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Walter White, Tony Soprano e il tragicomico destino della pizza in un matrimonio a pezzi

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Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su I Soprano e Breaking Bad

Una pizza non è mai solo una semplice pizza. Una pizza è un momento di riappacificazione con noi stessi e l’espressione di una piena comunità d’intenti con la vita. La pizza è gioia, convivialità, italianità traslata negli angoli più reconditi del mondo. La pizza è sempre speciale, per un bambino quanto per un uomo al crepuscolo della sua esistenza. È tutto, nelle forme più disparate. Persino rabbia e delusione, dramma che si converte in commedia, seriosità che si trasforma in farsa. Soprattutto se si parla di serie tv e la pizza finisce sul tetto di casa al culmine di una lite furiosa. O perché no, portata via dopo un momento pressoché identico per non intaccarne in qualche modo la sacralità.

La pizza è Breaking Bad, la pizza è I Soprano. La pizza è Walter quanto Tony, ad anni di distanza. Cacciati via dalla propria abitazione da mogli sfinite sull’orlo di una crisi di nervi, la pizza diventa l’icona della separazione. Non la fetta tagliata, ma la convivialità negata. La riconciliazione impossibile, almeno in quel momento. Perché la pizza non è sempre una pezza quando il matrimonio è a pezzi, l’amore è spezzato e la speranza è addirittura pazza. L’idillio interrotto, la pizza fuori luogo. Per Walter White, costretto a mostrare alla sua Skyler la peggior parte di sé. E per Tony Soprano, nonostante il suo volto si fosse palesato al cospetto di Carmela fin dal primo istante.

Lo ricordiamo tutti, il lancio sul tetto del protagonista di Breaking Bad. Nel secondo episodio della terza stagione, dopo aver riaccompagnato Walter Jr. a casa. L’epilogo del tutto inatteso di una scena tesa e di un durissimo scambio di battute con la moglie ferita. Grazie all’esecuzione di una delle migliori scene one shot della storia delle serie tv, perfetta nello sfidare le leggi più basilari della fisica e uscirne vincitrice.

Walter ha fatto l’ultima cosa che avremmo potuto prevedere. Presentatosi al ciglio di casa con un’offerta di pace, scambia il calumet con una pizza fumante, propone una cena a Skyler e tenta in qualche modo di giustificare le proprie azioni per non mettere fine a un matrimonio che fino a poco tempo prima sembrava inscalfibile. La moglie, però, non vuole saperne e gli chiude brutalmente la porta in faccia.

La reazione del marito respinto è ridicola, grottesca. Perfetta per elaborare la sintesi ideale di un uomo che ha saputo essere, allo stesso tempo, uno dei criminali più inquietanti di sempre e la macchietta farsesca di un gangster, interpretata alla perfezione da un Bryan Cranston magnetico, brutale e coerentemente fantozziano nelle movenze.

Il lancio della pizza sul tetto è diventato fin da subito uno dei momenti più iconici di Breaking Bad. Tutti la ricordano, molti hanno provato a emularlo e per qualcuno è addirittura diventato un vero e proprio incubo. Quel che molti non sanno, però, è che la scena è un omaggio a una delle più grandi serie tv di tutti i tempi, I Soprano. Nel quinto episodio della quinta stagione, infatti, assistiamo a una scena con tantissime affinità. Troppe per non pensare a un richiamo ufficioso mai confermato e inspiegabilmente sfuggito ai più.

Il soggetto è pressoché identico: Tony, cacciato di casa dalla moglie dopo l’ennesimo tradimento, riaccompagna nella propria abitazione il figlio A.J. e si presenta con una pizza in mano. L’intento è chiaro: il marito esiliato vorrebbe cenare con la moglie e il figlio nella speranza di mettere le cose a posto e salvare un matrimonio in fiamme. Ma Carmela non è dello stesso avviso e rifiuta la proposta dopo una litigata furente, gettando per terra la pizza portata dal coniuge fedifrago. Tony, tuttavia, non è Walter e, dopo esser uscito di casa e aver sbattuto la porta, rientra nel giro di pochi secondi, riprende la pizza ancora a terra e va via.

Non avrebbe potuto fare altrimenti, d’altronde: il boss del New Jersey è un uomo vorace che esprime tanto di sé attraverso il cibo e la fisicità maestosa e ingombrante di James Gandolfini, antitetica rispetto a quella del Cranston whitiano, è esplicativa più di ogni trattato sull’argomento. Un uomo italiano, troppo italiano per gettare nella spazzatura una pizza calda, elemento sacrale degno di venerazione che non potrebbe mai essere destinato a un volo sul tetto.

Le scene si affiancano, fino a sovrapporsi. Raccontano storie convergenti dall’esito opposto in modo simile, esprimono con maestria in poco più di un minuto associazioni e diversità tra i quattro personaggi coinvolti e combinano il dramma con la commedia attraverso l’esplosione di una risata dello spettatore. Al termine di un momento tesissimo, senza macchiarlo minimamente. Le chiavi narrative di Breaking Bad e I Soprano, d’altronde, sono vicinissime in questo senso, seppure con modalità del tutto originali. E i White hanno tanto dei coniugi Soprano, almeno tra le mura di casa.

Omaggi, riflessi, richiami manco tanti velati. La pizza fa da trait d’union e scinde indelebilmente in un abbraccio due personaggi che interpretano ruoli del tutto diversi senza mai essere diametralmente opposti. Capaci di reagire con modalità affini a una porta chiusa in faccia dalla propria moglie, esprimere la propria unicità nell’interazione col cartone rovente ed entrare così nella storia. Vincenti e vinti nella battaglia campale della vita, mariti imperfetti e incapaci di gestire al meglio il proprio matrimonio, messi al tappeto da due mogli combattive che non interpreteranno mai i ruoli delle vittime.

Se è vero che la perfezione possa essere davvero tale solo attraverso i dettagli (e lo è), Breaking Bad e I Soprano hanno saputo esserlo anche attraverso due scene poco più che transitorie divenute indimenticabili. E due pizze che saranno sempre molto più di due pizze. Straordinarie e inimitabili, anche a distanza di anni.

Buon appetito, leggende.

Antonio Casu

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