La settima stagione di How I Met Your Mother si apre con una rivelazione shockante: Ted Mosby sarà il testimone di Barney Stinson al suo matrimonio. Ma come diavolo ci siamo arrivati a questo punto? E soprattutto, chi sarà la sposa?
How I Met Your Mother è una serie assolutamente geniale, in grado di rivelarci la storia senza neanche permetterci di rendercene conto. La serie in sé è una presa in giro a tutta la questione dello spoiler, perché in fin dei conti il finale già lo conosciamo, ma il come resta il protagonista indiscusso.
Ebbene, sappiamo che Barney, lo sciupafemmine per eccellenza, si sta per sposare, ma ci vorrà tutta la settima stagione per rivelarci con chi, e addirittura tre stagioni di How I Met Your Mother per arrivare effettivamente al grande evento.
Il filo rosso che attraversa questa settima stagione di How I Met Your Mother non è però Barney.
Nella sesta stagione (di cui vi ho raccontato qui) i nostri personaggi hanno affrontato in un modo o nell’altro il concetto di padre, che, fuor di metafora, rappresenta perfettamente quelle che sono le nostre radici, la nostra provenienza, quel nostro passato imprescindibile attraverso cui ci formiamo e che soprattutto abbiamo il terrore di perdere.
La settima si sviluppa in un perfetto parallelo rispetto alla sesta, in questo caso però non si parla più di passato, ma di futuro. In un modo o nell’altro, tutti e cinque i protagonisti avranno modo di confrontarsi con l’idea più o meno concreta di avere un figlio.
Lily e Marshall aspettano il piccolo Marvin e attraverso di loro viviamo gioie, dolori ed ansie del diventare genitori, ma non ci si ferma qui. Robin crede per qualche giorno di essere rimasta incinta di Barney, per poi scoprire, però, non solo di non essere incinta ma anche di non poter mai rimanerci.
L’episodio “Sinfonie di Luminarie” (che fa parte degli episodi più drammatici di cui vi ho parlato qui) in principio è uno shock, che però ci ha resi felici. Ci hanno illuso ancora una volta che le cose sarebbero potute andare per il verso giusto, ma come stiamo lentamente imparando, la realtà non è mai giusta.
Quei figli non sarebbero mai potuti nascere, quella voce fuori campo non è una Robin del futuro, ma solo un’ipotesi che mai si sarebbe potuta verificare.
In fin dei conti Robin non sarebbe mai voluta diventare madre, non era quello il suo obiettivo. Per quanto non lo fosse, dobbiamo ammettere che sia rassicurante in un qualche modo l’idea che quella possibilità possa esistere. Robin per questo entra in un piccolo abisso di solitudine: si sente difettosa, sbagliata e tremendamente sola.
Come Ted ben le ricorda, però, lei sarebbe potuta essere tante cose nella vita, ma mai sola.
Sempre rimanendo in tema figli, ecco Ted e Barney in piena crisi esistenziale post relazione.
Ted in effetti ha già sopportato parecchio fino a qui, e le ultime due botte sono state Zoey e la Zucca Supersexy. Quest’ultima non era altro che un ricordo, un ideale che tale doveva restare, perché non bisogna mai e poi mai rovinare la fantasia con la realtà, che inevitabilmente corrompe tutto ciò che tocca.
Barney non se la passava molto meglio. Aveva amato probabilmente Nora, ma niente e nessuno avrebbe mai potuto surclassare la sua Robin. Dopo aver tradito Nora, la lascia per Robin, ma quest’ultima gli preferisce il più stabile ed affidabile Kevin.
Quando l’amore ti volta le spalle, ti delude e ti lascia cadere nel tuo personale baratro di depressione è inevitabile ritrovarsi a fare qualche stupidaggine. I pessimi tagli di capelli sono la norma, le sbronze che ti stroncano per una settimana anche, adottare un bambino con il tuo migliore amico diventa già un’operazione più pericolosa.
Ebbene Ted e Barney delusi dall’amore si ritrovano al solito tavolo del solito pub in una delle già comuni conversazioni post rottura: “basta con le donne”, “sarebbe meglio fossimo gay” o altre cose del genere. E poi ecco l’idea geniale: perché aspettare la fantomatica donna giusta, se un figlio lo posso adottare con il mio migliore amico?
Perché semplicemente il momento giusto arriverà, e mettergli fretta non serve a niente, semmai, anzi, peggiora la situazione.
Nell’episodio della settima stagione di How I Met Your Mother “La Trilogia” non solo Star Wars riceve il suo meritato tributo in stile How I Met Your Mother, ma ci viene raccontato qualcosa di molto più importante.
Vediamo Marshall, Ted e Barney ritrovarsi a casa di Ted per guardare la fantomatica trilogia. Per evitare che il lato oscuro prevalga la trilogia va guardata ogni tre anni, e così i nostri personaggi ci raccontano tutti gli appuntamenti di questa tradizione a partire dal college.
Tutti noi sogniamo un certo futuro. Io pensavo di arrivare a ventisette anni con laurea, lavoro e l’amore della vita pronto da sposare: ebbene ora ho ventiquattro anni e questa previsione non sembra per niente realistica.
A parte le mie confessioni personali, il punto è che i ragazzi di How I Met Your Mother rappresentano perfettamente questo sconforto nel vedere la propria vita andare avanti senza riuscire a stare al passo con i progetti della nostra passata ingenuità.
Si possono fare piani meravigliosi per il futuro, ma la realtà prescinde dai piani e fa semplicemente ciò che vuole.
Emblematico è il momento della trilogia ambientato nel 2015.
Il futuro è arrivato, i sogni e le speranze del passato sono piombati nella realtà, ma noi non possiamo ancora comprenderlo appieno.
Leggiamo nello sguardo di Barney una delusione, ma il perchè è ancora del tutto inimmaginabile, mentre, a posteriori, ci rendiamo conto di quanto Ted avesse ragione nello sperare che niente cambiasse ancora, che la sua vita era finalmente perfetta.
Ted nel 2015 ha avuto la sua Penny, finalmente, ma cosa sarebbe accaduto se Robin avesse fatto una scelta diversa su quella terrazza?
Non potendo avere figli, Robin si ritrova con un deficit che segna la fine della sua relazione con Kevin. Chi mai la vorrebbe a questo punto? La risposta è ovvia ed arriva con un tempismo che, diciamocelo, rasenta quello del Mosby del primo episodio della prima stagione di How I Met Your Mother.
Robin si è appena lasciata, è in crisi esistenziale a fumarsi la sua sigaretta in terrazza e Ted è lì pronto a sostenerla come sempre. La ama. L’ha sempre amata e in fin dei conti non smetterà mai, e a lui non importa se quella donna non potrà mai dargli figli.
Robin è l’amore di Ted, tutto il resto non conta.
Quel “no” intriso di lacrime che Robin gli risponde è probabilmente uno dei colpi più duri che il nostro protagonista si è ritrovato ad incassare, ma forse è stato anche la sua più grande fortuna.
La stagione finisce in un turbinio di cambiamenti difficile da gestire: niente sarà mai più come prima.
In questa stagione sono molte le carte rimaste sul tavolo che ci preparano al gran finale.
Lily e Marshall si sono trasferiti a Long Island e piomba loro tra le braccia Marvin Non-ti-muovere Eriksen, Ted incontra Victoria in un momento che ci sa tanto di non casuale dejavù, mentre ci ritroviamo volenti o nolenti a dover riconoscere il profondo legame che lega Robin e Barney.
Il cambiamento fa paura a ciascuno di noi perché la serenità e la spensieratezza della gioventù è qualcosa di rassicurante che vorremmo non finisse mai. Ad un certo punto però il futuro arriva, strettamente legato a tutte quelle piccole scelte di ogni giorno in grado di cambiarci la vita.
Semplicemente arriva un momento in cui tutte le sere non possono più essere leggendarie.
Noi possiamo cercare di giocare secondo le regole, dando sempre il meglio per ottenere i risultati desiderati, ma in fin dei conti non possiamo fare altro che incrociare le dita ed affidarci all’universo che in fin dei conti ha sempre molta più fantasia di noi.