I Simpson sono senza dubbio una delle serie animate più famose di sempre. L’avanguardia dello stile e dei temi trattati, oltre a renderla parte della cultura pop degli ultimi anni, ha anche messo la serie al centro di numerose controversie. In più di un’occasione si è speculato sull’abilità de I Simpson di “predire” eventi storici realmente accaduti anni dopo la messa in onda degli episodi. Pensate all’elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti, e a tanti altri. Una predizione simile è parte della questione di cui vi parleremo in quest’articolo, assieme a un mistero diventato un vero rompicapo per i fan.
Tale mistero ha trovato terreno fertile tra i fan dei Simpson in forma di creepypasta ed è conosciuto come quello della morte di Bart Simpson.
Per chi non lo sapesse, la creepypasta è una forma di “letteratura sul web” divenuta famosa dal 2006 in poi. Il termine viene dall’inglese “copy-paste” (copia-incolla) in cui la parola copy è stata sostituita da creepy (raccapricciante) per i temi macabri trattati. Il fenomeno deriva dalla pratica di molti utenti di internet di riprendere vecchie leggende metropolitane (o inventarne altre da zero), rielaborarle in chiave horror e diffonderle su siti e forum. Dunque le creepypasta non sono storie vere, ma possono prendere spunto da fatti realmente accaduti. In tale categoria rientra il mistero della morte di Bart Simpson, accaduta in un fantomatico episodio della prima stagione dei Simpson mai andato in onda. Nel video che vi proponiamo la questione viene ampiamente discussa dallo youtuber LaManolaVip sul suo canale.
Come racconta lo stesso youtuber, il mistero che avvolge questa storia inizia con lo sfalsamento del numero di episodi delle stagioni, notato proprio dai fan. Pare che ciò sia dovuto all’esistenza di un episodio, chiamato 7G44 e mai andato in onda, che metterebbe in scena la morte di Bart Simpson. L’episodio sembra esser stato scritto interamente da Matt Groening dopo una lavata di capo ricevuta dalla rete per via di certe scadenze da rispettare. Indiscrezioni dicono che Groening fosse infatti piuttosto depresso e disorientato durante la stesura di tale episodio e che anche molto tempo dopo non se ne potesse far parola con lui.
Anni dopo – durante un raduno ufficiale – la vicenda fu tirata fuori da un fan che chiese spiegazioni a Groening. Sembra che il creatore de I Simpson abbia reagito in maniera ambigua. Diede al fan in questione un cd facendogli promettere di non condividere mai con nessuno il materiale all’interno.
Il fan è rimasto anonimo, ma come potete immaginare si è tenuto ben alla larga dalla promessa di non condividere con anima viva il materiale acquisito. Da quel che sappiamo pare che il cd contenesse l’episodio 7G44, prodotto però con una grafica stentata e approssimativa. I personaggi cui siamo abituati appaiono diversi: Homer Simpson sembra più arrabbiato, Maggie più triste e Bart alquanto in contrasto con i genitori. Durante un viaggio in aereo con loro, Bart rompe un finestrino e muore venendo risucchiato fuori dall’aereo.
Certo, quando si parla dei Simpson la supposta morte di uno dei personaggi non è una cosa nuova, e tanto meno la più ambigua mai vista. Tuttavia è il successivo svolgimento che trasuda inquietudine.
L’immagine del corpo esanime di Bart appare stranamente “molto realistica per gli anni che erano” (1989). Nel secondo atto vediamo la famiglia Simpson, a un anno dalla sventura, piangere la morte del figlio con lamenti che sembrano altrettanto realistici. La famiglia – deperita e depressa – decide di andare a far visita a Bart, ma giunti al cimitero la scena è raccapricciante. Il corpo di Bart, sfigurato, appare adagiato contro la lapide nella stessa posizione in cui era stato visto – morto – nel primo atto. Accanto figurano le lapidi di alcune celebrità che appariranno successivamente nello show come guest star, tra cui Michael Jackson e George Harrison. Sotto i loro nomi, sulle lapidi sono incise le date del decesso che sembra coincidessero con quelle in cui i personaggi in questione sono morti davvero ANNI DOPO.
Le ragioni per le quali quest’episodio non è mai andato in onda sono ancora oscure. Per di più Groening ha mantenuto sempre un approccio piuttosto vago e ansioso nelle occasioni in cui gli sono state chieste spiegazioni al riguardo. Il suo atteggiamento ha suscitato non poche curiosità nei fan.
Certo, anche un non esperto di marketing sa che “il fascino di un mistero irrisolto” è un’ottima tecnica per attirare l’attenzione del pubblico su un fenomeno di qualunque genere. Teniamo in considerazione che all’epoca I Simpson erano ancora a uno stadio primordiale di quella che è stata la loro successiva fama. Potrebbe trattarsi di un episodio mal riuscito nato dalla mente di un Groening al tempo troppo sotto pressione e scartato successivamente perché troppo cupo o inadatto alle esigenze di pubblico dell’epoca. L’atteggiamento schivo di Groening potrebbe essere frutto una tecnica di marketing nata per caso o rappresentare solo un tasto dolente.
La morbosa curiosità che spinge i fan a voler sapere proprio tutto della propria serie preferita è un terreno fertile per questo genere di strategie.
E i fan de I Simpson non sono stati da meno. L’avvento delle creepypasta su internet potrebbe poi aver fatto il resto. A ogni modo ciò resta una nostra supposizione, letta in chiave quanto più razionale possibile. Di qualunque cosa si tratti, comunque è chiaro che non ne verremo a capo facilmente. È possibile che questa storia sia solo uno degli innumerevoli misteri irrisolti che hanno però alla radice una spiegazione più semplice di quanto pensiamo. Il che risulta essere perfetto per noi pragmatici, ma poco vincente ai fini pubblicitari.