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15 cose che ho pensato dopo aver rivisto il primo episodio de I Cesaroni

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A volte ritornano, e per I Cesaroni il momento di tornare è quasi arrivato. Secondo quanto affermato qualche mese fa da Antonello Fassari, a giugno il cast di I Cesaroni, una delle serie italiane anni Duemila più famose e amate – che poi non è altro che il remake della spagnola Los Serrano – tornerà alla Garbatella per dare inizio alle riprese della settima stagione. Il tutto, a diciotto anni dall’inizio della serie e a dieci anni da quella che credevamo ne fosse la fine. Ma no, col senno di poi non lo era.

Sono tante le cose che cambiano, col senno di poi.

Riguardare I Cesaroni – una di quelle serie che fanno dello stereotipo dell’italianità il proprio fulcro – nel 2024 non può essere la stessa cosa che guardarla nel 2006. Tante cose sono cambiate nel modo di rappresentarci, e in questo caso aggiungerei un grosso meno male. E poi, non meno importante, chiunque di noi non è la persona che era diciotto anni fa, con la stessa visione del mondo e lo stesso bagaglio di esperienze. E anche in questo caso, aggiungerei, grazie al cielo. Va da sé dunque che ogni visione sia un’esperienza a sé stante, e che non sempre ripeterla sia la scelta giusta.

Ma il titolo di questo articolo parla chiaro: io il primo episodio della serie l’ho riguardato. E l’ho fatto, nello specifico, in un momento in cui mi sentivo particolarmente nostalgica. È stata la scelta giusta? Probabilmente no, ma se siete mai capitati tra le righe di qualche altro articolo scritto dalla sottoscritta sapete già che le scelte giuste non sono il mio forte, e che ho anche un grande gusto per l’orrido. E quindi, signore e signori, ecco a voi le 15 cose che ho pensato riguardando a distanza di anni il primo episodio della prima stagione de I Cesaroni. Spoiler alert: ci sarà un bel po’ di disagio.

I Cesaroni (640x360)
Cast di I Cesaroni (640×360)

1 – Ma quante volte ho ascoltato la sigla de I Cesaroni?

E sì, non dico solo davanti alla tv per il mio appuntamento settimanale fisso con la serie. Intendo proprio dal mio lettore MP4 o da uno di quei video con testo illuminato su Youtube, con i quali non mi astenevo dal fare dei discutibili karaoke. Pentole e bicchieri sono lì da ieri e improvvisamente io ho di nuovo 11 anni, sono alle medie e commento le ultime sulla storia di Marco ed Eva con le mie compagne di classe. Canto la sigla insieme a loro durante la ricreazione, sogno che un giovane cantante alle prime armi un giorno dedichi una canzone anche a me. Mi sento in una puntata della serie e spero che prima o poi anche tra le mura di casa mia arrivi un nuovo bellissimo “fratello” della mia età. Sono felice e nemmeno me ne rendo conto.

2 – Quanto è carino Mimmo con quella vocina?

Mimmo all’inizio de I Cesaroni è assolutamente il personaggio delle serie tv più dolce che io abbia mai visto. Ha la voce più carina del mondo, si commuove se pensa alla mamma che non c’è più e ispira una tenerezza infinita. Fa anche scelte stilistiche discutibili per la stanza delle ragazze, ma per questo forse è ancora più tenero. Narratore nella maggior parte delle stagioni, Mimmo sembra ben più maturo della sua età fin dall’episodio uno. E ci credo, dato che è cresciuto in una gabbia di matti. Ma poi vogliamo parlare del discorso quasi proto-femminista sull’assenza di differenze tra uomini e donne? Ecco: Mimmo, direttamente dalle elementari, ne sa ben più di tutto il resto della sua famiglia messo insieme.

3 – Giulio e Lucia non sanno giocare a nascondino

POV: sei Giulio Cesaroni e ti nascondi in piena Garbatella, nello specifico a 20 centimetri dalla tua attività di famiglia, per baciare appassionatamente la donna con la quale stai segretamente. Ok, certo, come no, tutto regolare. Qualcosa mi dice che da piccolo, a nascondino, era sempre il primo a essere beccato.

4 – Solo 10 giorni prima?

I Cesaroni
Claudio Amendola ed Elena Sofia Ricci sono nel cast de I Cesaroni come Giulio e Lucia

Diciamo che la furbizia non gioca proprio a favore di Giulio e Lucia. Parliamone: oltre a limonare in piena Roma, i due decidono di andare a vivere insieme solo – e ripeto S O L O – 10 giorni prima delle nozze, con tanto di trasloco di Lucia e company da Milano. Ma davvero a nessuno è venuto in mente che potrebbe non essere una buona idea? Che magari potrebbe esserci bisogno di un periodo di assestamento più lungo? No, 10 giorni per ambientarsi in una nuova città, in una nuova scuola, in una nuova famiglia prima dell’ufficializzazione del tutto. Non so se definirli sognatori o totalmente fuori di testa.

5 – Eva e Alice sembrano simpatiche come l’orticaria

Che poi, diciamolo, non è che nel corso de I Cesaroni si siano propriamente trasformate in due burlone, ma nel primo episodio non ce la fanno proprio. Musi lunghi, vizi inutili (noi mangiamo solo corn flakes) e la giovialità di chi vorrebbe essere ovunque fuorché a Roma. Ovviamente posso capirle, perché come appena notato nel punto 4 la loro situazione ha dell’assurdo. Però insomma, aiutatevi che Dio vi aiuta. Anche un po’ meno.

6 – “Allora torna a parlarci dei figli nel 2024”

Piccolo colpo al cuore in piena visione di episodio. Lucia cerca di convincere le sue figlie del fatto che i giovani Cesaroni non siano poi così male, e lo fa affermando: “Io ci ho impiegato 17 anni prima di capire che Giulio era l’uomo della mia vita”. La risposta di Eva è perentoria, e dice alla mamma di tornare 17 anni dopo per farle cambiare idea. Beh, 17 anni dopo è il 2024. 17 anni dopo è letteralmente oggi. Io non credo di poter reggere questa botta, sinceramente non me la sento. Una frase, una stupida battuta e io mi sento improvvisamente in età da pensione. Grazie mille Eva, ora sì che mi sei ancora meno simpatica.

7 – Giulio e Lucia sono una coppia molto carina

Piccolo punto a favore di uno degli episodi più trash che io abbia mai riguardato: i protagonisti sono effettivamente una bella coppia. Giulio e Lucia si amano, si percepisce e se lo dimostrano. Sono affettuosi, fin troppo dolci per i miei gusti ma ci sta, sono quarantenni che hanno scoperto di poter amare ancora quando nemmeno se lo aspettavano più. Cosa c’è di più bello? Poco e niente, e proprio per questo mi fa ancora più rabbia pensare a come sia andata a finire. No, lo sviluppo che hanno avuto proprio non se lo meritavano.

8 – Cesare Cesaroni: mio padre

Cesare, tra i protagonisti de I Cesaroni

Riguardare questo episodio non ha fatto altro che dimostrare che lo amo, l’ho sempre amato e lo amerò per sempre. Di Cesare Cesaroni non si può fare a meno: rancoroso sempre, pungente all’occorrenza, sembra il classico burbero che non se ne frega di niente e di nessuno ma in realtà è tra i personaggi più sensibili della serie. Se la prende per qualsiasi cosa, non ha la più pallida idea di come affrontare il rancore, la rabbia e le delusioni e dunque cosa fa? Si dissocia dal resto del mondo, distaccandosi da tutto e da tutti (anche dalla Roma, ed è tutto dire). Il fatto è che Cesare mi ricorda qualcuno, nello specifico mi ricorda la sottoscritta. E quindi che dire: più Cesare, meno Gabriella nelle nostre vite.

9 – Ma Walter che fa apprezzamenti su Eva?

Col senno di poi, considerando la storia iconica tra Marco ed Eva e quella meno iconica ma comunque importante tra Walter e Alice, sembra impossibile pensare che Walter possa provarci con Eva. E invece è successo più di una volta, con i primi apprezzamenti che cominciano proprio nell’episodio 1. Guardare quella scena mi ha stranita: Walter ed Eva sono il giorno e la notte, il diavolo e l’acqua santa, e a un certo punto diventano praticamente fratelli (non che questa sia una discriminante per cominciare una storia all’interno della serie, come ben sappiamo). Ma sì, c’è stato un momento in cui Walter – che a dirla tutta non era proprio selettivo – ha avuto un debole per Eva. Lo avevo totalmente rimosso, e forse era meglio così.

10 – La vita di Alice mi sembra un incubo

Io sinceramente Alice Cudicini nel primo episodio de I Cesaroni non la invidio proprio. Appena arrivata in una città nuova e in una famiglia che è una gabbia di matti, Alice si ritrova anche in classe con il “fratello” odioso. E, dulcis in fundo, con sua madre come professoressa. Tralasciando il fatto che credo sia un po’ illegale, immaginate che incubo?! Essere la figlia della professoressa quando sei alle medie è sempre una gran seccatura, ma essere la figlia della professoressa e contemporaneamente la nuova arrivata è uno strazio che non augurerei neanche al mio peggior nemico. Insomma, Alice non ha mai un attimo di tregua, che sia a casa o a scuola. E poi mi chiedevo perché non fosse proprio la simpatia fatta essere umano. Un punto in più per lei.

I Cesaroni (640x360)
Micol Olivieri, Alice nel cast di I Cesaroni

11 – Qualcuno ha detto stereotipi?

Sì, qualcuno lo ha detto: stereotipi che rimbalzano da una parte all’altra fin quasi a invadere lo schermo. La lotta tra i maschi e le femmine e la rappresentazione delle donne come principesse e degli uomini come buzzurri che vivono in cattività sono praticamente il nucleo portante della serie. Eppure io vorrei soffermarmi su un altro elemento abbastanza preponderante: gli stereotipi regionali. Lucia, Eva e Alice vengono da Milano – ecco, appunto, nessuno ha parlato dell’altra parte del globo – eppure vengono dipinte come totalmente fuori dal mondo dei protagonisti. Loro sono donne di Milano, non possono capire l’importanza del derby Roma-Lazio. Eh già, come se a San Siro durante Milan-Inter fossero tutti in frac.

12 – La metà delle scene del primo episodio de I Cesaroni ha salti temporali strani

Ma in che mese siamo? All’inizio sembra ci siano ancora le mezze stagioni, poi sembra pieno inverno. È appena cominciata la scuola perché è settembre o perché è gennaio e quindi c’è il rientro dalle vacanze di Natale? Non è dato sapere o, per lo meno, io non ci ho capito niente. È prima mattina, poi all’improvviso sembra pomeriggio, poi ecco che i ragazzi sono di nuovo a scuola. Ma quante ore di lezione fanno? Dodici? Insomma, non credo che la continuità temporale fosse tra le priorità degli sceneggiatori. Ma a quanto pare gli è andata anche bene così, visto che sono andati avanti per 6 stagioni e che stanno per tornare.

13 – Mamma mia Christian che strazio

Breve descrizione del tipo ideale di Eva Cudicini: cantante alle primissime armi non sempre intonato. Anzi, quasi mai intonato. Specifico ulteriormente: cantante alle prime armi, quasi mai intonato e autore di canzoni d’amore che si rivelano essere delle lagne mortali. Eppure io Eva la capisco, perché tornando con la memoria all’adolescenza era esattamente ciò che volevo anch’io. E poi, come ho già detto, quante volte io stessa ho ascoltato le canzoni di Matteo Branciamore? Infinite. E allora che dire, Eva avrà pure dei gusti discutibili, ma sono anche ampiamente condivisi.

14 – Marco ci ha pensato bene alla felicità di Eva

I Cesaroni (640x360)
Marco ed Eva, Matteo Branciamore e Alessandra Mastronardi nel cast di I Cesaroni nella prima stagione

Credo che Marco abbia preso fin troppo alla lettera il discorso di suo padre per cui, ora che sono una famiglia, se Eva ha un problema tutti loro hanno un problema. Che non si dica che Marco non abbia preso a cuore la felicità di Eva, e me la sento di dire proprio in tutti i sensi. Che poi sia andata come è andata – cioè davvero molto male – è un’altra storia.

15 – Io sinceramente non lo so come gli sia venuto in mente di riproporre I Cesaroni nel 2024

Né tantomeno so con quali prospettive credono che possa avere successo. Se i presupposti sono questi, signore e signori, io mi dissocio. Perché è vero, io stessa ho amato I Cesaroni a mio tempo, ma l’ho fatto quando questo tipo di televisione aveva ancora senso di esistere. Stereotipi, salti temporali, battute basic e scene poco credibili oggi, nel mare magnum di prodotti sfornati dalle piattaforme un giorno sì e l’altro pure, non funzionano più. Per fortuna.

Eppure ormai il dado è tratto e non dobbiamo fare altro che aspettare per scoprire cosa la meraviglia di Canale 5 porterà sui nostri piccoli schermi. Lasciatemi dire che ho sempre temuto i ritorni randomici, ma dopo essermi goduta (di nuovo) questa prima puntata non posso fare altro che guardare al prossimo futuro e pensare: ho paura.