Chiunque abbia narrato una storia nella vita lo sa bene: uno degli ostacoli più ardui che si presentano nel momento in cui si prepara un articolo, un racconto, un romanzo o un film è l’elaborazione di una conclusione all’altezza di tutto il resto. È naturale, e accomuna tutti almeno quanto il terrore che assale i più di fronte al foglio bianco che anticipa l’avvio dell’incipit. Se poi si parla di una serie tv, la questione è la medesima e talvolta può essere ancora più complessa. Soprattutto se si hanno alle spalle trent’anni di storie iconiche ed un’orizzontalità pressoché inesistente. Mettetevi nei panni degli autori di quei pazzi degli autori de I Simpson, per esempio: come si dovrebbe concludere una delle serie più belle e longeve di tutti i tempi?
Anche se a quanto pare non è ancora arrivato il momento dei saluti, rispondere non è per niente semplice e il prezzo da pagare in caso di fallimento può essere molto alto: il peggior finale possibile non cancellerebbe la magia creata dai 639 episodi andati finora in onda, ma creerebbe comunque una macchia indelebile. Purtroppo è successo tantissime volte e sarebbe un peccato se succedesse anche stavolta. Ma per fortuna qualcuno ci ha già pensato e ha dato un ottimo suggerimento agli autori de I Simpson. Un utente di Reddit, infatti, ha scritto il finale perfetto. Forse non l’unico, ma sicuramente uno dei migliori possibili. Un’impresa non da poco, viste le premesse. Ma c’è riuscito, ve l’assicuriamo. E noi ci auguriamo che questo soggetto possa diventare realtà.
La scena iniziale è una di quelle che abbiamo visto centinaia di volte: i Simpson, riuniti di fronte alla tv, scoprono che lo show di Grattachecca e Fichetto si concluderà di lì a poco e che ci sarà una contest che permetterà ai fan di scrivere il finale. I Simpson decidono di partecipare singolarmente, Krusty il Clown si innamora di una delle idee ed intende premiarla, ma al momento dell’annuncio pubblico comunica accidentalmente che i vincitori sono Homer, Marge, Lisa, Bart e Maggie. Il vero episodio inizia un anno dopo, e non mancano le sorprese: ognuno dei protagonisti, infatti, racconta il suo finale ad un amico o conoscente, in un altro contesto a noi molto familiare.
Bart, infatti, ne parla in classe con Milhouse mentre la sua voce fuori campo accompagna delle scene di Grattachecca e Fichetto, ma la maestra se ne accorge e al termine del racconto gli comunica che dopo la lezione verrà messo in punizione. Homer, invece, racconta il suo finale a Lenny e Carl, ma una volta concluso suona la campana della centrale nucleare e si infila una tuta anti-radiazioni. Deve tornare al lavoro. Marge discute il suo al supermercato con Helen Lovejoy, mentre Maggie fa altrettanto con il neonato col monociglio e Lisa con le gemelle Sherri e Terri, poco prima di prendere il sassofono e andare a lezione di musica.
Le sequenze successive ci danno un’idea definitiva di quel che stiamo guardando: le dinamiche proposte, infatti, non sono altro che i momenti che precedono la sigla iniziale passata davanti ai nostri occhi per migliaia di volte. Bart scrive sulla lavagna la frase “Non parlerò più in classe”, poi sente il campanello e scappa via. Così come fa Homer, dopo aver fatto cadere per terra l’ennesima barra di plutonio. Lisa nota l’orario e inizia a correre. Fanno altrettanto Marge e Maggie, uscite di corsa dal supermercato non senza farci conoscere come sempre il “prezzo” della neonata attraverso la lettura del codice a barre.
Segue una ripresa a volo d’uccello dell’amatissima Springfield che ci permette di osservare la corsa dei nostri protagonisti verso il divano e, una volta arrivati, un ultimo sguardo scambiato tra loro: sorridono malinconicamente, parte la musica. Titoli di coda.
I Simpson finirebbero così, esattamente come erano iniziati nel lontano 1987. E con un fil rouge che metterebbe armonicamente ogni tassello al suo posto, senza inutili colpi ad effetto che l’assenza di orizzontalità renderebbero fuori luogo. Andrà davvero così? Oppure gli autori approfitteranno del suggerimento per fare un vero contest che coinvolgerebbe ognuno di noi? Staremo a vedere, ma una cosa è certa: con tutto l’amore che abbiamo per I Simpson, un’opera maestosa che ha fatto scuola da ogni punto di vista e ci accompagna da sempre, ci auguriamo che questo momento non arrivi tra molti anni. Sarebbe troppo tardi. Anche col miglior finale possibile.
Antonio Casu
LEGGI ANCHE – I Simpson – Perché sono perfetti per tutte le generazioni