3) Bojack – BOJACK HORSEMAN
La depressione che ti assale guardando Bojack Horseman è pari soltanto alla sfiga e alla negatività che avvolge il protagonista stesso. Dopo cinque stagioni della serie tv Netflix, una cosa è abbastanza chiara: nel mondo di Hollywood non è oro quello che luccica ma vanità e presunzione mista a un egoismo senza confini. A questa miscela esplosiva in Bojack si aggiungono molteplici sensi di colpa per la vita vissuta e per il male causato alle persone che gli stanno attorno. L’ex stella della televisione si aggrappa alla bottiglia e alla battute sarcastiche nel tentativo di non affrontare i propri demoni.
A nulla valgono i rinnovati buoni propositi, alla fine accade sempre qualcosa che impedisce a Bojack di mantenersi sulla retta via. Anche se, nel caso del cavallo antropomorfo, la sfiga è generata dalle sue stesse azioni. Sfiga che fa di secondo nome karma e torna a tormentare Bojack come un cane che si morde la coda. Anzi un uroboro, rappresentazione del ciclo infinito.