Zio Corrado Junior, una burrasca, una mina vagante, un vecchio uragano che conduce vorticosamente nel delirio e nell’inquietudine ogni essere col quale viene a contatto.
La passione per il canto, quella per le belle donne e il buon vino, l’anziano vizioso e oramai criminale consumato, lo zio egocentrico che aizza l’un contro l’altro i malavitosi del clan DiMeo, l’incallito provocatore, spudorato mentitore. Lo zio che si è dovuto sostituire ad un padre, mantenendo un ruolo distaccato ma comunque decisivo per il piccolo Tony.
Corrado Junior è sontuosamente interpretato dall’ormai ottantaseienne Dominic Chianese, attore e cantante di lungo corso. La platea lo riconosce essenzialmente per questo potente e fondamentale ruolo in quello che da molti è ritenuto il più grande show televisivo di sempre.
Amico storico di Al Pacino, con il quale ha recitato in più film, il buon Dominic veste un ruolo antipodico rispetto quello che ha reso Al Pacino ciò che è oggi. Si è lontani dall’infallibilità, il rigore e la compostezza di uno dei classici Padrini del crimine organizzato, si è lontani dalla lucidità e dall’arte retorica di saper soppesare le parole ed i commenti.
L’uragano Junior porta lo strascico di detriti di vecchi rapporti e risentimenti sempre accesi e irrisoluti, suo fratello era più giovane ma fu eletto boss della cosca prima di lui. Non può ritornare la ciclicità della storia, Corrado deve regnare su i DiMeo.
Il regno del boss Corrado, dura troppo poco. Zio Corrado e mamma Livia rappresentano per il boss Tony Soprano il crogiolo di ansia, stress e proverbiali irritazioni. Con Corrado e Livia o si calibra sensibilmente il proprio punto di vista o si deve subire il peso intollerabile ed ossessivo dei loro rimproveri e del loro silenzio.
Il boss Tony non deve solo guardarsi le spalle da altre famiglie mafiose rivali. Il nemico è più vicino di quanto non si possa credere, il nemico banchetta al tuo tavolo e condivide il tuo spazio vitale, mentre alle tue spalle sta già pianificando la tua uccisione.
I fulcri del nido familiare che hanno cresciuto Tony, sono gli artefici di un delirio emotivo che è per Tony autentica claustrofobia. Una madre che ripropone melodrammi stucchevoli, lamentandosi sempre e comunque ed uno zio che vuole sempre e solo sovrastare il nipote, riportando in auge la propria carica senatoriale (nel senso originario di senectus-vecchiaia) e riformulando la scala gerarchica tra i DiMeo. Tony Soprano è in un imbuto familiare, un corridoio sempre più stretto e sempre più opprimente.
“Mio nipote che dà ordini…. quill è nu strunz. Se lo po’ scurdà” (Corrado Soprano)
Se si estrapolasse dal contesto questa oramai iconica citazione, si avrebbero delle immani difficoltà nell’intuire gli interlocutori. Zio Junior sta forse parlando con l’Fbi nel bel mentre di un interrogatorio ?! Zio Corrado sta discutendo la leadership indigesta di suo nipote con Johnny Sacrimoni ?! Zio Corrado sta parlando con i suoi uomini o il suo avvocato ? Domande inutili. Zio Corrado sta semplicemente parlando del nipote con Livia, madre e zio sono coalizzati.
“Mio zio è boss da dieci minuti e io ho già l’ansia” (Tony Soprano)
Come uno scherzo del destino simile al paradosso, il cambio di guardia Corrado-Tony sarà festeggiato e poi maledetto, anche dagli stessi interpreti protagonisti. La disaffezione e la mania di protagonismo\vittimismo sembrano confluire nei primi sintomi di quella che sarà la vera malattia di Corrado e le rappresaglie tra zio e nipote sono tanto singolari quanto subdole.
Tony sventa con l’aiuto della Provvidenza il primo agguato, e fa fuori i due angeli custodi di Zio Junior. L’uccisione di un meschino come Mikey Palmice in tenuta da jogging a firma del duo Chris Moltisanti-Paulie Gualtieri è gia storia seriale da antologia. Famiglia turbolenta, rapporti complessi, riduzioni freudiane, sentimenti contrastanti: Livia-Tony-Soprano è il triangolo più complesso della serialità.
Ma c’è ancora l’ultimo sontuoso dialogo nipote-zio da raccontare.
Tony: “Non te lo ricordi ?! Mi hai sparato” … “Ti ricordi ‘cosa nostra’ ?! Un tempo tu e mio padre comandavate il New Jersey“
Corrado: “Veramente ?!..che bella cosa“
La demenza senile avanza imperterrita, memoria e sentimento si mischiano, il buon Tony è ancora risentito per le malefatte compiute da Corrado. Ma la nostalgia prevale, il sangue dei Soprano è un legame ancora di più maledetto.
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