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10 cose che ho pensato dopo aver visto il pilot de I Liceali a distanza di anni

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Vi capita mai di rivedere una serie tv a distanza di anni e notare dettagli e particolari che prima non avevate mai visto? Questo è quello che è successo con I Liceali, di cui abbiamo visto il pilot a distanza di anni. Serie televisiva italiana, andata in onda per la prima volta nel 2008, si compone di 3 stagioni e racconta le vicende di un gruppo di studenti del prestigioso liceo classico di Roma, il Colonna. Prodotta da Taodue, I Liceali è stata una delle tante serie tv ambientate nel mondo della scuola, che ha spopolato nel primo decennio degli anni 2000.

Di pochi anni prima, infatti, è la serie Grandi Domani, ambientata in una scuola d’arte sempre della Capitale. In Italia questi prodotti seriali nascevano dopo l’ondata di successo ottenuta da serie straniere come Beverly Hills 90210, Dawson’s Creek e, per ultima, Paso Adelante, che mostravano le difficoltà dell’essere adolescenti, le sfide a cui i ragazzi dovevano rispondere e le vicende sentimentali che li vedevano coinvolti. Al di là del discreto successo de I Liceali, la serie è stata, tuttavia, fortemente criticata, a causa di diversi stereotipi comuni sull’essere adolescenti.

Ambientata nel liceo classico Colonna, I Liceali vede protagonista l’ingenuo e sognatore professore Antonio Cicerino (Giorgio Tirabassi), che si trasferisce da un paesino di provincia nella caotica e cosmopolita Capitale, insieme alla figlia Elena (Carolina Benvenga). La sua nuova classe, tuttavia, popolata da diversi figli di papà non sembra per nulla felice di avere come prof di italiano un “pecoraro” provinciale e gliene farà passare di tutti i colori. Ma al liceo Colonna a dargli filo da torcere saranno anche i colleghi, non tutti disponibili e affabili. Immancabile la storia d’amore – alquanto travagliata – di Cicerino con la collega di storia dell’arte, Enrica Sabatini (Claudia Pandolfi) e le altrettanto complesse vicende sentimentali dei suoi allievi.

Ecco 10 cose che abbiamo pensato dopo aver visto il pilot de l Liceali a distanza di anni!

1) La sigla anni 2000 (perfettamente anonima)

I Liceali
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Ovviamente, di una serie tv, spesso, la prima cosa che notiamo sono i titoli di apertura:minimal e stringati, elaborati e arricchiti da colonne sonore indimenticabili, diciamocelo, sono le sigle a fornirci una piccola anticipazione di ciò che vedremo. Nel caso de I Liceali, purtroppo, la sigla certamente non è che sia così memorabile, tanto da non comparire neppure nella lista delle 10 migliori sigle delle serie tv italiane. Se, infatti, a distanza di anni, ancora un po’ tutti ricordiamo il motivetto de I Cesaroni, o sorridiamo pensando a Boris, nel caso di questa sigla in particolare, possiamo dire che l’unica cosa che ci viene in mente è un vuoto completo, nel nostro cervello compare una bella scritta con Error 404 – Page not found. E, non sorprende di certo, perché a parte l’adorabile stile graffiti con cui il titolo viene mostrato, l’apertura de I Liceali è abbastanza anonima e, a distanza di anni, riguardando il pilot non si può fare a meno di notare questa totale assenza di personalità.

2) Il binomio imprenscidibile Tirabassi – Pandolfi

I Liceali
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Tra i primi elementi che balzano all’occhio nel pilot de I Liceali è sicuramente il binomio formato da Giorgio Tirabassi e Claudia Pandolfi. La coppia di attori – e amici – ha, infatti, preso parte a diverse serie tv come Distretto di Polizia, e sono un binomio quasi iconico della serialità italiana dei primi anni 2000. Della collega, con cui ha diviso la scena nella serie poliziesca per un decennio, Tirabassi ha raccontato di quanto sia stata fondamentale nel suo percorso artistico e quanto la reciproca compagnia li abbia arricchiti. Nella serie I Liceali, i due iniziano il loro rapporto con il piede sbagliato: scontrandosi, in un giorno di pioggia – un po’ come Mirko e Licia – con le rispettive auto. Quello che sembra un banale incidente, dovuto alla distrazione e alla pioggia, sarà l’inizio di un rapporto molto importante per entrambi…Anche se all’inizio Enrica di Antonio non ne vorrà davvero sapere!

3) Stereotipi di ogni genere

I Liceali
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Le serie tv sono lo specchio della nostra realtà ed è innegabile che ne I Liceali gli stereotipi abbondino: di genere, sulla sessualità, sulla visione dell’educazione e degli insegnanti. Se c’è un aspetto che abbiamo notato guardando il pilot della serie Mediaset è stata la sciattezza con cui si è scelto di rappresentare alcuni personaggi e determinate tematiche. L’opposizione studenti svogliati – professori frustrasti risultsva già stantia anni fa, figuriamoci a rivederla oggi. Nella serie, infatti, l’intero corpo studenti del Colonna sembra composto da una massa informe di individui privi di voglia di imparare, a eccezione di pochissimi casi – vedi Costanza Catania -.

Ma non solo: all’interno della 2A, la classe in cui insegna Cicerino, ci sono chiaramente dei ruoli assegnati, come per esempio il bullo (incarnato da Claudio Rizzo), che nasconde una tragica storia personale, oppure, i suoi sgherri, la coppietta innamorata e felice, gli amanti nascosti (Schifani e Lucia), le vittime di bullismo. Gli stereotipi sono applicati anche all’unica studentessa nera del liceo – alquanto irreale come situazione se si pensa che siamo a Roma – Jasmine, infatti, è l’unico personaggio afro-discendente presente nella serie, ma il suo ruolo viene limitato a quello di ricca snob, oggetto dei desideri di alcuni suoi compagni di classe.

La situazione non miglora certo con il corpo docenti: anche qui, se da un lato Cicerino è l’insegnante sognatore, che vuole avvicinarsi ai ragazzi – ma senza mai davvero farlo, tutto preso dal suo mondo utopico di libri e letteratura – dall’altro i suoi colleghi sono o completamente privi di entusiasmo ed energie (vedi Enrica) o vengono rappresentati come assetati di sangue giovane e pronti a scagliarsi contro i loro studenti per la minima insufficienza.

4) I Liceali: sessismo e pessima educazione sentimentale

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Agli stereotipi si lega anche l’evidente sessimo che trasuda da numerosi dialoghi e la pessima educazione sentimentale che questa serie forniva, pur non essendone consapevole. Le donne e le adolescenti nella serie, infatti, sono spesso oggettificate e vengono etichettate con nomignoli di ogni tipo. Questo particolare aspetto viene normalizzato, perché oltre che dagli studenti, anche dagli insegnanti stessi viene praticato, soprattutto, nei confronti della giovane professoressa di francese, Melanie. Ma, in generale, i personaggi femminili ne I Liceali sono spesso rappresentati solo dallo sguardo maschile e vengono classificate in base al gradimento che suscitano nei personaggi maschili della serie. Anche il sesso, nella serie, viene trattato senza la dovuta attenzione o delicatezza: non ci aspettiamo Sex Education, però, il confronto con altre serie ambientate nella scuola è inevitabile e da questo punto di vista I Liceali aveva – e ha – molto da imparare.

5) Ivano Marescotti, ci manchi!

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Al liceo Colonna gli allievi della 2A tremano al solo vederlo: stiamo parlando del professore di greco e latino Gualtiero Cavicchioli, interpretato dal compianto Ivano Marescotti, scomparso lo scorso marzo. Dall’aspetto burbero e dal piglio severo, Cavicchioli è un inflessibile insegnante, pronto a distribuire 3 a ogni sfortunato studente. Nonostante il suo personaggio sia infarcito di stereotipi sul ruolo dell’insegnante, l’interpretazione di Ivano Marescotti l’ha reso unico e indimenticabile, come del resto molti dei ruoli portati sul piccolo e grande schermo dal celebre attore di teatro.

Pensiamo a ruoli come quelli in Johnny Stecchino, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Hannibal e tra i più recenti, Cado dalle nubi e A casa tutti bene. Dopo aver collaborato, negli anni ’80, con Mario Martone e Giorgio Albertazzi, continua la sua carriera al cinema e in tv, lavorando con registi italiani e stranieri. Riceve sei candidature ai Nastri d’Argento, si dedica a insegnare teatro e letteratura in lingua romagnola. Si ritira dalle scene nel 2022.

6) Gara notturna di auto con tanto di bersaglio umano: un po’ Fast&Furious, un po’ Tre metri sopra il cielo

C’è una scena, in particolare, nel pilot de I Liceali che non può non strappare una risata per la consistente dose di trash che racchiude: il professor Cicerino, cercando di fare amicizia con i suoi allievi, si ritrova a raggiungerli durante una gara notturna con le auto. I ragazzi si sfidano con altri alunni rivali e vince chi riesce ad avvicinarsi maggiormente al bersaglio umano posizionato al centro della strada. Una situazione che ha dell’assurdo e che rasenta il ridicolo: un po’ Fast&Furious e molto Tre metri sopra il cielo, la scena si conclude con Cicerino che cerca di bloccare la gara e finisce per prendersi un destro sul naso da un infuriato Claudio Rizzo. Decisamente, per il professore non sarà facile conquistare la fiducia dei ragazzi…

7) La colonna sonora de I Liceali

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Reign e Bridgerton ci hanno insegnato quanto siano belle le cover di canzoni contemporanee, come quelle di Billie Eilish e Taylor Swift, rivisitate per adattarsi al periodo in cui sono ambientate le serie e anche ne I Liceali abbiamo una colonna sonora ricca di pezzi del periodo. Da Cesare Cremonini a Irene Grandi, passando per Fabrizio Moro, Tiromancino e Vasco Rossi, tutti i brano inseriti nella serie sono in grado di raccontare più di qualsiasi dialogo i tormenti e le preoccupazioni di un gruppo di adolescenti in piena tempesta ormonale. Anche nel primo episodio è evidente che ci sia dietro ogni momento una precisa scelta musicale che cerca di enfatizzare quanto gli spettatori vedranno sullo schermo e, in questo, I Liceali è stato quasi un’apripista per le serie che gli sono succedute.

8) Le prime webcam e pc, i diari Smemoranda!

I Liceali
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E non possiamo non parlare di quanto sia strano osservare una serie degli anni 2000 e renderci conto che realtà come Instagram, Whatsapp e TikTok sono lontanissime. Nella serie tutti i ragazzi hanno un telefonino, ma non uno smartphone, si inviano ancora SMS e anche i primi pc e le prime webcam sembrano preistoriche rispetto a quelle che abbiamo oggi. Che la serie sia immersa nella cultura pop degli anni ’00 è evidente anche dalla presenza dei diari Smemoranda: tutti gli studenti ne hanno uno e su ognuno racchiudono sogni, speranze, paure, cotte adolescenziali. Se oggi è sui social che affidiamo i nostri pensieri e i nostri sentimenti, ne I Liceali se vuoi davvero conoscere qualcuno…puoi scoprirlo dal suo diario!

9) Daniele ed Elena

I Liceali
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Come una batteria incessante dentro il cervello” è così che Elena descrive alla sua amica Vincenzina il primo incontro-scontro con Daniele. Studentessa modello e figlia altrettanto perfetta, Elena vive malvolentieri il cambiamento di città e di vita a cui il lavoro di suo padre l’ha portata. Nella Capitale, in un liceo completamente nuovo, circondata da allievi snob e superficiali. E poi c’è Daniele, figlio di una madre artista e tossicodipendente e di un padre assente, cresciuto troppo in fretta e con la testa immersa in un mondo di musica e sogni. Due solitudini che si incontrano e che, almeno nel pilot de I Liceali, già fanno sognare. Nel loro primo incontro, i ragazzi si scambiano accidentalmente il diario e – tralasciando la rispettiva violazione della privacy – imparano a conoscere le loro paure più nascoste e quanto siano simili, nonostante le tante diversità.

10) I Liceali non è invecchiata benissimo

In definitiva, dopo aver visto il pilot de I Liceali a distanza di anni, cosa abbiamo davvero pensato? Che, come purtroppo accade ad alcuni prodotti della serialità, ma non solo, la serie non è invecchiata benissimo. E, no, non ci riferiamo alla tecnologia datata o ai detestati jeans a vita bassa con tanto di ballerine che indossano i personaggi nel primo episodio. Ma più a una generale aria di superficialità e banalità che avvolge tutta la storia e i suoi protagonisti. Nessuno di loro è davvero ben approfondito o dotato di una caratterizzazione accattivante. E, a distanza di anni, purtroppo, la situazione non è migliorata. A distanza di anni, de I Liceali ci ricordiamo poco e niente e la serie sta lì, come una foto che sbiadisce, i cui colori scoloriscono e nella quale non riusciamo proprio a riconoscerci.