I Simpson è una Serie animata statunitense, creata nel 1987 dalla mente del fumettista Matt Groening. Questa sitcom è sostanzialmente una parodia della società statunitense, rappresentata dalla famiglia Simpson.
Homer, il capofamiglia, è un uomo irresponsabile, pigro e non molto intelligente che lavora nella centrale nucleare di Springfield; sposato con l’iperprotettiva Marge, i due hanno tre figli: Bart, Lisa e Maggie. Bart è il primogenito, furbo e ribelle; nonostante tenti spesso di mettere i bastoni fra le ruote a sua sorella Lisa, in realtà le vuole molto bene. Quest’ultima, d’altra parte, non potrebbe essere più diversa da suo fratello: è intelligente, femminista, sensibile e la sua più grande aspirazione è quella di divenire presidente degli Stati Uniti. Ultima della famiglia è la piccola Maggie che, nonostante sia poco più che una neonata e non sappia parlare e camminare, con i suoi comportamenti ci ha dimostrato di non essere meno intelligente di sua sorella maggiore.
I Simpson è una di quelle Serie animate che non ci stancano mai: possiamo avere cinque, dieci, venti, trent’anni e anche di più, ma quando viene trasmesso un episodio in televisione non possiamo far altro che catapultarci a guardarlo. Ma oggi non voglio parlarvi dell’aspetto divertente e satirico di questa Serie che amiamo così tanto, bensì di un lato più cupo, che forse vi trasmetterà un po’ di inquietudine.
Sono sempre stata un’amante dell’horror e spesso trascorro un po’ del mio tempo a leggere delle creepypasta che trovo in giro sul web. Per chi non sapesse cosa sono, vengono chiamati creepypasta dei racconti brevi che nascono sostanzialmente per terrorizzare il lettore, e sono per lo più leggende di internet, leggende metropolitane o catene “mortali”. Capirete dunque la mia sorpresa quando, tra le varie creepypasta, mi sono imbattuta in alcune di esse che parlano proprio della famiglia più conosciuta degli Stati Uniti: i Simpson.
LA MORTE DI BART
Si racconta che durante la produzione della prima stagione dei Simpson, Matt Groening ad un certo punto abbia iniziato a comportarsi in modo molto strano: sembrava triste, nervoso e quasi malato. Si parlava in quel periodo di un episodio “perduto”, dal titolo Dead Bart. Durante un evento per i fan, un ragazzo riuscì a seguirlo ed a menzionargli l’episodio; non appena lo fece, Matt Groening impallidì ed iniziò a tremare quasi fosse terrorizzato. Non riuscendo ad emettere nemmeno una sillaba, alla richiesta del ragazzo di ricevere maggiori informazioni sulla puntata, Groening tirò fuori un pezzo di carta e ci scrisse sopra un indirizzo web, pregandolo di non nominare mai più quell’episodio.
Una volta tornato a casa, il ragazzo digitò subito sul proprio computer quell’indirizzo web; lo schermo si fece completamente nero, ad eccezione di un testo giallo, un link di download. Dopo aver scaricato il file, che era proprio un episodio dei Simpson, il ragazzo copiò il file su un CD e si mise comodo a guardarlo.
Si narra che l’episodio iniziasse come tutti gli altri, ma con una qualità peggiore di quelli a cui siamo abituati adesso. La grafica era, infatti, “stilizzata” esattamente come quella che ritroviamo nella prima stagione. Nonostante l’inizio fosse apparentemente normale, i personaggi si comportavano più stranamente del solito: Homer sembrava arrabbiato, Marge particolarmente depressa, Bart odiava i propri genitori e Lisa era in uno stato d’ansia.
In quest’episodio, come in molti altri, i Simpson avrebbero viaggiato; questa volta, tuttavia, alla fine del primo atto l’aereo stava precipitando. Bart, immaturo come al solito, mentre l’aereo precipitava ruppe un finestrino e venne in questo modo risucchiato fuori. Quando lo zoom si focalizzò sul corpo di Bart, a malapena riconoscibile, il ragazzo si trovò davanti il disegno di un cadavere così realistico che sembrava quasi fosse una fotografia.
Il secondo atto iniziava con i quattro Simpson ancora in vita riuniti attorno al tavolo della cucina, tristi e con le lacrime agli occhi. L’aspetto davvero assurdo di questo pianto era il fatto che fosse terribilmente realistico ed addolorato.
Subito dopo averci mostrato il dolore della famiglia a causa della perdita di Bart, sullo schermo apparve una scritta che spiegava che era già trascorso un anno dalla morte del primogenito. La scena successiva era molto simile alla precedente: venivano mostrati Homer, Marge e Lisa seduti al tavolo, tristi. Sarebbe stato tutto uguale al secondo atto, se non fosse stato per il fatto che i tre erano praticamente scheletrici e che, soprattutto, non vi era nemmeno l’ombra della piccola Maggie. Il motivo? Non ci è dato saperlo, se non “grazie” alla nostra immaginazione.
I tre decisero dunque di andare a trovare Bart al cimitero e, quando arrivarono dinnanzi alla tomba del bambino, il suo corpo giaceva su di essa, esattamente com’era nell’inquadratura alla fine del primo atto. La famiglia ricominciò allora a piangere, ed il tutto continuò fino ad una ripresa finale che mostrava i tre Simpson ancora in vita allontanarsi dal cimitero. Le tombe sullo sfondo, per di più, avevano incisi sopra tutti i nomi delle guest star apparse nella Serie animata. Tuttavia, alla fine di quest’episodio c’è un aspetto ancora più inquietante: delle star che sarebbero morte dopo, come ad esempio Michael Jackson, sulla tomba era incisa la data esatta della loro morte futura.
TELESPALLA BOB
Ricordate il nemico numero uno di Bart, Telespalla Bob? Il suo personaggio ci viene descritto come estremamente colto, poliglotta ed intelligentissimo. Tuttavia, come anche le Serie Tv ci hanno insegnato alla perfezione, questi tratti sono spesso associabili proprio ai più temibili serial killer. Ricordate, per esempio, l’astuto Joe Carrol della Serie The Following?
L’odio di Telespalla Bob viene riversato principalmente su Krusty il Clown, che in passato lo aveva sempre “utilizzato” come se fosse lo zimbello del suo show televisivo, e su Bart, da quando assieme a sua sorella Lisa sventò i piani di Telespalla di “rubare” lo show proprio a Krusty, il beniamino del ragazzo.
Ma torniamo adesso all’aspetto più inquietante di questo personaggio: la leggenda narra infatti che Telespalla Bob sia stato creato non da Matt Groening, bensì da un suo collaboratore. Non sappiamo nulla del braccio destro di Groening dato che questi ha sempre lavorato nell’anonimato, continuando però sempre a creare personaggi ed episodi per la Serie Tv. Come spesso accade anche nella vita di tutti i giorni, tuttavia, si dice che il collaboratore di Groening ad un certo punto abbia iniziato ad essere pervaso dall’invidia a causa del successo ottenuto dallo show, e che l’odo per tutti i fan dei Simpson abbia preso il sopravvento su di lui. Gli spettatori, infatti, attribuivano tutto il merito della buona riuscita della Serie esclusivamente a Matt Groening, e all’uomo tutto ciò non andava a genio.
Si dice dunque che, per vendicarsi, il collaboratore anonimo diede vita proprio al personaggio di Telespalla Bob, che conquistò praticamente immediatamente persino Matt Groening. Lo scopo dell’uomo rimasto anonimo era tutt’altro che positivo: egli infatti voleva turbare le menti di noi telespettatori, soprattutto dei più giovani, trasmettendo in loro istinti omicidi esattamente come quelli del suo personaggio dai capelli rossi.
L’ORIGINE DEI SIMPSON
Vi siete mai chiesti come Matt Groening abbia elaborato l’idea di dar vita a questa famiglia decisamente fuori dagli schemi?
Si narra che nella seconda metà dell’Ottocento un’esoterista russa abbia scritto a proposito di un manoscritto chiamato Libro di Dzyan, nascosto in un monastero in Tibet. Questo libro raccontava delle varie “razze” che hanno popolato la nostra Terra prima dell’arrivo degli esseri umani odierni.
In un’intervista del 1991, Matt Groening rispose a delle domande che riguardavano proprio l’origine dei Simpson: egli fece riferimento ad un sito di scavi archeologici vicino Portland, luogo di nascita del produttore. Nel corso della costruzione di un’autostrada a 15 miglia ad ovest di Portland, infatti, fu ritrovato uno scheletro apparentemente umano. In seguito a vari studi effettuati sul posto si scoprirono addirittura i resti di un’intera popolazione risalente a milioni di anni fa.
Nel rapporto stilato in seguito al ritrovamento dei resti si faceva riferimento ad una strana conformazione scheletrica dei 56 esseri rinvenuti: dagli studi effettuati sugli scheletri sappiamo infatti che essi erano più bassi della norma, possedevano teste e fori oculari molto più grandi del normale ed avevano quattro dita per mano invece che cinque. Come se ciò non bastasse, furono ritrovati anche dei pittogrammi che raffiguravano tali creature; indovinate un po’ di che colore erano? Sì, proprio gialli. Esattamente come i Simpson. Sembrava inoltre che tali creature fossero morte tutte allo stesso momento, come se fosse accaduta una catastrofe improvvisa.
Tra i ritrovamenti fece particolarmente scalpore quello di una “famiglia” composta da due adulti, due bambini ed una neonata. Come potremmo aspettarci un adulto ed un bambino erano uomini, mentre le altre tre creature erano donne.
Pensate ancora che Matt Groening abbia inventato tutto di sana pianta?
Persino nella Serie possiamo ritrovare dei riferimenti, seppur velati, a quanto è accaduto: in un episodio Lisa mostra a Bart una rivista in cui si dice che l’uomo “del futuro” avrà cinque dita, mentre in un’altra puntata Homer è terrorizzato all’idea che i suoi figli possano diventare “dei mutanti con la pelle chiara e cinque dita”.
Che il Libro di Dzyan avesse ragione?
Che fossero proprio come i Simpson le razze che hanno popolato la terra prima del nostro arrivo?