Chi non ha mai sentito un “D’oh” o un “Ciucciami il calzino”?
I Simpson è una delle poche serie animate che tutti, ma proprio tutti, conoscono. Ma quali sono le ragioni dietro questo successo? Cosa ha permesso a una serie animata di diventare la più longeva della storia del tubo catodico? C’è chi afferma che il successo stia nel fatto che fornisca uno spaccato della società e dello stile di vita della famiglia media americana, impersonificata da Homer, Marge e i loro tre figli Bart, Lisa e Maggie, i Simpson appunto.
Questa è sì una delle motivazioni ma non la principale a mio avviso.
Innanzitutto, grazie alla bravura dei creatori e alla capacità di donare ai personaggi di questo mondo un ruolo ben definito, i gialli hanno saputo ricostruire una realtà animata più reale della nostra. Qualunque personaggio ha una sua identità, cosa che gli permette di reggere il peso di una puntata anche da solo. Persino quelli che non sono mai comparsi, se non per quell’episodio (vedi Hank Scorpio in “Si trasloca solo due volte”). Un altro motivo del successo de I Simpson è da ricercare nella potenza delle citazioni di fatti reali, riferite soprattutto al mondo dello spettacolo e della politica. Queste rendono il prodotto unico nel suo genere e capace di non stancare mai col passare delle stagioni, seppure da una decina d’anni a questa parte il calo rispetto alle prime 15 (sì 15) sia stato evidente.
Fatto ancor più sorprendente è la capacità di prendere in giro un mondo reale pieno di ipocrisia e banalità senza creare personaggi perfetti, ma al contrario, pieni di difetti. Essi riescono a far capire quanto la vita sia ingiusta, piena di prevaricazione e stupidità, e priva di meritocrazia (consiglio l’episodio “Il nemico di Homer” per comprendere a pieno il senso delle mie parole), comportandosi come stupidi ed egoisti convinti che sia la maniera giusta di vivere.
I Simpson non sono educativi, né hanno la presunzione di volerlo essere, ma attraverso le loro storie riescono a farci ragionare su cose che diamo normalmente per scontate.
Altro punto di forza è la capacità di far ridere sia l’intellettuale di turno, che riesce a trarre importanti spunti di riflessione da ogni scena, sia il bambino, che pur non avendo la capacità di cogliere il senso completo di una battuta riesce divertirsi. Non si spiegherebbe altrimenti l’eterogeneità di pubblico che apprezza lo show da oramai 30 anni.
Gli autori, che vorrei ringraziare a nome dell’umanità tutta per averci regalato questo capolavoro, hanno avuto delle intuizioni geniali quando hanno capito che avrebbero dovuto mettere in scena delle situazioni non destinate a risolversi. Ne I Simpson infatti non si risolve niente, al massimo si peggiorano le cose.
I vecchi sono continuamente ridicolizzati, i samaritani di turno vengo presi in giro e demoliti dall’opinione pubblica insieme ai loro propositi, la polizia è costituita da gente negligente e non esattamente incorruttibile, la mafia è presente ma nessuno sembra farci caso, i luoghi dove fare cultura sono deserti e la scuola è inefficiente.
Nel nostro Paese molto del successo de I Simpson lo dobbiamo al fantastico lavoro del compianto Tonino Accolla in cabina di doppiaggio. Egli è stato capace di caratterizzare in maniera superba il personaggio principale della serie, Homer Simpson, donandogli delle espressioni e frasi che oramai associamo subito al capofamiglia giallo. Il lavoro di Accolla è da apprezzare, non solo per la voce che ha regalato a Homer, ma anche per quello che ha fatto con gli altri personaggi rendendoli ancor più caratteristici, come ad esempio Carl con il suo accento veneto, o Winchester dal marcato accento campano.
Non è azzardato dire che ci manca maledettamente.
Per chiudere dobbiamo dire che che il cinismo, la cattiveria e gli sbeffeggiamenti mescolati alla pura e sana satira, seppure con una buona dose di realismo, sono gli elementi che hanno reso I Simpson una leggenda non solo per gli addicted come me, ma per tutti i tipi di spettatori. E noi ci auguriamo che, nonostante il livello sia calato rispetto all’epoca d’oro della serie, possano continuare per sempre.