Il 26 settembre negli USA arriverà su Fox la 20° stagione de I Griffin, disponibili su Disney+ fino alla 17°, e distanza di oltre vent’anni da quel 1999 non possiamo non chiederci se la serie tv creata da Seth MacFarlane sia rimasta la stessa di una volta. I tempi cambiano ma, per uno show dalla vena satirica, il lumicino dell‘irriverenza non dovrebbe mai affievolirsi anzi, nel tempo la fiammella dovrebbe bruciare sempre più vigorosa. Così, al debutto della 20° stagione, ci domandiamo se I Griffin conservano ancora intatti quegli stessi intenti irriverenti e provocatori da cui nascevano oppure se hanno lasciato sedimentare il loro spirito critico tenendoci incollati a loro solo per il ricordo dei bei tempi andati. Non c’è dubbio che la sitcom animata riesca a far parlare di sé anche ad anni di distanza dalla realizzazione di un particolare episodio, come è successo di recente quando l’11×08, quello sulla nascita di Gesù (Jesus, Mary and Joseph!), è finito al centro di una bufera mediatica tutta italiana. Il metro di giudizio che adotteremo per capire se I Griffin mantengono ancora quella verve caustica che fa gasare i fan e infuriare i conservatori è quindi la loro capacità di accendere il dibattito e suscitare delle polemiche. Suscitare indignazione dovrebbe essere lo scopo di ogni show con intenti satirici ed è quello che Family Guy ha fatto per diverse stagioni fino ad affermarsi come un cult della serialità animata. Quindi, dopo 20 anni, questa capacità è ancora viva oppure si è affievolita? I Griffin, insieme a I Simpson e a South Park – seppure ognuna a suo modo e ognuna con il suo particolarissimo linguaggio – hanno sempre lottato contro le ipocrisie della società occidentale, assolvendo all’ingrato compito di scuotere la nostra coscienza, ma siamo certi che sia ancora così?
I Griffin dunque sono ancora capaci di smuovere le nostre coscienze dopo 22 anni dal primo episodio? Proviamo a capirlo insieme.
Family Guy ha sempre dato il meglio di sé mostrando il peggio. Nel tempo la sitcom ha conquistato il nostro cuore proponendoci infinite scene disturbanti, estreme e succosamente nonsense. Eppure, a detta della maggioranza dei fan, le ultime stagioni sembrano sottotono, viziate e creativamente aride. Ridiamo, ma l’originalità che ha reso I Griffin grandiosi si sta spegnendo di stagione in stagione. Le ultime, infatti, non hanno ottenuto nemmeno troppa considerazione. Reddit è piena di commenti di fan delusi, soprattutto sui finali di stagione. Su IMDb gli episodi con lo score più alto sono quelli dei primi anni 2000, dove il picco è rappresentato dalle stagioni comprese tra la 6° e la 9°, per poi crollare progressivamente. Su Rotten Tomatoes appaiono pochissime recensioni dei fan – e nessuna da parte della critica – per un 58% di rating della 18° stagione e un impietoso 36% della 19° stagione. Molti spettatori puntano il dito sulla mancanza di quell’ironia dissacrante che sapeva accendere il dibattito e infiammare l’opinione pubblica mentre altri fanno notare quanto le ultime stagioni sembrino appoggiarsi sugli espedienti narrativi da loro inaugurati e che ormai appaiono ampiamente abusati. Le battute sono divertenti, ma non rilevanti e i colpi bassi e gli insulti ai personaggi o alle celebrità sono aspri, ma fiacchi e prevedibili. Sembra che i creatori stiano riciclando gli schemi del passato, riempiendo le ultime stagioni con l’umorismo a cui ormai siamo assuefatti e insultano e deridono perché sanno che è quello che ci aspettiamo. Nel corso di 19 stagioni ci siamo abituati all’insulto, quello che riusciva a scioccarci e a provocare in noi delle reazioni forti e contrastanti. L’offesa e la battuta pesante però avevano sempre una finalità dissacrante e non erano mai finalizzate a compiacerci, come purtroppo sta accedendo negli ultimi capitoli. L’umorismo è ancora vivo e pimpante, ma non si spinge mai al di là del tracciato e si nutre delle glorie passate, senza far abbaiare l’opinione pubblica come sapeva fare agli inizi.
Meg’s Wedding e The Talented Mr. Stewie
I Griffin sono stati accusati più volte di essere una copia de I Simpson, ma negli anni la sitcom di MacFarlane è riuscita a imporsi con uno stile comico riconoscibile, caratterizzato soprattutto dalla gag nonsense e da situazioni tanto paradossali quanto veritiere. Negli anni la serie ha superato molte avversità, ad esempio è stata censurata più volte (ma come abbiamo detto, questo è un bene) e nel 2002 ha rischiato perfino la cancellazione che è stata evitata grazie al supporto dei fan. Indubbiamente I Griffin hanno maturato una reputazione solida e godono di quella popolarità che li rende intoccabili. La serie animata si è aggiudicata diverse nomination e numerosi premi, come i Primetime Emmy Awards o gli Artios Awards, che però risalgono al primo decennio del 2000 mentre negli ultimi tre anni, di premi importanti, non ce n’è nemmeno l’ombra. Conosciamo bene i pregi dello show, come il suo umorismo surreale e controverso, ma questo non dà il diritto agli sceneggiatori di adagiarsi sugli allori. Il meta-umorismo che la serie ha saputo sfruttare fino alle estreme conseguente – spaziando dall’ovvio al nonsense, dal dark humor al politicamente scorretto, il tutto condito da battute sulle scoregge, gag sessuali e razziali, riferimenti all’attualità e alla cultura pop di secondo ordine – sembra essere crollato sotto il suo stesso peso. Sottoporre lo spettatore a lunghe e raccapriccianti scene disturbanti è sempre stato il punto forte della famiglia di Peter. Nella 19° stagione troviamo qualche episodio che sa farlo superbamente però non ci stupisce mai fino in fondo e non provoca mai in noi quel sano shock che vogliamo, ma ci lascia con un sopito senso di sì-divertente-ma-tutto-già-visto.
Il 19×02, The Talented Mr. Stewie, è un episodio inquietante, entusiasmante e ben scritto, ma ripropone l’ennesimo piano di Stewie impegnato a viaggiare nel tempo per risolvere l’ennesimo confitto freudiano. In Meg’s Wedding (19×06), Meg inizia a uscire con Bruce – presumibilmente gay – il quale, dopo aver lasciato Jeffrey, si è deciso a sposare una donna per ottenere l’approvazione dei suoi genitori, cristiani e omofobi. Meg però interrompe la cerimonia confessando di essere consapevole della sua omosessualità così Bruce, finalmente, fa coming out con i suoi genitori e sposa Jeffrey fuori dalla chiesa poiché il prete non riconosce la loro unione. Ma siamo nel 2020 e, istituzioni religiose a parte, fortunatamente sono poche le persone che si indignano davanti a un matrimonio gay! Questo lo sappiamo bene noi spettatori e lo sanno bene anche i creatori di Family Guy che prontamente fanno esclamare a Stewie:
Questo sembra un episodio per il quale qualcuno avrebbe ricevuto un premio nel 1994.
La battuta di Stewie è l’unico elemento capace di salvare l’episodio, un esempio di meta-televisione in stile Family Guy che conferma quanto Seth MacFarlane stesso sia consapevole che i tempi sono cambiati e che c’è bisogno di qualcosa di nuovo, ma che forse lo show non sa più come anticipare e raccontare. Lo stesso discorso si applica a PeTerminator, 19×13: una puntata divertente e ben fatta, ma che sembra essere arrivata, di nuovo, in ritardo di dieci anni.
Il peccato dell’autoconservazione
Abbiamo amato I Griffin per la loro capacità di oltrepassare il confine, segnarne uno nuovo e, ancora, superarlo senza freni e senza filtri. Un meta-umorismo selvaggio e nonsense che non nasceva mai solo per intrattenerci. La risata era funzionale al processo dissacratorio e non era mai il fine ultimo dell’episodio. Lo shock era il fine ultimo: la rottura di qualcosa dentro di noi. Ma se questo non avviene più, che senso ha per Family Guy continuare a esistere? I Griffin non possono permettersi il lusso di conservarsi, non possono aggrapparsi alle loro vecchie gag solo perché funzionano. South Park ha saputo rinnovarsi nel corso delle stagioni, stravolgendo l’esecuzione e la struttura narrativa degli episodi stessi, rinunciando perfino a quegli elementi che l’hanno resa iconica (ad esempio la morte reiterata di Kenny). Eppure nel cambiamento la serie di Parker e Stone non si è mai snaturata e ha mantenuto intatta la sua natura irriverente, ignorando la volontà dei fan (al contrario degli abitanti di Quahog che l’hanno assecondata facendo tornare in vita Brian) e continuando a testa bassa a sgretolare, macinare e distruggere. I Griffin continuano a intrattenerci e ci disturbano con situazioni surreali, ma forse riescono a farci ridere solo in memoria dei vecchi tempi. Ma uno show satirico non dovrebbe mai piacere e intrattenere: dovrebbe raccontare la verità, anche se questa scomoda qualcuno.
I Griffin sono ancora I Griffin, ma in senso negativo
Forse è proprio questo il problema. Family Guy continua a sfornare stagioni gradevoli grazie alla reputazione che ha costruito nel tempo, all’affetto dei fan e al materiale originale da cui attinge, cioè il suo. Molti aspetti sono migliorati nel tempo, come l’animazione, le battute, gli archi narrativi e perfino la struttura degli episodi che è diventata di stagione in stagione più coerente e complessa. Il problema – a nostro avviso – risiede proprio nel fatto che I Griffin sono rimasti I Griffin nella forma, pur migliorata, ma non nella sostanza. Tuttavia restare fedeli a se stessi per compiacere i fan è un’azione conservatrice che lede le intenzioni provocatorie e dissacranti che uno show satirico dovrebbe avere. Nel 2012 The Guardian aveva già iniziato a nutrire qualche dubbio, domandandosi se per la sitcom non fosse arrivato il momento di andare in pensione:
Non è che I Griffin siano mai stati un’opera di genio comico. Mancano del cuore dei Simpson e dell’arguzia bruciante di South Park (che ha dedicato un intero episodio a distruggere proprio la pigrizia de I Griffin). Eppure, nonostante tutti i suoi difetti, sono sempre stati divertenti, persino impegnativi – se sei abbastanza attento – e mentre la decima stagione su Peter Griffin e il suo clan arriva sugli schermi del Regno Unito, le battute precedentemente intelligenti dello show sembrano sempre più vuote e ciniche.
Quindi dopo (quasi) 20 stagioni viene naturale chiedersi se ha ancora senso continuare a produrre uno show che sembra incapace sia di reinventarsi che di leggere la realtà con occhi freschi e dissacranti. Le ultime stagioni de I Griffin sono piacevoli, ben costruite e divertenti, certo, ma il loro intento non dovrebbe essere quello di corteggiarci e divertici. Purtroppo la sitcom finisce per riproporre di stagione in stagione l’ennesima versione di se stessa, le solite gag comiche ricalcate su quelle più iconiche, svuotandole però dell’irriverenza che un tempo ci scioccava e scuoteva la nostra coscienza mentre oggi riesce a farci ridere solo grazie all’eco delle stagioni precedenti.
Non ci resta dunque che aspettare la 20° stagione.