Cara Tracy,
Sono passati sei anni da quando te ne sei andata, e mi sei mancata ogni singolo giorno, ogni ora, ogni momento.
I nostri figli sono cresciuti: saresti fiera di loro. Penny diventa sempre più bella e simile a te, mentre Luke è… Beh, quel povero ragazzo ha preso un po’ troppo da me probabilmente.
Vorrei tanto che potessi vederli, amore mio…
Ho deciso che voglio raccontar loro la nostra storia, che è arrivato il momento. Mi dicevi sempre di non volermi vedere diventare un uomo rifugiato nelle proprie storie, ma nelle mie storie tu ci sei ancora ed è l’unico modo per tenerti con me.
Non so se ti sia mai resa conto di quanto ti abbia aspettato. È stato un percorso lungo e difficile: sai bene che ho amato prima di te, e per questo mi sono sentito solo, spesso abbandonato e Dio solo sa quante volte mi sono sentito rifiutato. Mi sono giocato il cuore, come uno stupido, ogni volta pensando che sarebbe stata l’ultima. Ero arrivato a un punto in cui il mio unico desiderio era di scappare il più lontano possibile dalla mia vita, da me stesso, dalle delusioni e dal dolore che non potevo più sopportare. Ero stanco, sfinito, deluso.
E poi sei arrivata tu. Tu, Tracy McConnell, mi hai salvato in tutti i modi in cui un essere umano può essere salvato. Sei entrata nella mia vita come un temporale primaverile, ed hai sconvolto tutto, rimettendo al proprio posto ogni singolo tassello del puzzle.
Se quel treno fosse arrivato in orario, se avessi ceduto ancora una volta al vecchio Ted e ai suoi errori, se non avessi avuto il coraggio di alzarmi e venire da te…
Ora che ho la prospettiva di tutto, mi rendo conto di quante volte nell’arco della nostra vita ci siamo sfiorati senza incontrarci mai: probabilmente è stato meglio così, dopotutto avevamo da fare i nostri percorsi e se ci fossimo incontrati prima magari non saremmo stati pronti. Forse dovevamo entrambi affrontare tutti i nostri errori, le nostre perdite, i nostri sentimenti confusi e le nostre lacrime. Forse avevamo davvero bisogno di un’esistenza lontana per poter stare insieme.
Ma ora darei la vita stessa anche solo per quarantacinque secondi in più con te, per tenerti tra le mie braccia, per sfiorarti il viso, per guardarti sorridere…
Ti ho amata dal preciso instante in cui ti ho vista per la prima volta. L’ho capito subito, sai? Eri tu. Finalmente ti avevo trovata. Avevo trascorso anni a cercarti e poi eccoti, tutta bagnata sotto il nostro ombrello giallo, sulla banchina del treno di Farahampton.
Te ne sei andata troppo presto, amore mio. Dovevi esserci per vedermi diventare un vecchio brontolone insopportabile che non fa altro che ripetere sempre le stesse storie. Dovevi esserci per vedere crescere i nostri bambini: eri tu quella che aveva sempre il consiglio giusto al momento giusto, tu sei sempre stata in grado di rimettere ordine nell’esistenze di tutti, io sono bravo solo a incasinarmi la vita, lo sai, e adesso mi ritrovo a chiedermi come faranno loro senza di te?
E, Tracy, dovevi stare con me sotto quel maledetto portico a giocare a bridge insieme a Lily e Marshall.
Dovevi essere tu.
Dovevi stare con me.
Mi mancano le tue colazioni canterine. Non hai idea di quanto mi manchi la tua voce: c’è stato un momento, in principio, in cui non facevo altro che ascoltare La Vie en Rose, quando mi si strozzava il fiato in gola e l’unica cosa che volevo fare era sprofondare sotto le coperte, sperando che fosse tutto un incubo. Ma Edith Piaf non è niente in confronto a te e al tuo ukulele, per cui mi alzavo innervosito, e in un qualche modo ricominciavo a respirare.
Ero molto arrabbiato con te, con l’universo, con la vita: a volte la vita può davvero fare cose terribili a brave persone. E non è giusto. Io mi meritavo il nostro amore, io mi meritavo te.
Ho passato tanto tempo arrabbiato e triste, ma mai e poi mai ho rimpianto quella sera alla banchina del treno. Non mi importa di tutto il dolore o le lacrime versate: se potessi riaverti anche solo per un istante risopporterei volentieri tutto, perchè per te, amore mio, ne vale la pena.
Ne varrà sempre la pena.
Tracy, tu mi hai salvato e mi hai donato la più grande felicità che ad un uomo potrebbe mai essere concessa. Rifarei tutto con te: ogni stupida discussione e momento di crisi, ogni noiosa domenica pomeriggio, sopporterei ancora e ancora le tue crisi ormonali da gravidanza, le tue lacrime e soprattutto tutti i tuoi meravigliosi sorrisi, anche quelli odiosi che facevi quando discutevamo e tu avevi ragione, come sempre dopotutto…
Rifarei tutto, ma non posso.
Ti immagino, in qualche parte lontana del cosmo. Forse Max ti stava aspettando, ed una parte di me lo invidia, perchè adesso lui può tenerti con sé mentre io sono qui a ricordarmi di aver perso la mia anima gemella, la donna che amerò fino alla fine dei miei giorni ed oltre. Sei riuscita di nuovo nella tua magia: ancora una volta hai rimesso tutto al proprio posto, me compreso ed il come solo tu lo sai. E così andrò avanti, immaginandoti felice da qualche parte nel nostro immenso universo.
Una volta qualcuno ha detto che non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo, ed io ti prometto, Tracy McConnell, che nei miei ricordi ti renderò immortale.
Andrò avanti, ma ti amerò per sempre.
Grazie, amore mio, per essere entrata nella mia esistenza, per avermi salvato, grazie per la vita che mi hai dato, e grazie per aver riportato l’amore laddove credevo fosse perduto per sempre.
Ti amo, tuo Ted.