propri intenti, finisce ben presto per cadere nella trappola dell’abuso di stereotipi, che altro non fanno se non andare a stravolgere completamente la realtà degli adolescenti della Roma bene, dimenticandosi del tutto del proprio messaggio iniziale. Ricerche di attenzioni e tematiche altrettanto importanti quali bullismo, sessualità e prostituzione minorile finiscono per fare spazio, ingiustamente, a una serie di cliché irreali e inappropriati che, per molti, hanno fatto passare un’immagine decisamente sbagliata dell’Italia all’estero.

7) Elite
Elite (640×360)

Non c’è nemmeno bisogno di una descrizione per questo punto della lista. Elite è una delle serie più criticate e discusse degli ultimi anni, tanto che ormai non viene quasi più nemmeno presa in considerazione per via di una credibilità che ha cominciato a sgretolarsi fin dalla seconda stagione. I personaggi di Elite hanno incarnato, incarnano ed incarneranno (chissà ancora per quanto) lo stereotipo trito e ritrito dei ragazzini viziati e smodatamente trasgressivi che non fanno altro che cacciarsi in situazioni drammatiche per i motivi più futili e banali che esistano, condendo il tutto con uno spirito da “giallo” decisamente forzato e ai limiti del sopportabile. Elite è la conferma che le telenovelas non sono ancora morte ma che allo stesso tempo non c’è più spazio per questo tipo di formato nel panorama odierno. E per fortuna.

8) Emily in Paris
Emily in Paris
Emily in Paris (640×360)

Per quanto riguarda Emily in Paris, le critiche sono state mosse soprattutto al personaggio di Julien, di cui già vi avevamo parlato qui, e per il quale ribadiamo il fatto che, la scelta di utilizzare in questo modo l’unico personaggio principale omosessuale, sia stata davvero deludente, perché invece che fermarsi alla superficialità, si sarebbe potuto e dovuto indagare di più sui punti di forza del suo carattere, che invece non fa altro che ribadire i classici cliché dei personaggi gay così tanto in voga a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.

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