Le sigle sono, da sempre, un elemento fondamentale del complesso narrativo delle serie tv. Si tratta di un biglietto da visita immediato, spesso utilizzato per comprendere in prima battuta il mood e la direzione che la stessa serie ha intenzione di prendere. In generale, si tratta di un elemento che ricopre un ruolo da protagonista in quella che è l’economia dell’immaginario collettivo della serie stessa; per questo, una sigla ben studiata e strutturata può contribuire a rendere il prodotto di riferimento ancora più iconico. Con questa nuova rubrica ci occuperemo di analizzare, sia da un punto di vista musicale che da un punto di vista visivo, alcune delle sigle più famose della storia delle serie tv, per vedere da vicino l’impatto che hanno avuto sulle serie e, effettivamente, quanto vadano a rispecchiare il messaggio e i temi che le stesse si occupano di rappresentare. Vogliamo cominciare, oggi, da quel piccolo gioiellino che è la sigla de I Soprano, una delle più famose creature della HBO, nonché pietra miliare dell’immaginario del genere gangster nel panorama seriale. In realtà, abbiamo già analizzato il significato del brano in questione, che si riferisce a dei drammatici fatti di cronaca nera e che ha colpito David Chase a tal punto da decidere di utilizzarlo come sigla per la sua più grande creazione, ma l’analisi che vi proponiamo nel seguente articolo riguarda, in tutto e per tutto, l’attitude di Tony Soprano.
Woke Up this Morning
La sigla de I Soprano è scandita dal brano degli Alabama 3 (reso così celebre proprio dalla serie HBO), che si sposa perfettamente con il personaggio di Tony Soprano: un leader unico nel suo genere. Woke Up the Morning è un brano dalle sonorità blues, rock ed elettroniche del 1997, pubblicato nell’album Exile on Coldharbour Lane della band britannica; tale impronta melodica si sposa perfettamente con la figura del boss del New Jersey: un uomo rispettabile ma con cui non scherzare, esteticamente aggressivo e rozzo, ma che sa essere elegante e raffinato quando le circostanze lo richiedono. Tony non è solo un leader protagonista, è proprio l’assoluto mattatore de I Soprano, aspetto che comporta la pretesa di un brano interamente rivolto alla sua straripante personalità, in fase di apertura. Woke Up this Morning è, infatti, una canzone che parla di una personalità decisa e imponente, anzi, sembra proprio dialogare con questa, un po’ per caricarla e “spronarla” ad affrontare una nuova giornata di lavoro, un po’ proprio per accentuarne i tratti caratteriali. Woke Up this Morning sembra parlare di destino e conflitti interiori, di sfortuna e maschere sociali, utilizzando metafore come “una luna blu nei tuoi occhi”, simbolo che fa pensare alla condizione sociale di Tony: lui è un leader, sì, ma è destinato a mantenere sempre costante uno stato di allerta, perché nel suo ambiente non ci si deve mai fidare di nessuno e, nonostante sia un “privilegiato”, deve impegnarsi quotidianamente affinché il suo status rimanga saldo.
Il testo di Woke Up this Morning sembra rivolgersi a Tony Soprano in modo quasi “ironico”: a volte sembra, infatti, che a parlare al protagonista de I Soprano possa essere sua madre, Livia Soprano. Soprattutto nel passaggio in cui “incolpa” suo padre di non avergli mai spiegato cosa sia giusto e cosa sia sbagliato; in questo passaggio, il rapporto di Tony con la sua famiglia si incastra benissimo: suo padre, un ex boss mafioso, non lo ha mai indirizzato su un’altra strada che fosse diversa dalla sua (cosa che, per esempio, Tony fa con Meadow e Anthony Jr.), ma allo stesso tempo, questo verso può essere letto con tono accusatorio, lo stesso che la madre di Tony ha sempre utilizzato nel parlare del suo defunto marito, colpevole secondo lei di non averla valorizzata e rispettata e di essere stato un padre e un marito assente. La spinta motivazionale di Woke Up this Morning è leggibile nei due versi in cui il brano si rivolge al protagonista citando la stessa figura materna: “tua madre ha sempre detto che saresti stato il prescelto” – “lei disse: sei uno su un milione, devi bruciare per brillare”; in questo passaggio si possono notare alcune caratteristiche del protagonista de I Soprano, ma allo stesso tempo diverse contraddizioni: Tony è “the chosen one”, il prescelto, colui che proseguirà la strada cominciata dal padre; dovrà, tuttavia, essere pronto a tutto, a “bruciare” pur di farcela: dovrà rinunciare alla tranquillità di una vita ordinaria (cosa che, effettivamente, Tony non ha mai conosciuto), ma anche alla stabilità degli affetti e tutto ciò che la vita di un boss concerne, ed infatti, il rapporto con sua madre è una delle falle più evidenti nella vita di Tony, la stessa madre che, nel brano, gli avrebbe predetto un simile destino.
La strada di Tony sembra segnata, come suggerisce la canzone, da una sorta di maledizione: è come se sia stato qualcun altro a scegliere per lui questa vita, è come se il fatto che suo padre fosse un boss e lui ne sia l’unico erede maschio lo abbia reso un predestinato, o meglio, una specie di condannato a morte. Questa chiave di lettura rafforza la prima immagine che la sigla de I Soprano ci regala: Tony, una mattina come tante altre, si sveglia e si procura una pistola; si tratta dell’incipit di una giornata tipo del boss, che come prima cosa si procura il suo “ferro del mestiere”, per poi dirigersi verso una nuova giornata “in ufficio”; quest’immagine può essere ricondotta al significato che abbiamo dato al resto del brano, in riferimento al protagonista de I Soprano: la pistola che Tony si procura è una metafora che ribadisce la sua posizione all’interno di una struttura criminale, è un oggetto che rappresenta il senso di appartenenza di Tony a un immaginario ben preciso, un simbolo che lo rende autore del proprio destino e, allo stesso tempo, carnefice di se stesso; la pistola è l’oggetto che lo rende il “chosen one”, e che lo presenta allo spettatore come figura da temere, nonostante venga inquadrato, per tutta la sigla, alla guida della sua auto, diretto a una ordinaria giornata di lavoro.
Da New York al New Jersey
Il concept del video della sigla de I Soprano è l’anello di congiunzione tra una vita anomala e violenta, quella che un boss è solito condurre, e quella che invece svolge Tony Soprano: il protagonista viaggia dalla soffocante New York al più pacato New Jersey, il vero cuore pulsante delle vicende narrate nella serie di David Chase. Tony non viene mai mostrato dalla telecamera prima di aver superato il casello autostradale: le immagini precedenti a questo passaggio sono quelle di una New York movimentata, rappresentata da immagini sporche che enfatizzano il caos della città (tra l’altro, l’unica immagine a variare nella sigla, a cavallo tra le varie stagioni, è quella che raffigura il World Trade Center: dopo i tragici eventi dell’11 settembre 2001, infatti, le torri sono state rimosse dalla sigla de I Soprano); superato il casello e, dunque, imboccata la sua personalissima way home, Tony appare in video, per giunta imboccando un sigaro, quasi a testimoniare la calma che il New Jersey è in grado di infondere nel protagonista. Anche le immagini cominciano ad essere più rappresentative: mentre Tony si gode il suo sigaro, lo spettatore, che virtualmente siede sul sedile del passeggero, di fianco al personaggio interpretato da James Gandolfini, familiarizza con i luoghi culto del New Jersey de I Soprano; i negozi, le fabbriche e i luoghi pubblici richiamano a un’atmosfera più rilassata, un perfetto covo dove imbastire un impero criminale e, nel frattempo, riuscire a vivere una vita serena.
Il New Jersey è, per gli italoamericani, il luogo perfetto in cui ricreare le usanze e le abitudini tramandate di generazione in generazione, una specie di oasi fortunata in mezzo al caos della frenesia statunitense. I palazzoni della Grande Mela fanno spazio alle villette a schiera di Newark, alle colorite insegne dei negozi e dei ristoranti, tutti tipicamente italiani. In tutto ciò, mentre il ritmo di Woke Up this Morning si fa sempre più incalzante, Tony imbocca la via di casa, scrutando il viale alberato che lo conduce alla sua sontuosa e appariscente villa: lo sguardo del protagonista de I Soprano è fiero e sempre più rasserenato, e mentre si accinge a concludere il suo gustoso sigaro, chiude lo sportello e ricomincia da capo: di nuovo nell’amato New Jersey, di nuovo a casa.