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La Classifica di tutte le morti più sconvolgenti ne I Soprano

I Soprano

8) Jackie Aprile Jr.

Jackie Aprile Jr. in una scena de I Soprano

Jackie Aprile Jr., interpretato da Jason Cerbone, è il figlio di Jackie Aprile Sr., ex boss della famiglia DiMeo, e Rosalie Aprile. Questo fa di lui un potenziale futuro boss, in quanto unico erede diretto al trono di suo padre. Cresciuto in un ambiente criminale, Jackie Jr. è inizialmente visto come un giovane con potenziale per una vita normale: frequenta il college e riceve totale supporto da Tony Soprano, legatissimo a suo padre fin dall’infanzia. Tuttavia, la strada non lascia scampo nemmeno a lui. Jackie Jr. viene gradualmente attratto dal mondo della criminalità, influenzato dal desiderio di emulare suo padre e impressionare i membri anziani della famiglia mafiosa. Le sue scelte sbagliate sono amplificate dalla sua relazione con Meadow Soprano, la figlia di Tony, la cosa che complica ulteriormente le dinamiche familiari.

La svolta decisiva nella vita di Jackie Jr. avviene quando, insieme ai suoi amici Dino Zerilli e Carlo Renzi, tenta una rapina in un club. Il gestore del club è infatti Eugene Pontecorvo, un affiliato di spicco della famiglia Soprano. La rapina finisce in disastro, dal momento che i tre ragazzi vengono sorpresi da Chris Moltisanti e Furio Giunta. Durante la sparatoria che ne segue, Carlo viene ucciso, mentre Jackie riesce a fuggire. Quest’ultimo, consapevole delle conseguenze delle sue azioni, cerca rifugio e protezione, ma viene facilmente rintracciato da Tony Soprano. Tony discute della situazione con Ralph Cifaretto, mentore di Jackie Jr. e membro di spicco della famiglia, lasciando nelle mani di Ralph il destino del giovane. Ralph, nonostante il suo affetto per Jackie, ordina la sua esecuzione per mantenere l’ordine e la disciplina all’interno dell’organizzazione criminale.

La morte di Jackie Aprile Jr. è una delle più inaspettate, proprio perché decisa da colui che avrebbe dovuto difenderlo a ogni costo

Jackie Aprile Jr. viene ucciso da Vito Spatafore, incaricato da Cifaretto di eliminare il ragazzo e creare una finta storia dietro al suo omicidio. Vito lo trova nascosto in un quartiere di afroamericani e lo uccide con un colpo di pistola alla nuca, a sangue freddo, chiudendo così la sua breve carriera criminale. La morte di Jackie Jr. rappresenta un momento significativo nella serie, sottolineando la brutalità del mondo mafioso e le inevitabili conseguenze delle scelte sbagliate.

7) La morte di Vito Spatafore, tra le più tristi in assoluto ne I Soprano

Vito Spatafore, interpretato da Joseph R. Gannascoli

Vito Spatafore, interpretato da Joseph R. Gannascoli, viene inizialmente presentato come un soldato di basso profilo, guadagnando più visibilità con l’avanzare delle stagioni, fino a diventare caporegime. Il suo personaggio è legato a una delle sotto trame più profonde della serie, in termini di tematiche. Si scopre infatti che Vito, sposato con la cugina di Phil Leotardo da cui ha avuto dei figli, è in realtà omosessuale. Tale fatto rappresenta un grosso tabù nel mondo mafioso in cui opera. La sua doppia vita viene scoperta quando un membro della famiglia, Finn DeTrolio, fidanzato di Meadow Soprano, lo sorprende nel mezzo di un atto sessuale con un uomo in un parcheggio. Nel tentativo di sfuggire alla vergogna e a una inevitabile condanna a morte per la sua sessualità, Vito scappa nel New Hampshire. Qui adotta una nuova identità e inizia una relazione con un uomo di nome Jim. 

Durante questo periodo, Vito sembra trovare un po’ di pace e felicità, vivendo lontano dalle pressioni della sua vita mafiosa e voltando completamente pagina. Tuttavia, la sua assenza non passa inosservata e i membri della famiglia DiMeo iniziano presto a cercarlo. Sentendo la mancanza del suo vecchio stile di vita e spinto dalla necessità di mantenere il suo status, Vito alla fine decide di tornare nel New Jersey. La sua speranza è quella di riuscire a spiegare la sua situazione e di ottenere il “perdono” dai suoi, riprendendo il suo posto nella famiglia. Tuttavia, il suo ritorno è accolto con ostilità e disprezzo, soprattutto da Phil Leotardo. Questi è infatti il cugino acquisito di Vito e prende sul personale la questione. Vede l’omosessualità di Vito come una imperdonabile mancanza di rispetto nei confronti della sua famiglia, e decide di punirlo senza ascoltare ragioni.

Vito Spatafore, in un certo senso, muore da uomo libero, condannato soltanto da un passato impossibile da rinnegare

La tragica fine di Vito arriva quando viene attirato in un agguato e brutalmente assassinato da Phil Leotardo e i suoi uomini. Viene picchiato a morte in un motel e il suo corpo viene brutalizzato come segno di disprezzo e avvertimento per gli altri. La sua morte è un momento di violenza che sottolinea l’intolleranza e la crudeltà del mondo mafioso verso chiunque sfidi le sue rigide norme e aspettative.

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